Impressioni a caldo su prova Invalsi
Data: Mercoledì, 20 giugno 2012 ore 11:01:56 CEST
Argomento: Opinioni


sottile ironiaDue fascicoli di oltre venti pagine cadauno: uno per matematica ed uno per italiano, moltiplicati per il numero degli studenti. La somma è astronomica. Sono ancora da aggiungere le pagine esplicative, i suggerimenti tecnici, le copiose interpretazioni dei dirigenti, le fasi esecutive ed i correttori che possono essere quantificati in vagoni di risme di carta e camion di tonner e inchiostro. La prova Invalsi necessita annualmente del corrispondente di tre quarti di disboscamento del Cansiglio. Da qualche anno le prove citate sono diventate ufficialmente due, senza sommare le “suggerite-consigliate” prove simulate in corso d’anno; le canoniche ufficiali comunque si fanno a maggio e all’esame di licenza media. Per fortuna un alto ex-ministro della Repubblica si autocelebrava per aver pianificato e introdotto l’informatizzazione in tutti i settori del pubblico impiego e del privato!
E l’atto dovuto? I docenti, fannulloni per scelta, mobilitati forzatamente per la prova citata, fanno assistenza al mattino e correzione pomeridiana. L’opinione pubblica edotta sul parassita-nullafacente-vacanziero-guadagnone insegnate non conosce che la correzione dei fascicoli deve essere fatta “ESCLUSIVAMENTE” in penna rossa (cito le indicazioni), avviene sotto la supervisione del DS, rediviva figura del burocrate russo di pre-rivoluzionaria memoria: “vicino alla risposta giusta si scrive sì a fianco di quella errata si appunta no”.
A correzione fatta, seguendo le puntuali consegne - ricordo che il docente è da sempre considerato dal DS camionista nonostante i passati trenta anni sulla cattedra, - si trasmettono on line all’ INVALSI (entità ectoplasmatica di cui nessuno conosce le finalità, né il numero dei luminari operanti, né il giro d’affari che circola) le sole risposte giuste o sbagliate dei candidati.
L’operazione dura mediamente dalle sei-otto ore, poiché il programma apre la pagina successiva solo dopo la completa compilazione delle pagine precedenti e comunque solo il DS o il fiduciario conoscono il file di accesso.
E l’intestazione? L’intestazione con i dati sensibili dell’esaminando deve essere fornita sempre on line dai docenti; tutto questo alla faccia della privacy. Durante l’anno scolastico è proibito sapere l’anamnesi anagrafica dello studente e dei relativi genitori ... durante la prova Invalsi tutto diventa facilmente trasparente: “la mamma è così, il papà è colà; un figlio negligente in una famiglia dabbene; una brava ragazza ha dei genitori...”.
Dimenticavo: fare tutto ciò è computato come atto dovuto: dodici ore GRATIS!
Per ultimo dall’INVALSI arrivano le valutazioni: italiano 35, matematica 35, voto 7; oppure: italiano 30, matematica 50, voto 8; o ancora italiano 25, matematica 22, voto 5.
“Ma come? - lamenta la madre - Mio figlio è sempre andato bene a scuola in questi tre anni!”.
Risposta: Che sia andato bene in bici è un fatto... Per l’Invalsi è altro e FA MEDIA.
Se qualche genitore, per i motivi esposti sopra anche in modo criptato, ha individuato gli estremi per un ricorso mi troverà sempre disponibile a costituirmi parte civile ... anche per completare le cahier de doleance.
La citazione INVALSI senza rendere esaustiva una spiegazione della sigla è un sottile invito al lettore per la ricerca. Con amarezza da parte di chi ha dato cultura per scarsi, sporchi denari.

Prof. Vincenzo Baratella
vstudioartemose@yahoo.com





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