La riforma della scuola secondaria superiore penalizza le attività didattiche nei laboratori e i docenti di laboratorio (ITP)
Data: Venerdì, 29 giugno 2012 ore 09:30:00 CEST Argomento: Opinioni
La riforma della
scuola secondaria superiore ha penalizzato, più di ogni altro settore,
le attività didattiche svolte nei laboratori e conseguentemente TUTTI i
docenti di laboratorio (ITP), con decurtazioni, in alcuni casi, anche
superiori al 70% del monte orario precedente. L’insegnante
tecnico pratico è un’importante risorsa della scuola per la scuola e
potrebbe veramente essere una professionalità strategica per
accompagnare la riforma, sfruttando l’enorme bagaglio di
competenze acquisite in anni di impegno e abnegazione nel proprio
lavoro. Riteniamo che la nostra categoria debba, al pari di tutte le
altre, avere stessi trattamenti e stesse opportunità per una
ricollocazione dignitosa e rispettosa del ruolo fino ad oggi ricoperto.
A fronte di discriminazioni di qualsiasi tipo e natura si intenderà
procedere per via legale, dal momento che, per altre classi di concorso
di docenti diplomati le soluzioni sono state trovate (vedi, in passato,
insegnanti elementari e di educazione tecnica e, attualmente,
trattamento testi che è stata fatta afferire come classe atipica ad
informatica nel biennio dei tecnici economici, cosa che non è stata
parimenti prevista, nemmeno in subordine, per i docenti di
laboratorio di informatica pur in possesso di titolo di studio
specifico ed obbligati ogni anno a produrre domanda per gli esami di
stato su classe affine).
A questo proposito RITENIAMO il comma 81 dell'art 4 della legge
n.183/11, una palese azione VESSATORIA nei riguardi della categoria dei
docenti tecnico pratici e in evidente contraddizione con quanto
previsto dal TU che in modo molto chiaro indica la riconversione (come
docenti) nei casi di cambiamenti ordinamentali. Se il comma 81 dovesse
essere applicato o ripresentato all’interno della prossima legge
finanziaria (legge di stabilità) è nostro intendimento agire per vie
legali.
Per questi motivi e per non sprecare un’inestimabile risorsa culturale
ed umana, risulta indispensabile salvaguardare la figura professionale
dell’ITP e la sua dignità di docente all’interno del sistema
scolastico, proponiamo:
1. Una riconsiderazione del monte ore dedicato alle attività di
Laboratorio
2. L’ organizzazione per squadre delle lezioni di laboratorio nelle
attività che presentano livelli di rischio particolarmente elevati per
la tutela degli studenti;
3. Il mantenimento della titolarità di scuola laddove i fabbisogni e
piani formativi lo consentano attraverso l’istituzione dell’organico
potenziato (anche in previsione degli ulteriori tagli che verranno
effettuati ai bilanci delle scuole, molte attività infatti potrebbero
essere svolte dagli insegnanti tecnico pratici, invece che essere
retribuite con il fondo d’Istituto);
4. La possibilità di riconversione professionale, a domanda, su altre
classi di concorso affini;
5. Riconversione professionale, sempre a domanda, per alcune classi di
concorso affini dei bienni degli istituti tecnici e professionali;
6. Riconversione volontaria su sostegno. Per quanto attiene
questo specifico punto si ricorda che:
- gli Insegnanti tecnico pratici sono i più abituati alla
collaborazione fattiva con altri colleghi e sicuramente
predisposti all’attività di sostegno all’interno della classe;
- per la specificità dei loro insegnamenti, sono indicati
all’integrazione degli allievi nel lavoro di gruppo e quindi ad aiutare
il singolo allievo alla collaborazione fattiva;
- da anni molti insegnanti tecnico pratici in esubero sono stati
utilizzati,con successo, sulle attività di sostegno.
7. L’utilizzo interno dei percorsi di Istruzione Tecnica Superiore, sia
come risorsa professionale specifica che come supporto alla
progettazione, alla valorizzazione delle attività formative,
fortemente orientate a competenze tecnico
applicative;
8. L’istituzione di posti di ruolo ITP nell’alternanza scuola lavoro e
nell’istruzione e formazione professionale;
9. La previsione della nuova titolarità di “Rete”, come soluzione per
rispondere alle esigenze del territorio, e di progetti integrati tra
scuole di pari grado o di ordine diverso;
10. L’estensione a tutte (non solo Tecnici industriali e professionali,
ma anche Tecnici economici) le scuole secondarie di II grado
dell’Ufficio Tecnico, da estendere anche alle reti di scuole, sia
verticali che orizzontali;
11. L’utilizzo nell’istituzione dei comitati tecnici scientifici dove
andrebbe prevista anche una rappresentanza degli ITP per le attività
laboratoriali.
12. Istituzione della laurea come titolo d’accesso all’insegnamento
tecnico-pratico, dopo una fase transitoria che salvaguardi i diritti
dei precari.
Liborio Butera
liborio.butera@gmail.com
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