L'uso del tempo
Data: Domenica, 22 luglio 2012 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Trovandomi a scrivere in questo mese di luglio, tempo di “calura”, dove la temperatura, a volte, supera i quaranta gradi, leggendo libri, ascoltando la TV ed i vari consigli degli esperti su come “passare il tempo” durante i mesi estivi, mi “ritorna in mente” il ritornello della canzone del “grande” Mino Reitano: “era il tempo delle more”. Così, voglio condividere questo mio “scritto” parlando del tempo e di come usarlo bene… “Era il tempo delle more”, cantava Mino Reitano; ogni cosa si coglie a suo tempo, mi ricordo nella mia fanciullezza, quando veniva la primavera era il tempo per “dare una bella rinfrescata” alle abitazioni, si facevano le grandi pulizie, e le nostre nonne e mamme svolgevano il loro ruolo cambiando i vestiti invernali con quelli più leggeri e togliendo le coperte pesanti dai letti.
Tutto ciò che esiste nel mondo, sia animale, vegetale, minerale, è soggetto ad una propria evoluzione in un determinato periodo, ad un certo tempo.
La vegetazione e i frutti maturano nel tempo stabilito. Gli animali procreano a loro tempo. Anche l’uomo ha il suo tempo di crescita, anzi,  proprio l’uomo, a differenza degli altri esseri viventi, cerca di sconfiggere il tempo affannandosi ad una folle corsa, facendo tutti il possibile per recuperare del tempo per i suoi scopi. Gli aerei supersonici, i treni ad alta velocità, le macchine di grossa cilindrata sono il frutto di questa follia e tutto sembra essere collocato in questa corsa vertiginosa “contro” il tempo, una folle corsa, come nelle parole di Lucio Battisti: “La mia è solo una folle corsa”.
Il tempo, inesorabile, passa attraverso le stagioni, i mesi, gli anni ed i secoli sempre nella stessa maniera, dopo il giorno viene la notte; tutto è sempre uguale, come ha stabilito il Creatore del cielo, della terra e quindi anche del tempo.
L’uomo, secondo me, ha sempre cercato di “ammazzare” il tempo con una sola preoccupazione e cioè quella inconscia di non voler invecchiare e quindi, di voler ritardare il più possibile il “suo ultimo viaggio”, l’epilogo della vita terrena. Penso anche che questo voler ritardare la “partenza”, riguarda la sua ansia di non volersi presentare al giudizio di Dio.
Il Creatore ha stabilito che il tempo per l’uomo, su questa terra, è limitato e questo vale per tutti, credenti e non credenti, e, soprattutto, per chi si affanna a possedere, ad accumulare, a conservare; l’uomo non può (e non potrà mai) permettersi di assicurarsi “il domani”, perché il domani non gli appartiene.
Per l’uomo, l’uso del tempo, è di massima importanza. L’uomo deve essere consapevole del suo stato di “provvisorietà” su questa terra e quindi deve saper valutare le “vere” priorità per dare un “senso” alla propria esistenza. Deve, cioè, saper discernere ciò che è bene da ciò che è male, e non può permettersi di sprecare il tempo.
Prendendo l’esempio dal libro dell’Ecclesiaste, la cosa più importante per Salomone era: “Temere Dio ed osservare i Suoi Comandamenti”. Ecco che è importante per l’uomo non pensare a “soddisfare” la propria carne, ma pensare, “in primis”, al suo cammino interiore per avere pensieri di pace, di rispetto e di solidarietà, per non sprecare invano il proprio tempo.
L’uomo ha il dovere di domandarsi come usa il suo tempo. Per ogni cosa vi è il suo tempo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per la giovinezza e un tempo per la vecchiaia; un tempo per piantare ed un tempo per raccogliere; un tempo per demolire ed un tempo per costruire; un tempo per piangere ed un tempo per ridere; un tempo per lavorare ed un tempo per riposare; un tempo per conservare ed un tempo per buttare via.
Ogni cosa a suo tempo, dunque, sapendo che il nostro tempo trascorso è anche una palestra di vita per far si che “maturando” si possa crescere ed essere da stimolo e di esempio per chi viene dopo di noi, perché quello che seminiamo oggi lo raccoglieremo domani; se nel tempo abbiamo seminato male, sicuramente raccoglieremo male. Ma se usiamo il nostro tempo per fini di pace, rispetto, solidarietà, sicuramente attorno a noi raccoglieremo frutti meravigliosi di positività.
Ogni cosa a suo tempo, dunque! E che il nostro tempo sia adesso!

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





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