E ora scegliamoci gli insegnanti migliori
Data: Sabato, 30 giugno 2012 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


«Farebbe molta differenza il fatto che  un insegnante assunto a tempo determinato e che si sia ben comportato, a giudizio della scuola e dei colleghi, potesse essere confermato. Invece ora, come tutti sanno, questo non è possibile, e comunque il giudizio sul suo lavoro dato dai suoi colleghi o dal dirigente non vale nulla». Lo ha dichiarato Marco Gioannini, ricercatore della Fondazione Giovanni Agnelli, proprio a ridosso della scadenza dei contratti annuali di migliaia di docenti, nel corso di una lunga intervista rilasciata al giornalista Vincenzo Brancatisano sulla qualità delle scuole italiane per il prossimo numero di Scienza dell’Amministrazione Scolastica. Il ricercatore ha sottolineato i problemi legati alla gestione delle graduatorie e del turnover che ne consegue.  «La continuità didattica è importante. E lo è tanto più è difficile la condizione del  ragazzo. C’è un turnover incredibile. Ma nel meccansimo infernale delle graduatorie c’è il consenso del ministero e dei sindacati. Ogni cosa è soggetta al ricorso e le riforme non si propongono per timore dei ricorsi al Tar». Quanto al docente assunto con contratti a tempo determionato “Il dirigente che volesse assumerlo – ha precisato il ricercatore, coautore di un’importante ricerca sulla valutazione dei docenti e delle scuole –  si potrebbe pure  incatenare ma non servirebbe a nulla. Ecco, se la chiamata diretta dei docenti può essere immaginato come uno scenario difficile da perseguire, questo invece si potrebbe praticare in fretta e sarebbe un passo avanti». Alla domanda di Brancatisano che gli ha chiesto di precisare se gli insegnanti dovrebbero essere scelti e reclutati direttamente dalle scuole, Gioannini ha risposta: «Secondo noi, in un sistema ideale, sì. In un mondo ideale gli insegnanti dovrebbero scegliere la scuola e, viceversa, le scuole dovrebbero potersi scegliere gli insegnanti migliori naturalmente individuandoli in albi professionali regionali formati con criteri nazionali uniformi. La scelta diretta dovrebbe essere fatta dal dirigente e dal consiglio d’istituto. Ma non siamo in un mondo ideale, ed è dunque difficile immaginare una cosa così. Certamente quella è una strada da non demonizzare, anche se ci sono problemi seri, come la nostra tradizionale virtù in tema di familismo».

Vincenzo Brancatisano
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