Tagli alla spesa, sulle tredicesime degli statali stretta in base al reddito
Data: Mercoledì, 27 giugno 2012 ore 14:52:58 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA - Circa un miliardo dalla sanità, altri risparmi dai piani specifici preparati dai vari ministeri, più una riorganizzazione dell’assetto territoriale dello Stato che prevede, come emerso già nei giorni scorsi, il sostanziale dimezzamento delle province invece della loro cancellazione. A una settimana dall’approvazione del decreto che deve scongiurare l’incremento dell’Iva ha ormai capitoli ben delineati, ma contenuti ancora abbastanza fluidi. Il Consiglio dei ministri potrebbe svolgersi anche lunedì sera, subito dopo il confronto finale con parti sociali ed enti locali. Particolarmente aperto è il pacchetto che riguarda i pubblici dipendenti: il menu comprende misure di impatto molto variabile, dalla riduzione delle piante organiche alla mobilità per gli ultrasessantenni, fino al taglio del buono pasto e delle tredicesime e ad un ridimensionamento dei distacchi sindacali. Ieri intanto il governo è stato battuto due volte in commissione alla Camera, sull’altro decreto legge, quello che avvia la revisione della spesa e nomina commissario Enrico Bondi. Sanità. È stato uno dei temi toccati nell’incontro di ieri tra il premier Monti e i rappresentanti delle Regioni. Obiettivo del governo è mettere insieme almeno un miliardo tra interventi sui farmaci e razionalizzazioni degli acquisti delle Asl. I governatori, che non si sono ancora visti assegnare il Fondo sanitario per il 2012, chiedono almeno di poter decidere autonomamente i risparmi. Su questo hanno ricevuto un’assicurazione dallo stesso presidente del Consiglio, che si è impegnato ad evitare tagli lineari. La sanità sarà oggetto di uno dei tre tavoli tecnici che dovranno cercare - in pochi giorni - soluzioni condivise. Gli altri due riguardano il trasporto pubblico locale e il riassetto delle Province. Province. Nel processo di spending review si innesta il riassetto della struttura istituzionale. Il governo è ormai convinto di procedere a drastica riduzione delle Province, piuttosto che cancellarle come previsto dal decreto salva-Italia dello scorso dicembre. Verrebbero salvati almeno in parte gli enti delle Regioni a statuto speciale, mentre per le grandi città verrebbero istituite le aree metropolitane. Il numero degli enti da sopprimere in questo accorpamento potrebbe arrivare a 42. Contemporaneamente andrebbe avanti l’unione dei piccoli Comuni con meno di 1.000 abitanti, a partire dalla condivisione dei principali servizi. Pubblico impiego. La carne al fuoco è molta, ma le decisioni finali non sono state ancora prese. Ieri il sottosegretario all’Economia Polillo ha confermato ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che sarà pubblicato nelle prossime ore il decreto approvato lo scorso 15 giugno in materia di cessioni di società pubbliche, accorpamenti di agenzie fiscali e riduzione degli uffici periferici del ministero e delle stesse agenzie. Quanto alle nuove misure - quelle che vedranno la luce la prossima settimana - il ricorso alla messa in mobilità per gli statali, già possibile da tempo ma finora rimasto inattuato, potrebbe essere concretizzato o con riferimento alle piante organiche (sarebbe la soluzione più morbida) o sugli ultrasessantenni. L’importo del buono pasto scenderebbe per tutti alla soglia dei 5,29 euro. E sullo sfondo c’è il taglio delle tredicesime che potrebbe essere attuato in maniera progressiva e crescente in base al reddito. Governo battuto. Nonostante il parere negativo dell’esecutivo sono stati approvati alla Camera (commissioni Bilancio e Affari costituzionali riunite) due emendamenti votati da Pdl e Udc: il primo prevede l’esclusione di Poste e Fs dal campo di azione del commissario Bondi, il secondo - rispetto alla norma sulle gare che impone l’apertura pubblica delle buste, fa salve le procedure che si sono già svolte prima del 9 maggio, data di pubblicazione del decreto.
Luca Cifoni
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