Si tratta sulla spending review: decreto pesante o soft? Domani l'incontro con le parti sociali
Data: Lunedì, 02 luglio 2012 ore 19:54:19 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Un decreto pesante da 7 a 10 miliardi o più soft da 5-6 miliardi, con un rinvio della seconda tranche all'autunno. Si è tenuto a palazzo Chigi un primo confronto tra i ministri sulla spending review, in vista dell'incontro di domani con le parti sociali. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha incontrato separatamente il titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi e il viceministro all'Economia Vittorio Grilli. È possibile che in serata ci sia un nuovo incontro. Dopo questi incontri, si è riunito il consiglio dei ministri: il governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge della regione Veneto sulle risorse idriche. Lavoro istruttorio per l'incontro di domani con le parti sociali Si tratta, viene spiegato da fonti di governo, di un lavoro istruttorio in vista degli incontri tra il presidente del Consiglio, le parti sociali e gli enti locali in programma per domani. Si parlerà dell'entità dei tagli legati al decreto sulla spending review. Palazzo Chigi e Tesoro premono l'acceleratore sulla prima ipotesi, ma i ministeri frenano, in particolare quello della Salute. E proprio questa frenata potrebbe spingere a cedere a un intervento in due tempi. Difficilmente, poi, un provvedimento leggero sarebbe sufficiente a scongiurare l'incremento dell'Iva anche l'anno prossimo. Il decreto, dunque, prenderà corpo dopo gli incontri con parti sociali ed enti locali, rinviati a martedì 3 luglio. E si tratta di incontri che potrebbero influire sulle scelte del governo, visto che i sindacati si sono già schierati contro le misure, che dovrebbero colpire anche il pubblico impiego.Squinzi: mi auguro una riduzione della pressione fiscale
«Domani mattina siamo stati convocati dal presidente Monti che ci illustrerà le linee operative della spending review, e mi auguro - ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - che attraverso la sua revisione si possa veramente accumulare quei fondi che ci permettano da un lato di ridurre la pressione fiscale, e dall'altro di poter riprendere a fare investimenti nella direzione della crescita e dello sviluppo». Squinzi ha sottolineato la necessità in Italia «di una riduzione di tasse. Il total tax rate in Italia è al 68,5% contro il 46,7% in Germania, il 37% nel Regno Unito, il 52% in Svizzera», rilevando che «le nostre imprese hanno un fardello sulle spalle che fino ad ora hanno portato e lo hanno pagato in termini di incapacità di crescere e di produttività». Questa è una situazione, ha detto Squinzi, «contro cui non riusciamo più a combattere: abbiamo bisogno di un sistema Paese che ci permetta di venirne fuori in maniera definitiva».
Evitare l'aumento dell'Iva dopo l'estate
Il decreto ha come obiettivo dichiarato quello di evitare l'aumento dell'Iva dopo le vacanze (servono 4,2 miliardi), ma deve anche trovare nuove risorse per i territori colpiti dal terremoto in Emilia-Romagna e in Lombardia. Ci sono poi da finanziare anche le spese inderogabili, come le missioni internazionali. Una serie di risorse dovrebbe arrivare dalla sforbiciata alle spese pubbliche attesa dal pacchetto di misure del commissario straordinario Enrico Bondi, che intende razionalizzare gli acquisti di beni e servizi.
I tagli partono dalla sanità
Tagli che partono dalla sanità, con una sforbiciata da 1-2 miliardi, soprattutto per la riduzione della spesa farmaceutica. Misure cui si aggiungerà un pacchetto di interventi del ministro della Salute, Renato Balduzzi, con la riduzione delle spese per la specialistica convenzionata e per gli altri appalti. Il secondo e terzo pilastro saranno la riduzione delle Province (dovrebbe essere dimezzato il numero degli enti attivi) e la scure sulle società pubbliche, alleggerendo Cda e tagliando enti strumentali, società e consorzi di Regioni, Province e Comuni. Altri tagli riguarderanno gli immobili pubblici con misure di razionalizzazione e il congelamento dei canoni di affitto.
In vista tagli per il pubblico impiego
Possibili poi misure sul pubblico impiego. Punto sul quale i sindacati sarebbero pronti a scendere in piazza. Per i dipendenti pubblici potrebbero esserci un taglio dei buoni pasto, il rinvio della tredicesima a gennaio e una riduzione di permessi e distacchi. Prevista anche la riduzione dell'organico del 20% per i dirigenti, del 10% per quelli di secondo livello e del 5% per gli altri ruoli, coinvolgendo circa 10mila lavoratori. Per gli statali in esubero non ricollocabili potrebbe essere stabilita la mobilità per due anni (con l'80% dello stipendio), mentre per chi ha i requisiti per la pensione potrebbe scattare il pensionamento con le vecchie regole previdenziali, derogando per 1-2 anni alla riforma Fornero.
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