Ma che cos’è la poesia? E’ ancora possibile praticarla?
Data: Giovedì, 05 luglio 2012 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


“Forse la poesia  è possibile solo in un momento della vita che per i più coincide con l’estrema giovinezza. Passato  quel momento, che tu ti sia espresso o no ( e non lo saprai mai se non dopo cento anni, centocinquant’anni; i contemporanei non possono essere buoni giudici ) da lì in poi i giochi sono fatti, non tornerai che a fare il verso agli altri o a te stesso, non riuscirai più a dire una parola vera, insostituibile” (I. Calvino).

“Il contenuto dell’arte non è la cosa, non sono gli oggetti o il mondo esterno, ma il mondo interno, e cioè il sentimento dell’artista che l’attività estetica innalza ad intuizione, creando l’immagine” ( B. Croce)

“[…] : potrà sopravvivere la poesia nell’universo delle comunicazioni di massa? E’ ciò che molti si chiedono, ma a ben riflettere la risposta non può essere che affermativa. Se s’intende per poesia la così detta bellettristica è chiaro che la produzione mondiale andrà crescendo a dismisura. Se invece ci limitiamo a quella che rifiuta con orrore il termine di produzione, quella che sorge quasi per miracolo e sembra imbalsamare tutta un’epoca e tutta una situazione linguistica e culturale, allora bisogna dire che non c’è morte possibile per la poesia”( E. Montale)

Anch’io voglio dire la mia sulla poesia, prima di andare in vacanza! In tutta sincerità, in piena umiltà io credo che la  poesia sia il rifugio delle anime contemplative; vacanza dal presente, recupero memoriale del passato.
Porto sicuro, ma non pacifico, cui tendono le vele della fantasia  dell’uomo per un bisogno tutto spirituale ( e talvolta anche fisico) che egli ha di ricapitolarsi nella parola, nel segno delle immagini  di là del tempo e dello spazio. La poesia è deragliamento di stagioni, presenza di assenze evocate per magia di sillabe e di suoni; ritorno verso qualcuno o qualcosa, apparizioni o riapparizioni di forme di vita reale vissute o solo immaginate.
La poesia può essere niente, come la parola fuori del sentimento che la illumina e la riscalda, fuori dell’idealità che l’alimenta, fuori del ritmo in cui vive e respira; e può essere tutto, la vita stessa dell’umanità passata presente e futura. Realtà e simbolo, canto e profezia.
A tutti i lettori di Aetnanet, buone vacanze, e buone letture!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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