Ora c'è anche il «facebook» degli animali
Data: Domenica, 15 luglio 2012 ore 06:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Permette agli
studiosi di rilevare i membri di un gruppo, con chi sono affiliati o se
cercano un compagno per accoppiarsi - MILANO - Un social network per
comprendere i comportamenti degli animali selvatici, per capire come si
associano in gruppi, come trovano il cibo o i compagni con cui
accoppiarsi. Con ricadute importanti e per saperne di più sulla nascita
della socialità, ma anche sulla diffusione di malattie o sui
comportamenti in relazione ad altre popolazioni. Il metodo è stato
testato per la prima volta, con una metodologia innovativa, in
Inghilterra, sulle cinciallegre.
I COMPORTAMENTI - Il nuovo approccio può automaticamente identificare
periodi di intensa attività sociale all’interno di un gran numero di
osservazioni - in questo caso circa un milione. Osservazioni che sono
state fatte tra la popolazione di cinciallegre (Parus major) in un
bosco di Oxford. Questo rende possibile esaminare molto
dettagliatamente il comportamento degli uccelli e scoprire se gli
individui sono «veri amici», piuttosto che frequentatori casuali, o se
sono alla ricerca di un compagno o di una compagna con cui accoppiarsi.
RETI SOCIALI - Ma comprendere le reti sociali degli animali, cercare di
ricostruire il quadro di come gli individui sono collegati tra loro, è
una vera sfida quando si dispone di una grande quantità di dati sul
campo in un lungo flusso di osservazioni automatizzate. I risultati
della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Royal Society. «I
dati che noi umani troviamo in Facebook registrano chi sono i nostri
amici, dove siamo stati, cosa condividiamo con gli altri», spiega
Ioannis Psorakis, del dipartimento di ingegneria dell’Università di
Oxford, che ha guidato la ricerca. «Quello che abbiamo dimostrato è che
è possibile costruire un 'Facebook per animali', rivelando con chi sono
affiliati, chi sono i membri dello stesso gruppo, quali sono gli
uccelli che stanno andando regolarmente a raduni o a eventi».
TRANSPONDER E SENSORI - Il gruppo di ricerca ha testato la nuova
tecnica in due stagioni riproduttive. I dati sono stati ricavati da
transponder attaccati a migliaia di uccelli e da sensori che registrano
quando gli individui appaiono in ognuno dei 67 alimentatori per uccelli
sparsi nel bosco di Wytham a Oxford. I ricercatori hanno così potuto
identificare gli uccelli 'amici', che regolarmente si recavano ad
assumere il cibo insieme, oppure gli uccelli che stavano iniziando il
processo di accoppiamento o che erano già in coppia. «Quello che
abbiamo dimostrato è che la nostra tecnica può fornire informazioni
sulle reti che legano insieme gli individui», continua Psorakis. «Il
nostro approccio rende possibile analizzare automaticamente enormi
quantità di dati – ed è solo il primo esempio di come gli zoologi
possano cominciare a usare il nostro metodo per esplorare le reti
sociali degli animali in un contesto di grandi quantità di dati».
LE BASI DELLA SOCIALITÀ - I primi risultati della ricerca con le
cinciallegre suggeriscono che i singoli uccelli non si riuniscono a
caso, ma scelgono gli altri membri della popolazione con cui
interagiscono. Nella maggior parte dei casi si vedono comunità
fortemente legate tra loro e in tali comunità gli individui che si
cibano insieme sono anche partner o lo saranno in futuro per
l’accoppiamento. Il lavoro potrebbe aiutare i ricercatori a capire come
l'informazione si diffonde attraverso popolazioni animali. Alcuni
importanti passi futuri potranno combinare le informazioni 'sociali'
disponibili attraverso questo metodo, con altri tipi di informazioni,
per esempio genetiche, e consentire ai ricercatori di esplorare le basi
genetiche della socialità.
Massimo Spampani
www.corriere.it
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