Ai Benedettini prima edizione del Premio “Marcello Giuffrida per il Volontariato” destinato alle scuole etnee
Data: Venerdì, 22 giugno 2012 ore 09:52:03 CEST
Argomento: Associazioni


“Credo ci si debba augurare che, in futuro, essere cittadino ed essere volontario abbiano esattamente lo  stesso significato, in modo da intendere la solidarietà come una dimensione della normalità”. Sono le parole di Giuseppe Testa, uno dei ragazzi cui è andata la prima edizione del Premio “Marcello Giuffrida per il Volontariato”, intestato ad un catanese doc, scomparso pochi anni fa, tra le personalità di spicco del panorama volontaristico internazionale. Un folto pubblico di autorità cittadine e di giovani è intervenuta nell’Aula Magna dei Benedettini, che ha ospitato la manifestazione, promossa dall’Associazione “Amici del Volontariato Marcello Giuffrida”. Tra le finalità principali coltivare nei giovani la cultura della solidarietà e l’amore per la lettura (come evidenziato dalla felice formula dei premi, consistenti in buoni-libro).
Al tavolo dei lavori Enzo Zappulla, ex commissario straordinario della Croce Rossa, ora presidente degli “Amici del Volontariato”, che ha fra l’altro sottolineato come la Corte Costituzionale abbia affermato che “il volontariato non deve costituire una materia, ma un modo d’essere della persona nell’ambito dei rapporti sociali”. “Additare ai giovani di oggi, preda della cultura dell’individualismo, figure della statura di Marcello Giuffrida – ha poi continuato – significa ripercorrere anche una parte fondamentale della storia della nostra città”. È infatti a Marcello Giuffrida e al suo gruppo di volontari che si deve, in tempi insospettabili, l’adozione di sistemi e tecniche d’avanguardia quali, ad esempio, le stecche di immobilizzazione gonfiabili, il materassino a depressione, la barella a cucchiaio. Un’unità operativa che ha avuto una ricaduta fondamentale su molte città di altre regioni e sull’attuale metodica di soccorso del 118, lavorando a stretto gomito con Polizia stradale, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Protezione civile. “È lui che ci ha insegnato come si fa protezione civile – ha sottolineato il vice prefetto di Catania Annamaria Polimeni, intervenuta nell’occasione – molto prima che ci venissero impartite lezioni da Roma”. A seguire il significativo intervento di Ata Lanteri, moglie di Marcello, che ha fra l’altro ricordato la citazione senechiana, tanto cara al marito: “È l’animo che deve cambiare, non il cielo sotto cui vivi”.
A ricevere il premio sono stati Brendon Dzema (Liceo linguistico S.Orsola di Catania), Elisabetta Busacca (Istituto Tecnico Industriale Archimede di Catania), Arianna di Prima, Noemi Raciti ed Elisa Alessandrino (Liceo Scientifico Majorana di S. Giovanni La Punta), Giuseppe Testa (Liceo Spedalieri di Catania) e i bambini dell’I.C. Angelo Musco di Catania. Alcuni di loro hanno provato l’emozione di vedere i propri lavori inaspettatamente interpretati da Agostino Zumbo, attore d’eccezione. D’altronde, come evidenziato dal preside del Liceo “Spedalieri” di Catania Alfio Pennisi, “La scuola ha il compito di realizzare costantemente il progetto della solidarietà attraverso l’attenzione alla persona nella sua integralità”. Parole che trovano eco anche in quelle pronunciate dal preside del S. Orsola Michela D’Oro, la quale ha ricordato tra l’altro l’importanza riservata alla dimensione dell’alterità nell’ambito dei progetti culturali e formativi promossi dalla Fondazione S.Orsola (presidente Michele Scacciante). A consegnare i premi sono stati il vice prefetto vicario Annamaria Polimeni, il dott. Giovanni Ferrera, la dott. Ata Lanteri, Martina Giuffrida, figlia di Marcello, e il giornalista Giuseppe Di Fazio, che ha posto l’accento sul fatto che l’Atro costituisca non già un ostacolo ma un imprevisto, un’occasione di arricchimento reciproco. Ad impreziosire la manifestazione i momenti musicali curati dalla vivace Corale Giovanile Polifonica Freedom, diretta dal maestro Nino Faro, che ha ribadito la versatilità dei suoi interessi, come pure l’ensemble del dott. Gesuele Sciacca, che ha messo in musica rinomati componimenti lirici (Leopardi, Quasimodo, Pascoli), oltre che brani di matrice personale.
Nel corso della serata sono stati annunciati l’istituzione di un premio annuale destinato ad un’associazione o persona che si sia distinta nel campo del volontariato e la futura pubblicazione di un volume sulla figura e l’opera di Marcello Giuffrida.  “Non bisogna vivere l’esperienza del volontariato – ha concluso Enzo Zappulla – come una sorta di alibi da offrire a se stessi per giustificare il disimpegno dalla normalità della vita, contribuendo a creare una separatezza tra istituzioni e società civile”.






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