Con
Màncala si indica tutta quella
famiglia di giochi di fossi e ciottoli, semina e raccolta, nei quali
vengono distribuiti dei semi in un certo numero di buche. Il termine
deriva dall’arabo
naqala
(muovere/spostare qualcosa dal suo posto) e rientrano a pieno titolo
nel vasto campo dell’archeologia ludica, universalmente ammessi nel
novero dei giochi più antichi dell’umanità. Nati in Africa, l’origine
risale probabilmente all’Antico Egitto; pur non potendo stabilire con
certezza la datazione, sono state ritrovate nel tempio di Kurna, sulla
riva occidentale del Nilo, una serie di buche scavate nelle pietre di
un tempio risalente al 1400 a.C. I più antichi ed inequivocabili
mancala, risalenti al VI-VII secolo d.C., sono invece stati ritrovati
in Etiopia durante degli importanti scavi archeologici.
Dall’Africa il gioco si è progressivamente diffuso in tutto il mondo:
verso Oriente, attraverso le rotte dei mercanti lungo le coste
dell’Oceano Indiano e i flussi migratori conseguenti alla diffusione
della cultura musulmana di origine nordafricana, ed in Occidente,
tramite il commercio e la tratta degli schiavi nelle Americhe.
Dei Mancala esistono innumerevoli versioni, spesso differenti solo per
minuzie o per particolari regole adottate localmente, ed è conosciuto
con tantissimi nomi diversi, a seconda dell’area geografica di
riferimento. Caratteristica comune dei mancala è il tavoliere di gioco,
con una serie di
buche
(variabili numericamente da sei a dieci) disposte su un certo numero di
file di egual lunghezza (normalmente da due a quattro). Dentro le buche
(dette anche
case) vengono
collocati ad inizio partita la medesima quantità di semi, anch’essi
variabili numericamente, solitamente semi di
caesalpinia, ciottoli, conchiglie o
fagioli. Alle estremità del tavoliere possono essere presenti due buche
più grandi, dette
granai, la
cui funzione è differente in base alla tipologia di mancala: mero
deposito dei semi catturati o vera e propria casa aggiuntiva con
finalità speciali.
Scopo del gioco è catturare più semi dell’avversario. Ciascun giocatore
provvederà ad effettuare una
semina,
prelevando tutti i semi presenti in una propria buca per poi
distribuirli nelle case adiacenti, sia proprie che avversarie,
descrivendo un caratteristico movimento circolare orario o antiorario.
A seconda della variante di gioco, può compiere delle catture quando:
l’ultimo seme termina in una casa avversaria comportando la cattura dei
pezzi presenti in quella casa; una semina si concluda in una casa vuota
con la conseguente presa dei semi della casa avversaria antistante; a
seguito della semina si determini un dato numero di semi nelle case
avversarie. In alcuni mancala i pezzi catturati vengono eliminati dal
gioco, in altri posti nelle buche del giocatore che ha effettuato la
cattura.
Strumento simbolico con forti connotati culturali, religiosi e magici,
studiato con interessi antropologici ma anche logici e matematici, sono
stati riconosciuti come il miglior esempio di gioco raffinato ancora
presente in “culture primitive”, rivelando profondità di strategia e
sottigliezze di calcolo non inferiori a quelli degli scacchi o di altri
giochi occidentali ed orientali, tanto più notevoli in quanto i
giocatori di mancala sono stati o sono ancora in molte situazioni privi
di cultura alfabetica e numerica. Così come accade con i nostri sport,
giochi e videogames, i mancala offrono momenti di aggregazione e di
reciproco scambio d’esperienze, nonché interessanti spunti pedagogici e
didattici, tanto da divenire per i bambini un ottimo espediente per
l’apprendimento dell’aritmetica.
Il
Wari è la variante più
diffusa al mondo. Semplice ed immediato è praticato in gran parte
dell’Africa e dei Caraibi. Conosciuto con diversi nomi, quali
Owari,
Oware,
Awele,
Warri, si gioca su un tavoliere
composto da due file di sei case più i due granai, utilizzando 48 semi
suddivisi in numero di 4 per casa. Il gioco prevede una mossa per turno
con una semina antioraria. Obiettivo finale è catturare più semi
dell’avversario. Ha due sottovarianti minori: l’
Oware Grand Slam e il
Cross-Wari.
Il
Bao è probabilmente il
mancala più complesso, caratterizzato da regole articolate e da una
maggiore profondità strategica. Tipico della cultura
swahili (
bao significa ‘tavoliere’), è
diffuso in Africa orientale (Tanzania, Kenya, Zanzibar, Comore). Si
gioca su un tavoliere formato da quattro file di otto buche. Ogni
giocatore dispone di 32 semi ed utilizza esclusivamente le due file di
buche più vicine a sé, effettuando turni di semina singoli o a
staffetta, con o senza cattura. Vince il giocatore che per primo svuota
la fila interna dell’avversario o che porta l’avversario a non avere
più alcuna mossa legale a disposizione.
L’
Omweso è un mancala giocato
in Uganda e Ruanda, con numerose sottovarianti diffuse nelle regioni
limitrofe. Tipo di tavoliere e numero dei semi sono identici a quello
del bao, le regole tuttavia sono più immediate. L’obiettivo è spingere
l’avversario a non avere più mosse a disposizione.
Il
Congkak è diffuso in
Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia, Singapore, Sri Lanka e alle
Maldive. Raffigurato sulle monete da 10 cents del ringgit malese, è
l’unico gioco al mondo riprodotto su un conio ufficiale. Variante dalla
dinamica elaborata, utilizza un tavoliere costituito da due file di
cinque, sei o sette buche, più i due granai. Ogni giocatore impiega i
propri semi (sette per buca) attraverso due distinte fasi di gioco. Il
gioco ha fine quando si va al di sotto di una soglia minima di semi in
proprio possesso.
Il
Bohnenspiel (letteralmente
‘gioco dei fagioli’) è l’unico mancala tipicamente europeo, giocato sin
dall’Ottocento nei paesi baltici e tedeschi, in particolare
dall’aristocrazia prussiana e russa, diffuso ancora oggi nell’Europa
orientale. L’equipaggiamento è lo stesso del wari come pure la
meccanica di gioco, eccezion fatta per la disposizione iniziale dei
semi (sei per buca) e alcune regole di cattura.
Esistono anche mancala moderni, come il
Kalah. Inventato nel 1940 da
William Julius Champion Jr., è conosciuto anche come
Bantumi ed ha avuto un
considerevole successo commerciale negli Stati Uniti ed in Germania. Il
tavoliere è identico a quello del wari ma i semi a disposizione sono 36
(tre per casa), inoltre sono diverse sia le regole di cattura che la
funzione del granaio, essendo anch’esso attraversato dalla semina. Nel
2004 è stata inventata un’ulteriore variante, il
Cross-Kalah, con l’obiettivo di
ridurre il vantaggio del giocatore primo di mano, nell’intento di
rendere il gioco più equilibrato.
Varianti minori ma altrettanto diffuse sono l’
Ayoayo (Nigeria), l’
Endodoi (Kenya/Tanzania), il
Layli Goobalay (Somaliland), il
Tschuba (Sudafrica), l’
Hawalis (Oman), l’
Hoyito (Repubblica Dominicana) e
tanti altri, a testimonianza di una storia e cultura millenaria.
Christian Citraro
www.homoludens.it