Legge 104 diritti e doveri
Data: Venerdì, 29 giugno 2012 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Mi chiamo Rosmunda e sono una docente della scuola Primaria, invalida civile superiore ai 2/3 e titolare della legge 104/92 comma 1 art.3. Sono ben informata sulle agevolazioni che mi spettano e godo anche di tutti i diritti che mi spettano , ma od oggi è successa una cosa che mi ha lasciato interdetta e mi ha fatto sentire veramente "diversa".
Vengo al dunque: quest'anno ho concluso un quinquennio in una classe con regime a 40 ore, dove ero l'insegnante prevalente, quindi con un orario di servizio che prevedeva di dover fare dai 2 o 3 pomeriggi a settimana, oltre alle normali riunioni previste dall'organizzazione scolastica, sempre in orario antimeridiano! Finchè le mie condizioni di salute me l'hanno permesso ho svolto il mio lavoro con professionalità e impegno, per ben 12 anni!!, da più di un anno però le mie condizioni di salute sono peggiorate e in vista di cominciare un nuovo ciclo ho comunicato sia al vicario che al mio dirigente l'impossibilità di poter continuare a svolgere il mio lavoro in una classe a 40 ore, perchè ho necessità di poter sostenere nei pomeriggi delle sedute di fisioterapia che mi permetterebbero di rimandare di qualche tempo un nuovo intervento chirurgico. (avendo già subito 4 interventi abbastanza invasivi e avendo solo 38 anni!). Ma chiedevo l'assegnazione di una classe a 27 ore, come insegnante prevalente, e senza dover fare i pomeriggi, o al massimo farne 1.
  • Premesso che la mia scuola non possiede un parcheggio interno a norma per portatori di handicap e spesso mi sono ritrovata a non poter neppure parcheggiare in una maniera a me comoda.
  • Premesso che "per motivi di sicurezza", il mio dirigente ha deciso di chiudere il cancello d'ingresso alle ore 7.45 per motivi di sicurezza, lasciandolo incustodito e chiuso con un lucchetto, costringendomi spesso a parcheggiare la mia auto fuori e a raggiungere a piedi il "posto di lavoro".
  • Premettendo che le classi V in uscita sono 4, così organizzate 1 a 40 ore settimanale e 3 a 30; mentre le classi I in entrata sono 5, così organizzate 2 a 40 ore, 3 a 27 ore.
  • Premettendo che con il mio dirigente i rapporti non sono mai stati idilliaci, perchè abbiamo sempre avuto idee divergenti un po' su tutto, lavorativamente parlando.
  • Premettendo che il 31 agosto cesserà il suo mandato per sopraggiunti limiti di età e di anni di servizio.
Nell'ultimo collegio dei docenti, al momento dell'assegnazione delle classi per l'anno scolastico 2012/2013 con mio grande stupore, sono venuta a conoscenza che non solo non mi era stata assegnata una classe I  con orario scolastico a 27 ore, ma mi era stata tolta la prevalenza ed ero stata destinata come "insegnante a completamento", su più classi e quindi con la possibilità di dover poi fare anche più di 2 o 3 pomeriggi a settimana, oltre poi a dovermi spostare continuamente in più classi e su più piani, dimenticando quasi che il è un handicap di natura motoria.

Il giorno dopo mi sono recata dal Dirigente, chiedendo delle spiegazioni in merito, ma la sua risposta oltre ad essere stata offensiva e fuori luogo, mi ha detto che non poteva darmi la prevalenza perchè durante l'anno appena trascorso mi ero assentata per malattia x troppi giorni, 8/10 per essere esatti, e poi che io non potevo accampare nessun diritto in quanto "lei è una persona normale"(cito sue parole) e che tutti abbiamo dei problemi (si ma i miei sono gli unici certificati) e dulcis in fundo lei doveva accontentare i genitori che avevano espresso le preferenze verso altri miei colleghi e che io, purtroppo, non avevo avuto un numero tale di prevalenze tale da farmi vedere assegnata la tanto  acclarata classe I a 27 ore.

Sono rimasta basita, mortificata e per la prima volta in vita mia mi sono sentita anche Handicappata.
Ora mi chiedo cosa posso fare per non veder calpestato quello che è un mio diritto e cominciare l'anno scolastico 2012/2013 nel migliore dei modo possibili.

Vi saluto con una citazione a me cara delle Legge 104/92:

I.        Art. 1- Finalità- La Repubblica:
            a.        garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società;
            b.        previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali;
             c.        persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata;
            d.        predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata.

Rosmunda Cristaiano
rosmundacristiano@hotmail.it





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