Il veto dell'Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna per il Liceo Musicale di Bologna
Data: Giovedì, 05 luglio 2012 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Illustre Presidente della Repubblica,
siamo il Gruppo di lavoro dei docenti per il liceo Musicale di Bologna; ci rivolgiamo ad Ella, con disagio e amarezza, per chiederLe attenzione in merito al rifiuto dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia-Romagna, nella persona del Vice Direttore Generale Stefano Versari, di attivare il Liceo Musicale a Bologna.
Il disagio nasce dalla consapevolezza che La stiamo disturbando per una questione semplice e piccina, che non dovrebbe giungere a Lei; l'amarezza nasce dalla consapevolezza che siamo costretti a farlo perché speriamo in una sua possibilità di intervento.

    E' il terzo anno che, per motivi diversi, viene negata l'attivazione; la dirigenza dell'U.S.R. dell'Emilia-Romagna e dell'U.S.P. Bologna motiva la propria decisione dietro le barricate della burocrazia da essa stessa legiferata, quella burocrazia che ha legittimato il Liceo Musicale di Forlì, nel 2011, richiedendo 1 milione di euro in 10 anni e trasformando la preesistente scuola/impresa privata di musica Masini in un Liceo Statale. La stessa burocrazia non legittima il Liceo Musicale a Bologna, in una delle prime scuole statali fondate all'alba dell'Unità d'Italia, il Liceo Laura Bassi, per formare maestre e maestri che istruissero la massa di analfabeti italiani. Il Liceo Laura Bassi è l'unica scuola statale a Bologna che insegna musica da 151 anni, ma ancora per poco.

    In sintesi, la dirigenza ministeriale si motiva, affermando che:

  •     sono insufficienti e inattendibili i finanziamenti (110.000 Euro per il primo anno e 30.000 per i successivi) reperiti dal Comune, dalla Provincia, dall'Associazione Genitori in Musica (le famiglie dei frustrati aspiranti studenti), dal Liceo Laura Bassi, da Enti, da Fondazioni, da imprese, che nonostante la criticità congiunturale in atto, con estremo sforzo, sono riusciti a raccogliere, al massimo delle attuali possibilità;
  •     è inadeguata l'aula musicale (lavori di insonorizzazione a cura della Provincia sarebbero stati avviati non appena avuta l'attivazione) e i tempi sono tardivi.


    In questa lettera, possiamo solo far presente che non sarebbe il primo Liceo Musicale ad essere attivato in tal periodo e che si tratta di avviare una sola classe prima.

    All'auto-legittimazione della burocrazia, noi poniamo questioni, evidentemente subordinate e subordinabili, quali il diritto allo studio, l'eguaglianza per tutte le Regioni d'Italia nell'accesso all'istruzione musicale statale, l'innovazione della peculiare offerta formativa del nostro progetto di Liceo Musicale.

    E' possibile che, tanto per citare qualche nome a caso, anche Acquaviva, Udine, Cinquefrondi, Parabita, Boario Terme abbiano dovuto subire lo stesso tortuoso percorso, rimasto infruttuoso solo a Bologna?
    Perché assistiamo a laceranti disparità che giustificano l'insediamento, ad esempio, di sedici (sei attivandi) Licei Musicali in Lombardia e solo tre in Emilia Romagna?

    Il nostro impegno e il nostro apporto, lungi dallo scivolare nella lamentazione di spettanze varie e nella sterile polemica, sono stati concreti, procedendo affiancati dai genitori, riuniti nell'Associazione Genitori in Musica, dalla Provincia e dal Comune, nella raccolta dei finanziamenti richiesti e nella sensibilizzazione con iniziative pubbliche.
  
    Ma i dirigenti degli Uffici Scolastici Regionale dell'Emilia Romagna e Provinciale di Bologna considerano insufficiente tutto quanto raccolto e superflua la volontà di tutti i soggetti coinvolti. Loro risposta è l'indifferenza, loro motivazione è il cavillo. Sono gli stessi che non si risparmiano nel promuovere, nelle iniziative pubbliche, il proprio strenuo impegno per il futuro dei giovani. La credibilità di un funzionario dello Stato corrisponde al rapporto fra le promesse e l'operato, fra ?la promozione e il prodotto?.

    Il futuro dei giovani...per quanto abusata, tale espressione rimane sempre il Segno della tradizione che sintetizza nel presente l'avvicendarsi vivificatore del passato e del futuro e il presente degli studenti quattordicenni è adesso, non l'anno prossimo.
  
    Il Liceo Musicale di Bologna è solo un'infinitesima parte del presente che nasce in continuazione e può essere portato a compimento senza dissanguare le casse dello Stato, come viene paventato; pone una questione talmente piccina, rispetto ai grandi drammi della contingente austerità, che richiede una soluzione parimenti sostenibile. Tanti cittadini semplici vi hanno lavorato con entusiasmo e lo aspettano per avere uno strumento più elaborato per costruire il futuro per i propri figli e studenti; tanti cittadini semplici continuerebbero ad impegnarsi con la stessa motivazione nel rafforzamento di quelle istituzioni che rispondono e interagiscono razionalmente e solidarmente con le forze attive dello Stato stesso, ovvero i cittadini semplici. Ciò è sistemicamente necessario e, pertanto, indispensabile nelle fasi di crisi congiunturale.

    E' veramente impossibile attivare un Liceo Musicale a Bologna, quando in Italia ne saranno funzionanti più di 100 ? E' una richiesta talmente avida e sfrontata? L'impegno profuso, il lavoro svolto e, soprattutto, la qualità dei soggetti coinvolti sono talmente miserabili?

    In qualche modo, Ella può intervenire a favore della richiesta della comunità scolastica e dei cittadini?

    Sulla questione sono in corso diverse interrogazioni parlamentari che precisano, con argomenti ragionati e casi di riferimento, i punti focali, che, lasciati irrisolti dal veto ministeriale, ancora ci spingono a dibattere.
    La documentazione può essere richiesta alla scrivente.

    Porgiamo i nostri più sentiti saluti e ancora qualche speranza nella Sua parola, nella Sua possibilità.

Il gruppo di lavoro dei docenti
per il Liceo Musicale di Bologna





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