Studenti Archeologia Sapienza: l'eccellenza esiste già
Data: Lunedì, 18 giugno 2012 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Redazione


In un momento come questo, in cui si parla tanto di eccellenza e di un’università più competitiva, non tutti sono a conoscenza che questa esiste già e che rischia di scomparire. Lo stabile di via Palestro 63, una delle sedi del Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma, ne è un esempio. L’edificio di via Palestro ospita la direzione di sei tra i tredici Grandi Scavi d’Ateneo, impiegando il 63% (315.000 € per il 2010) del totale dei fondi stanziati. A questa sede, dunque, è stato negli anni riconosciuto dallo stesso Ateneo un indubbio status di eccellenza. Le ricerche archeologiche riguardano alcuni tra i siti più noti anche al grande pubblico (come Ebla e Arslantepe) e si svolgono oltre che in Italia anche in Siria, Turchia, Giordania, Sahara, Palestina, Iraq, Etiopia, Libia e Malta, mettendo in pratica di fatto una strategia di cooperazione culturale con i paesi del Mediterraneo. Ospita, inoltre, gli archivi di queste missioni, gli uffici e le aule in cui studenti, dottorandi, ricercatori e professori elaborano i dati e studiano i materiali per pubblicazioni di conclamato livello scientifico internazionale. Parte dei materiali provenienti dagli scavi sono conservati nei due musei presenti all’interno dello stabile, che garantiscono la tutela, la valorizzazione e lo studio dei reperti. Nello stabile sono anche presenti una biblioteca e un fondo librario, fondamentali per la ricerca, lo studio e le attività didattiche a tutti i livelli universitari. La biblioteca e il fondo ospitano volumi non reperibili altrove e proprio per questo vengono frequentate da docenti, ricercatori e studenti provenienti da tutto il mondo. I dati dell’ultimo rilevamento del gruppo interuniversitario per il monitoraggio dei sistemi bibliotecari di Ateneo mostrano che, nel campo della “Fruibilità” (dipendente direttamente dalla gestione interna della singola biblioteca), il punteggio medio delle biblioteche della Sapienza posiziona l’università al 70° posto su 77, mentre la biblioteca di via Palestro, sulla base dei parametri individuali, risulta al 14°. Il cambiamento di destinazione d’uso di questa sede da “centro di attività didattica e ricerca” a “residenza per studenti” (dalla delibera del Senato Accademico del 9 marzo 2010) e la mancata assegnazione di una sede alternativa, ci induce a riflettere sul destino di chi studia, lavora e contribuisce a creare da 40 anni la vera eccellenza di questo Ateneo. L’edificio di via Palestro non è insostituibile in quanto spazio fisico, ma è necessario garantire che le molteplici attività oggi svolte al suo interno trovino una sede alternativa e adeguata a comprendere la totalità degli organi di ricerca che, lavorando in sinergia, hanno determinato negli anni, il raggiungimento dell’eccellenza. Alle richieste formali avanzate al Rettore, Luigi Frati, e alle autorità competenti, ad oggi, non ha fatto seguito alcuna risposta. Quando via Palestro sarà dismessa, quale sede ospiterà tutte le attività in essa svolte? Per quanto tempo verranno sospese le attività didattiche e la ricerca in attesa di una nuova sede? Dove andranno a finire i nostri libri, le nostre aule, la nostra formazione? Il sospetto è che non ci sia eccellenza che regga di fronte ad interessi di carattere economico.

Studenti di Archeologia
manliolomazzo@gmail.com





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2478158.html