Università: Profumo a Palermo, i fuoricorso scelgano il part-time
Data: Sabato, 14 luglio 2012 ore 16:19:37 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Fuori dal mondo. Come del resto tutti i ministri, viceministri e sottosegretari del governo Monti, a partire dal premier con la sua monotonia del posto fisso fino al fighetto raccomandato Michel Martone e gli “sfigati” che ancora a 27 anni non si sono laureati. Oggi il ministro dell’Università, Francesco Profumo, c’è venuto fino a Palermo, capoluogo di una regione con un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 40% (e a questo bisognerebbe aggiungere i giovani che il lavoro non lo cercano più), a elargire le sue perle di saggezza. Inaugurava la nuova sede della presidenza della Facoltà di Medicina questa mattina il Ministro e ha puntato il dito sugli studenti universitari fuoricorso. “Un costo sociale”, per Profumo, dovuto a “un problema culturale”. In pratica, secondo lui e generalizzando con superficialità, il fatto che gli studenti si laureino oltre gli anni di corso sarebbe dovuto a una mancanza di “rispetto delle regole e dei tempi” con la conseguenza che questi ritardi “hanno un costo anche in termini sociali”. Per Profumo la scuola sul rispetto delle regole dovrebbe “dare un segnale forte” ed è necessario “creare le condizioni perché i nostri studenti possano seguire con regolarità i loro corsi”, ma soprattutto il lampo di genio del Ministro e il consiglio agli studenti universitari: “Nel caso in cui abbiano un’attività di lavoro, facciano una scelta: quella del part-time”. Una scelta? Qualcuno dovrebbe informare il ministro che, “nel caso in cui abbiano un’attività di lavoro”, di solito gli studenti universitari – e, visto che si trova in Sicilia, la gran parte dei pochi siciliani che ancora conservano “il posto” – fanno un lavoro in nero, senza orari, senza diritti e senza tutele e la possibilità di scelta non è contemplata. Fuori dal mondo, appunto, i tecnici che dovevano salvare l’Italia e l’hanno distrutta definitivamente. Ed è indignata la reazione di Maria Merlini, responsabile regionale Scuola e Università di Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra, secondo la quale “le dichiarazioni del Ministro Profumo sono un’autentica vergogna”. Anche Merlini fa notare “la beffa del consiglio agli eventuali studenti lavoratori di optare per il part-time, in una regione in cui quei pochi giovani che hanno un lavoro sono costretti a condizioni di assoluta precarietà, con orari e ritmi di lavoro non certo scelti da loro” e, con riferimento alla definizione data dal Ministro dei fuoricorso come costo sociale, aggiunge: “Dopo i pesantissimi tagli avviati dalla riforma Gelmini, lodata e fatta propria dall’attuale governo, che hanno sottratto all’università pubblica risorse e strutture necessarie, precarizzato ulteriormente il personale docente dequalificando l’offerta formativa, costretto moltissimi aspiranti ricercatori alla fuga verso atenei di altri Paesi per mancanza di investimenti sulla ricerca, il Ministro punta il dito sugli studenti fuori corso accusandoli di essere una delle cause dello spreco di risorse dell’università, piuttosto che, invece, la logica conseguenza della mancanza di investimenti sulla formazione”. La dirigente del Prc quindi conclude che “a queste dichiarazioni inaccettabili è necessario rispondere con una grande mobilitazione, contro il governo Monti, per il diritto allo studio, per chiedere un serio investimento sulla formazione e la ricerca come risorsa per lo sviluppo economico e sociale della nostra isola”.
Patrizia Maltese
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