Facebook vara il progetto Stories per esplorare i racconti nel social network
Data: Sabato, 04 agosto 2012 ore 06:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Un gruppo di
cittadini si mobilita su Facebook per difendere un edificio storico:
raccoglie in una pagina del social network testimonianze e proposte per
salvare dal degrado il Petrie Building, costruito all'inizio del
Novecento a Guelph, in Canada. Il rischio di una demolizione può essere
all'orizzonte. E la squadra di volontari conquista l'attenzione della
comunità locale con un lavoro lungo e paziente. Fioriscono anche altre
iniziative per raccontare la memoria del territorio, come un blog
fotografico. Sarebbero eventi che passerebbero inosservati se il gruppo
"Save the Guelph building" non fosse entrato nel progetto Stories che
Facebook dedica alla scoperta delle narrazioni pubblicate dai suoi 955
milioni di utenti attivi. Apre in questo modo un osservatorio su un
universo spesso invisibile. Il tema della prima edizione è quello dei
ricordi, esplorato inoltre attraverso articoli della rivista "New
Yorker", podcast e musica. Con la Timeline (Diario, in italiano) il
social network ha scommesso sulla creatività dei suoi iscritti: nei
giorni scorsi ha permesso di costruire anche una sorta di mosaico con
le fotografie. E in autunno il passaggio dal precedente profilo alla
Timeline sarà obbligatorio per tutti gli utenti nel mondo che, quindi,
potranno assemblare la propria biografia in una singola pagina e in
ordine cronologico, fino alla data di nascita. Secondo il social netwok
i viaggi sono la principale occasione di condivisione di storie nella
piattaforma. Un anno fa era stato Mark Zuckerberg, amministratore
delegato di Facebook, a dire che erano quattro miliardi le "cose"
frammentate in messaggi, segnalazioni, immagini, video che le persone
pubblicano nella rete sociale online ogni giorno. La sfida sarà di
tenere il passo con il cambiamento in corso e con l'aumento di accessi
attraverso la rete di telefonia mobile, ad esempio con cellulari e
smartphone. Che attraverso le fotocamere costruiscono una miniera per
alimentare Timeline. Ad aprile Facebook ha pagato un miliardo di
dollari l'acquisizione di un'applicazione software che consente di
scattare e modificare immagini, Instagram, arrivata a tagliare e
superare il traguardo di 80 milioni di iscritti. Alle storie
sponsorizzate da aziende il social network guarda come ulteriore fonte
di fatturato. Anche Twitter, Linkedin, Google+ hanno accelerato nella
ricostruzione di narrazioni. Ma si moltiplicano le piattaforme per
riunire frammenti disseminati online in messaggi, fotografie, video,
podcast. Storify è una sorta di laboratorio capace di raccogliere le
testimonianze che ha come cofondatore un giornalista, Burt Herman:
abilita l'aggregazione in una sorta di collage. Ha richiamato
l'attenzione del pubblico sul web, ad esempio, durante le catastrofi
naturali oppure con eventi di cronaca per unire un fiume di
testimonianze inviate in tempo reale, ma disperse tra differenti spazi
digitali. Storyful, invece, ha scommesso sulle partnership con i gruppi
editoriali. Soprattutto alle immagini punta Cowbird che diventa un
immenso album fotografico dove gli utenti aggiungono riflessioni e
commenti.
Luca Dello Iacovo
www.ilsole24ore.com
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