I sogni…questi sconosciuti…
Data: Domenica, 01 luglio 2012 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Nel mio primo libro di poesie pubblicato, pubblicato nel lontano 1972, che ho intitolato “Sogni ad occhi aperti”, non poteva mancare una poesia che riguardasse il “sognare”. In questo mio scritto accennerò ai primi quattro versi che mi servono per fare un piccolo “excursus” sulla tematica sui sogni :

Sognare un mondo diverso
pieno di tante cose belle,
svegliarsi e trovarlo lo stesso
e pensare che scendano di nuovo le stelle.
Sono passati ben quaranta anni dall’uscita di quei versi, ed è passata “tanta acqua sotto i ponti”, acqua di ogni genere: tumultuosa, limpida, gioiosa, funesta. Ma questa è la vita.
Ma adesso, rileggendo quei versi ed analizzando tutta la mia produzione poetica, mi sembrano (e, sicuramente, lo sono) “molto ingenui”, di un giovane  di ventitrè anni d’allora, e non di un “vecchio” ultrasessantenne.
Però, fatemelo dire, osservando “i tempi che percorriamo”, tempi bui, instabili, senza prospettive per il futuro (un giovane, della comunità che frequento, mi ha detto che i ragazzi d’oggi si sentono già vecchi perché non hanno nessun progetto di vita), situazione economica “effervescente”, mancanza di valori autentici; forse un pizzico di “ingenuità” non farebbe male, soprattutto, nei giovani che non hanno motivazioni e si “rifugiano” solo negli sballi, nell’alcol, nelle droghe, nelle dipendenze. Forse sarebbe  meglio ritornare a “sognare” e “permettere” all’attività onirica di “fare la sua parte”, dando il vero “valore” a quel che il nostro “uomo interiore” ci vuole dire e sono certo che il sognare può avere un  “effetto pedagogico” sul comportamento della persona.
Il sognare un mondo diverso, non quello dello spread, del default, delle instabilità nazionali ed internazionali è legittimo, e sperare di cambiare le situazioni è lecito, non solo per chi ha ventitrè anni ma anche per chi ne ha… 62 e mezzo.
Ecco che mi sento di esporre “una piccola tematica sui sogni”. Non affronterò il tema né in “modo psicoanalitico” e nemmeno dal punto di vista prettamente onirico, sulla problematica e sul significato dei sogni. Da credente in Cristo, so che debbo discernere ciò che proviene da Dio da ciò che è “frutto” della carne.
Per avere un’idea letterale del sogno, vorrei condividere con chi mi legge, che il sognare è vedere “oltre”, avere visioni d’infinito e d’irreale, “osservare” immagini più o meno coerenti che si presentano alla coscienza di chi sogna.
In termini psicoanalitici, il termine sogno, indica sia un prodotto complesso della mente (sogno manifesto), sia una attività psichica della mente, parte conscia e parte inconscia (lavoro del sogno); sia un’esperienza psichica particolare che si ha nel sognare (esperienza onirica) e che consiste nel vivere soggettivamente un evento concreto di vita, tanto che si ricorda, mentre si è addormentati.
La letteratura, e parte della filosofia antica, si basa sulla valutazione dell’attività onirica.
Nel Cristianesimo ufficiale, il sogno è preso con le dovute distanze a causa di certe “intromissioni” del maligno. Nel Cristianesimo Riformato, invece, i sogni possono essere classificati in: sogni senza importanza spirituale; sogni suscitati, cioè che Dio opera secondo un Suo disegno; sogni che hanno lo scopo di influenzare la vita spirituale della persona.
I sogni, provenienti da Dio, recano l’“impronta” dello Spirito Santo ed il loro contenuto è sempre morale, didattico, di sapienza, di purità, di verità, di giustizia.
Dal punto di vista antropologico, significa individuare il valore culturale in relazione al rapporto tra il “sognatore” e varie forze o enti soprannaturali.
L’Antropologia distingue vari tipi di sogni in relazione alla loro funzione sociale: sogno profetico, sogno sciamanico, sogno iniziatico, sogno mistico.
Nell’Antropologia, comunque, il sogno si configura come: “rivelazione” dell’Essere soprannaturale all’iniziando; rivelazione del futuro all’individuo.
Dal punto di vista biblico, il sogno è l’attitudine del credente a “predisporsi” a sentire la “voce di Dio” ed a fare la Sua volontà, (dal 1 Libro del Profeta Samuele, Cap. 3, versetti 9 – 11).

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





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