La V Commissione legislativa dell’ARS su pressione dell'ASASI sblocca i fondi di funzionamento per le scuole siciliane
Data: Mercoledì, 25 luglio 2012 ore 17:42:10 CEST
Argomento: Comunicati


Questa mattina, 25 luglio 2012, alle ore 11,00, si è riunita la V Commissione dell’ARS Pubblica istruzione, presieduta dall’On. Panariello, presenti il dirigente dell’assessorato dott.ssa Buttafuoco, il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale dott.ssa Altomonte, il funzionario dell’USRS dott. Cecala, i consulenti prof. Tripodi e prof. Finocchiaro.
Ha relazionalo il consulente prof. Roberto Tripodi informando che le scuole statali della Sicilia vivono una situazione critica dovuta a molteplici fattori concomitanti

Il preside Roberto Tripodi, presidente regionale dell'ASASI
Consulente legislativo della V Commissione ARS
  • Fino ad oggi le scuole, dal 1° gennaio 2012, non hanno ricevuto alcuna risorsa economica dalla Regione per far fronte alle spese di funzionamento didattico e amministrativo. La Regione ha solo disposto che scuole inseriscano nel Programma Annuale (bilancio preventivo a.f. 2012) una somma pari al 60% del finanziamento accreditato per l’e.f. 2011. La situazione è grave in quanto il MIUR ha azzerato le giacenze nei conti correnti bancari e pertanto le scuole non possono procedere ad anticipazioni di cassa per pagare i fornitori.
  • La maggior parte delle Province e dei Comuni Siciliani non ha accreditato alle scuole risorse per la manutenzione ordinaria e per i lavori necessari all’ottenimento del nulla osta di prevenzione incendi. La situazione, che registra già numerose sanzioni da parte dei VVF nei confronti dei dirigenti scolastici, è talmente seria da mettere in dubbio, nella provincia di Palermo, la stessa riapertura delle scuole per il nuovo anno scolastico.
  • L’incertezza sul piano di razionalizzazione delle scuole siciliane, dovuta alla differente interpretazione del dimensionamento minimo, da parte della Regione e del MIUR, sta producendo una pericolosa confusione nella definizione delle future istituzioni scolastiche, e numerosi conflitti tra istituzioni e dirigenti. In particolare, le scuole sottodimensionate, non sono state accorpate alla scuola più grande viciniore, ma sono state smembrate creando problemi nella ripartizione del personale, dei beni mobili, delle risorse economiche.

La situazione sopra illustrata, ha prodotto due gravi conseguenze: la diminuzione della popolazione studentesca che in Sicilia si riduce di oltre 9.500 studenti l’anno (con conseguente perdita di posti di lavoro) e la collocazione della nostra Regione all’ultimo posto, nei rilevamenti INVALSI dei livelli di apprendimento, in matematica e italiano per l’a.s. 2011/2012 e nei tassi di abbandono e di dispersione scolastica per l’a.s. 2010/2011.
Per far fronte a questa situazione, è opportuno che per le scuole statali si definisca:

  1. Un piano di edilizia scolastica che in cinque anni porti alla dismissione di tutti i locali in affitto e all’ottenimento delle certificazioni di prevenzione incendi per le scuole di proprietà pubblica.
  2. L’accreditamento delle somme per le spese di funzionamento didattico e amministrativo, pari al 100% delle somme erogate nell’esercizio finanziario 2011, entro il 31 agosto 2012.
  3. L’aggiornamento del piano di dimensionamento delle scuole, entro il 30 ottobre 2012, sulla base di criteri trasparenti e imparziali, non mediati da interessi sindacali, finalizzati all’efficacia dell’azione amministrativa e gestionale delle istituzioni scolastiche, e non a interessi particolari.
  4. Un piano di monitoraggio e di controllo dell’azione didattica delle scuole delle Sicilia in relazione al raggiungimento dei livelli di apprendimento e del successo scolastico. Tale piano dovrà essere coordinato con l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia e realizzato attraverso modalità di valutazione esterna di tipo integrando INVALSI e C.A.F. (Common Assessment Framework: cogliere le specifiche caratteristiche delle organizzazioni del settore pubblico; servire da strumento per gli amministratori pubblici che desiderino migliorare la performance della propria organizzazione, fungere da "ponte" di collegamento tra i vari modelli e metodologie utilizzate nel Quality Management; consentire l'introduzione di studi di benchmarking tra le organizzazioni del settore pubblico). Quindi verificare i risultati relativi al personale, i risultati relativi al cliente/cittadino, i risultati relativi all’impatto sulla società. La stessa autorizzazione dei programmi finanziati dal FSE potrebbe essere collegata al raggiungimento di elevati standard di qualità del servizio – istruzione erogato dalle scuole.
  5. Il coinvolgimento delle scuole secondarie superiori nella formazione professionale attraverso l’attribuzione di competenze concrete e autonome che utilizzino le notevoli professionalità esistenti, i laboratori in dotazione, con programmi, procedure, quadri orari e calendari in sintonia con l’inizio e la fine dell’anno  scolastico.
  6. L’obbligatorietà per gli Enti Locali di riferimento (Province e Comuni) di fornire alle scuole le risorse economiche per far fronte alla manutenzione ordinaria e agli acquisti di prodotti per pulizia.

Bisogna registrare che in Sicilia la spesa per le scuole statali erogata dalla Regione, nel 2011, rispetto al 2010, è diminuita del 20%, mentre la spesa regionale complessiva - che nel 2010 si era  attestata, in termini di impegni, a 19 miliardi 259 milioni – nel 2011 non si è ridotta, anzi vi è stato un incremento di spesa di 299 milioni di euro, stante che le uscite hanno raggiunto l’importo di 19 miliardi 558 milioni di euro con un aumento dell’1,5% circa.
Mentre gli interventi per l’edilizia scolastica sono rimasti fermi, gli importi pagati per le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), in parte pubbliche ed in parte convenzionate, che si occupano di anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti, disabili e malati di Alzhaimer nel 2011 sono costate alla Regione quasi 45 milioni euro (per le 1.001 scuole statali la spesa prevista per il 2012 è 32 milioni di euro).
Nel corso del 2011, la spesa per il personale regionale, in termini di impegni, è stata di 1 miliardo 84 milioni di euro, con un aumento di 56 milioni di euro rispetto al 2010.
Nel corso del 2011 il Fondo Pensioni Sicilia ha liquidato 325 nuove pensioni ordinarie, 176 pensioni di reversibilità e ben 497 pensioni con le agevolazioni della L. 104/1992. E’ il caso dei cosiddetti baby-pensionati che potevano ottenere la pensione con 25 anni di servizio ove accudissero un parente gravemente disabile.
Non si vuole in questa sede criticare un’attività legislativa sulla quale la Regione ha piena competenza, ma mettere a confronto diversi settori di attività facendo emergere il pericolo che la scuola pubblica possa essere sottovalutata.
Parimenti, la partecipazione azionaria della Regione concerne di fatto 54 società, di cui solo 13 hanno chiuso in attivo il bilancio, con grave impegno finanziario della Regione che continua a sottrarre risorse alle scuole statali per impegnarle in attività non propriamente istituzionali (Servizi Ausiliari Sicilia S.C.p.A., Sicilia Turismo e Cinema S.p.A. già Cinesicilia S.r.l., Lavoro-Sicilia S.p.A., Sicilia e-Ricerca S.p.A. e Sviluppo Italia Sicilia S.p.A., Italkali S.p.A., Mercati Agro-Alimentari Sicilia S.C.p.A., Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia S.C.p.A., Sicilia Patrimonio Immobiliare S.p.A., Sicilia Emergenza–Urgenza Sanitaria S.C.p.A. (il cosiddetto 118), Sicilia e-Servizi S.p.A. …)
Ne consegue che il 2011 ha registrato un saldo di € -3.777.613 nettamente peggiorativo rispetto al saldo netto da finanziare di € -494.965 del 2010 e il risparmio pubblico, per il 2011, presenta un dato di € -1.075.762 peggiore rispetto ad € 152.553 del 2010;
I residui passivi, a fine anno 2010 ammontavano ad € 5.274 milioni, mentre, a fine anno 2011, si sono attestati ad € 7.366 milioni, con un marcato aumento. Il confronto fra i dati differenziali del rendiconto, in termini di competenza, espressi in migliaia di euro, sono tutti negativi e peggiorativi rispetto al 2010.
Al fine di rendere edotte le SS. LL. sui livelli di insuccesso negli apprendimenti in Sicilia, si riportano di seguito alcune tabelle pubblicate dall’Istituto Nazionale di Valutazione il 16 luglio 2012 e riferite al monitoraggio compiuto nelle scuole statali nel mese di aprile 2012:

MISURAZIONI DEGLI APPRENDIMENTI: PUNTEGGI OTTENUTI

 

Italia

nordovest

nordest

centro

sud

sud e isole

Sicilia

II primaria

 

 

 

 

 

 

 

italiano

200

204

201

204

196

195

194

matematica

200

199

198

202

202

198

199

V primaria

 

 

 

 

 

 

 

italiano

200

202

202

203

198

194

193

matematica

200

200

201

201

202

195

195

I secondaria 1° grado

 

 

 

 

 

 

 

italiano

200

206

205

203

195

189

187

matematica

200

207

208

203

194

187

184

III secondaria 1° grado

 

 

 

 

 

 

 

italiano

183

193

196

182

173

170

168

matematica

183

194

196

181

175

167

162

II secondaria 2° grado

 

 

 

 

 

 

 

italiano

200

211

211

197

194

185

185

matematica

200

208

211

196

197

187

190

Come si può vedere, su dieci ordini di classi, la Sicilia risulta all’ultimo posto in otto classi, e nelle altre due si trova inserita all’ultimo in “sud e isole”.

Figura 5.28: Matematica I secondaria primo grado

Figura 5.30: Matematica III secondaria primo grado

E’ questa una fase cruciale per le scuole: esse oggi sono in condizione, ancora, di invertire la tendenza verso lo scadimento dei livelli di apprendimento se saranno prese le misure adeguate. In caso contrario saremmo costretti ad assistere ad una crisi irreversibile che porterà le scuole siciliane fuori da ogni parametro europeo.
Dopo la relazione, la dott.ssa Anna Buttafuoco,  pur ammettendo che la mancanza di liquidità della ragioneria ha causato ritardi e incertezze. ha assicurato che entro il 14 settembre saranno erogate alle scuole poco meno delle risorse del passato anno finanziario (32 mld invece di 40 mld). Ha condiviso l’allarme per le condizioni dell’edilizia scolastica, ma ha affermato che le competenze sono delle province e dei comuni. Per quanto riguarda il dimensionamento delle scuole ha affermato i poteri della Autonomia Regionale a decidere quali scuole debbano essere soppresse. Ha giudicato gravissimi gli esiti della rilevazione Nazionale sui livelli di apprendimento degli studenti siciliani.
Il Direttore Generale del Miur Marisa Altomonte ha precisato che, in relazione al dimensionamento, occorre procedere subito a un nuovo piano di razionalizzazione che accorpi, ad altre più grandi, le scuole con meno di 600 studenti, unendo medie ed elementari in istituti comprensivi. Questa scelta della Regione darebbe stabilità alle scuole unificandone le presidenze, l’amministrazione, gli organi collegiali.
Il presidente Panarello ha invitato l’assessore a effettuare un monitoraggio delle scuole siciliane per verificare quante dispongono del nulla osta prevenzione incendi. Ha invitato la dott.ssa Buttafuoco a studiare la possibilità di un piano straordinario di edilizia scolastica, ha chiesto che la Regione definisca in nuovo piano di dimensionamento senza eccessive consultazioni che ne diminuiscano l’efficacia.

firmato
il consulente
prof. Roberto Tripodi







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