Il posto va guadagnato non può essere un diritto
Data: Mercoledì, 27 giugno 2012 ore 18:26:07 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Intervista del ministro a Wsj, poi la precisazione: 'Diritto e' al lavoro, non al posto'. Corteo Cobas - ROMA - "Questa riforma non è perfetta, ma é buona, soprattutto per quelli che entrano nel mercato del lavoro". Lo afferma il ministro del Welfare, Elsa Fornero, in un'intervista al Wall Street Journal nella quale delinea la riforma del mercato del lavoro, definendola un tentativo per far "cambiare agli italiani il loro atteggiamento in molti sensi" sul fronte del mercato del lavoro. "Stiamo cercando - spiega il ministro - di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l'atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici".
FORNERO PRECISA, DIRITTO E' AL LAVORO, NON AL POSTO  - Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. E' quanto sottolineano al ministero del Lavoro, precisando che nell'intervista odierna con Wsj il ministro Elsa Fornero ha fatto riferimento: "alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza". Al quotidiano economico-finanziario statunitense il ministro aveva affermato che il Governo italiano sta cercando "di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l'atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non é un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici".
LEGA,FORNERO HA GIURATO SU COSTITUZIONE O SU TOPOLINO?  - "Il lavoro è un diritto. Il ministro Fornero ha giurato sulla Costituzione o su 'Topolino'?". Così il senatore della Lega Nord, Gianvittore Vaccari commenta l'uscita del ministro Elsa Fornero sul lavoro. "Napolitano richiami al suo dovere il ministro del Lavoro", aggiunge il senatore che alla Fornero ricorda l'articolo 1 della Costituzione ma, in particolar modo, l'articolo 4: "la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto". Probabilmente, conclude Vaccari, "la Fornero ha dimestichezza con troppi testi ma con pochi luoghi di lavoro".
DI PIETRO, DA FORNERO UN'ASINERIA BELLA E BUONA  - Se "i lavoratori", "per caso leggessero il Wall Street Journal di oggi, scoprirebbero che dal giorno alla notte hanno perso anche il diritto formale al lavoro. A quanto pare la badessa Fornero ha riscritto, tutta da sola e senza chiedere il permesso a nessuno, l'art. 1 della Costituzione. Sentite cosa dice: 'la gente deve cambiare il proprio modo di pensare. Il lavoro non e' un diritto. Bisogna meritarselo, anche con il sacrificio. Cara professoressa, questa é un'asineria bella e buona". Lo scrive il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, nel suo blog. "La nostra Costituzione dice l'esatto contrario. Secondo la Carta, infatti, il lavoro è un diritto, così come lo è l'essere messi in grado di condurre una vita dignitosa in cambio del lavoro prestato. Questo governo, invece, continua a comportarsi come se l'art. 1 della nostra Costituzione dicesse che l'Italia, anziché 'una Repubblica democratica, fondata sul lavoro', sia 'una Repubblica oligarchica, fondata sulle banche e sulle caste'. Prima di capovolgere così il principio fondamentale della Repubblica, non sarebbe opportuno - si chiede Di Pietro - che i professori Monti e Fornero consultassero gli italiani per capire se sono d'accordo?".
RIFORMA, OK A TERZA E QUARTA FIDUCIA  L'Aula della Camera conferma la fiducia al governo approvando il terzo articolo della riforma del lavoro. I voti a favore sono stati 447, 76 i contrari, 27 gli astenuti. Approvato anche il quarto articolo della riforma del lavoro. I voti a favore sono stati 438, 75 i contrari, 28 gli astenuti. L'assemblea deve ora esaminare gli ordini del giorno al testo "Continuo a considerare questa riforma una buona riforma: il lavoro fatto al Senato èun buon lavoro. Abbiamo realizzato un buon equilibrio". E' quanto ha afferma il ministro del Lavoro Elsa Fornero nel corso della trasmissione di radio Uno Rai 'Radio Anch'iò precisando che: "nessuno ha mai avuto la pretesa di avere la chiave in tasca per la soluzione dei molti problemi che affliggono il mercato del lavoro". "Capisco il sacrificio fatto dalla Camera dei deputati per la limitazione della discussione", ha poi detto il ministro , ribadendo che il Governo "é disponibile a cambiamenti ma cosa importante e 'far partire questa riforma che ha un insieme di elementi positivi: per i giovani, per gli ammortizzatori sociali, contiene le premesse perche' l'apprendistato divenga una modalità di ingresso reale nel mondo del lavoro". In questa riforma quindi secondo il ministro "ci sono molte cose che richiedono peò di esere tradotte in pratica e ciò significa che bisogna porsi di fronte alle norme con spirito aperto, eventualmente per correggere qualcosa". Sulla riforma del lavoro "il governo ha avuto un dialogo di circa 3 mesi con le parti sociali per arrivare ad un documento condiviso, che è stato approvato da tutte le parti sociali tranne la Cgil". E' quanto ha affermato il ministro del Lavoro Elsa Fornero, alla trasmissione di Radio Uno Rai 'Radio anch'iò. Stamani il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni aveva affermato che, a parte gli ammortizzatori sociali, meno si tocca e meglio perché d'altronde il ministro Fornero vuol toccare solo per peggiorare. "Cambiare idea è lecito ma l'approvazione c'era e il testo portato in parlamento rifletteva quell'accordo che non era un compromesso ma un equilibrio", ha detto ancora il ministro, precisando che le modifiche apportate in parlamento erano modifiche chieste da parlamentari, durante l'iter del ddl. "Questa riforma non è perfetta - afferma il ministro del Welfare, Elsa Fornero, in un'intervista al Wall Street - ma é buona, soprattutto per quelli che entrano nel mercato del lavoro. E' un tentativo per far "cambiare agli italiani il loro atteggiamento in molti sensi" sul fronte del mercato del lavoro. "Stiamo cercando - spiega il ministro - di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l'atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici".
BONANNI, DA QUESTA RIFORMA NON ARRIVA RILANCIO -  "Questa riforma non risponde a quello che si era detto dall'inizio, e cioé che da queste norme ci sarebbero stati più posti di lavoro". Così il leader della Cisl Raffaele Bonanni, commenta l'approvazione definitiva della riforma del lavoro alla Camera, ai microfoni del Gr Rai. "C'é stato un approccio ideologico da parte del governo, come se agire su questo ambito potesse creare le condizioni di una nuova economia, di un rilancio". E sulle modifiche alla riforma, che il governo ha già promesso e che i partiti di maggioranza pretendono, Bonanni è netto: "Solo sul tema degli ammortizzatori sociali bisognerebbe allungare i tempi per utilizzare il nuovo criterio dell'Aspi, proprio per non creare difficoltà ai lavoratori. Sul resto, meno si tocca e meglio è; d'altronde il ministro Fornero vuol toccare solo per peggiorare". "Solo sul tema degli ammortizzatori sociali bisognerebbe allungare i tempi per utilizzare il nuovo criterio dell'Aspi, proprio per non creare difficoltà ai lavoratori. Sul resto, meno si tocca e meglio e; d'altronde il ministro Fornero vuol toccare solo per peggiorare". Così il leader della Cisl Raffaele Bonanni interviene a proposito delle modifiche promesse dal governo sulla riforma del lavoro. "Il rilancio - aggiunge - si realizzerà solo se pagheremo meno le tasse, meno l'energia, se avremo più infrastrutture".
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