Il caldo fa impazzire: +20% di crimini e disturbi alla psiche nei mesi estivi con le temperature piů alte
Data: Domenica, 01 luglio 2012 ore 17:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Aumentano i crimini violenti e la depressione, diminuiscono l’ansia e la capacita’ di concentrazione. Gli effetti psicologici delle ondate di calore come quella che sta per interessare il nostro paese sono stati descritti in diversi studi, e tutti puntano a uno ‘scompenso’ dovuto alla temperatura. “A temperature piu’ alte sono associati tassi maggiori di aggressioni, stupri, furti, ma non di omicidi – scrive ad esempio l’associazione internazionale Psychologists for Social Responsibility in un documento sui cambiamenti climatici – forse perche’ piu’ persone escono di casa quando fa caldo, e l’omicidio tende ad essere commesso di piu’ in casa”. Con l’aumento della temperatura, affermano ad esempio le statistiche dell’Fbi, i crimini violenti possono salire fino al 20%, mentre un’analisi delle chiamate alla polizia per le violenze domestiche pubblicata da biometeorology ha trovato un raddoppio quando la temperatura supera i 30 gradi. Secondo alcuni studi il fenomeno avverrebbe solo fino a una certa soglia: “Sopra i 32 gradi il tasso comincia ad abbassarsi”, scrivono ad esempio James Rotton ed Ellen Cohn della Florida International University su Environment and Behavior a partire dai dati della citta’ di Minneapolis – ma la temperatura cambia a seconda della citta’ presa in considerazione”. Oltre alle spiegazioni ‘comportamentali’, basate sul fatto che si esce di piu’, ce n’e’ anche una ‘biologica’: “Il corpo umano genera adrenalina e testosterone in risposta a un caldo eccessivo – scrive John Simister della University of London su Stress and Health – questo tiene la temperatura entro limiti accettabili, ma ha come effetto collaterale un aumento dell’aggressivita’”. Anche senza arrivare alla violenza, il calore eccessivo ha molti effetti psicologici negativi: un tentativo di misurarli e’ ad esempio quello dell’Hospital del Mar di Barcellona, che ha studiato i ricoveri in due reparti psichiatrici durante l’ondata di calore del 2003: “Non c’e’ differenza nel numero di ricoveri, ma cambiano molto le patologie – scrivono sugli Actas Espanolas de Psiquiatria – l’ondata di calore e’ associata a una maggiore propensione ai comportamenti violenti e all’abuso di sostanze, mentre calano l’ansia e l’uso di benzodiazepine”. Secondo i dati raccolti i ricoveri legati all’abuso di alcol raddoppiano, mentre aumentano del 10% circa i casi di schizofrenia e del 23% quelli di depressione, mentre quelli per uso di droghe arrivano a triplicare. Dall’altra parte cala l’ansia, i cui ricoveri calano di un terzo.
Peppe Caridi
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