Protagonisti del nostro futuro
Data: Domenica, 17 giugno 2012 ore 13:00:00 CEST
Argomento: Redazione


protagonisti del nostro futuroProtagonisti, cioè primi attori, primi combattenti, per essere artefici del nostro futuro. Protagonisti, dal greco, protos ( primo ) e agonistès (attore, combattente). Da un lungo periodo un grosso “pipistrello” aleggia sulla nostra Italia, si chiama “Default” (difficoltà, crollo), ma si chiama anche (e soprattutto) spread, crisi della situazione economica e sociale, crisi della classe politica (mai caduta così in basso), crisi delle istituzioni (non ci crede più nessuno), crisi dei valori, che non esistono più. E di conseguenza…tutto crolla: la Borsa (cosa c’è dietro questo crollo?), la sicurezza collettiva, lo stato d’animo della gente, le alluvioni, i terremoti. Questo “pipistrello” aleggia in modo minaccioso ed incute paura, ansietà, tristezza. Sembra che non ci sia più niente da fare. Ma no! Non può essere così. Non è così!
C’è il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, che vigila, stimola, esorta, spinge a reagire. Ci sono le “navi della legalità” con tanti giovani che manifestano nelle “piazze” per non dimenticare Falcone e Borsellino, tutti gli altri magistrati e i tutori dell’ordine barbaramente uccisi. Ci sono i ragazzi e le ragazze che “gridano” il loro sdegno per il truce assassinio della piccola Melissa a Brindisi. Ci sono i giovani in Calabria che si ribellano alla mafia. C’è voglia di riappropriarsi delle “piazze” per dire no a questo “pipistrello” di morte, angoscia e sventura.
C’è tanta gente che vuole lavorare e tirare “il carretto” per il bene della propria famiglia, della propria città, per il bene dell’Italia.
C’è bisogno di ritornare nell’agorà, nella piazza, per riappropriarsi delle Istituzioni locali, regionali, nazionali.
C’è il bisogno di riaffermare i nostri valori di appartenenza nazionale, culturali, cristiani e di solidarietà sociali, ritornando ai pensieri di libertà che nel “Risorgimento” hanno costruito l’Italia, pensando a quanta gente si è prodigata per la crescita del nostro paese.
C’è bisogno di ritornare ad essere: motivati, decisi, pieni d’entusiasmo, nelle scuole e ad ogni livello, occorre battere e ribattere per ritornare a “vivere” questi valori.
“Entusiasmo”, cioè: ardore che spinge ad agire; esaltazione dell’animo per un compito assegnato.
A proposito di entusiasmo, voglio proporre un esempio positivo.
Nello scorso mese di Aprile mi sono trovato a seguire la campagna elettorale, per le amministrative, del mio amico Angelo che “con ardore”, “trasporto”, “costanza e perseveranza”, si cimentava nei comizi con notevole “decisione e tenacia” per la sua gente, la sua città, ed esprimeva tutto il suo “entusiasmo” per raggiungere il suo obiettivo: la vittoria delle proprie idee e del suo progetto politico.
Affacciandomi al balcone di casa mia e mirando sulla sinistra l’Etna, il nostro Mongibello, e sulla destra il mare, che si staglia nei pressi di Piazza Europa a Catania, estasiato da queste due stupende visioni, mi sono messo a pensare alla campagna elettorale del mio amico Angelo, “mi trasiu ‘npulici ‘nta ricchi” e mi son detto che veramente ci vuole costanza ed entusiasmo per fare certe battaglie. “Costanza ed entusiasmo”, per credere a ciò che si fa, a quello che si dice ed alle azioni che si compie.
Perché in politica, come nella vita, c’è bisogno di un sano e corretto “agonismo”. Agonismo, e non antagonismo, che molte volte si trasforma in “virus patologico” e diventa rivalità, contrasto, conflitto che portano solo a “non fare e non far fare niente”, o, peggio ancora, al “muro contro muro” che blocca e fa crollare tutto. Ritornando al precedente esempio del mio amico Angelo, egli ci ha dimostrato di avere tanta costanza, sana “voglia agonistica” ed “entusiasmo”.
Costanza, in termini letterari – filosofici, significa, perseveranza e stabilità delle proprie idee e dei propri sentimenti. L’aggettivo costante può avere tre significati: a) che non subisce variazioni; b) che è durevole, stabile; c) che è saldo nei suoi propositi, perseverante. Una persona costante è: pertinace, tenace, persistente e chi possiede costanza, ha forza d’animo, fermezza, perseveranza.
Entusiasmo è una parola greca “enthusiasmos, enthus, entheos”, quindi “indiamento”, cioè, nella lingua e nella religione dell’antica Grecia, si credeva che il soggetto (l’individuo) fosse “posseduto” da un dio (theos). Soprattutto nelle manifestazioni epilettiche, questa condizione veniva chiamata: “morbo sacro”.
Per quello che ci riguarda, l’entusiasmo, cioè l’ardore che spinge ad agire, l’esaltazione dell’animo per compiere un’opera, un compito assegnato, è quello che, in questi momenti bui, sovrastati dal “pessimismo” del pipistrello, deve prendere il sopravento nel nostro agire per sconfiggere ogni assillo negativo, affinché  si possa contrastare il “default” morale, civile, politico, economico e sociale e ritornare ad essere “protagonisti del nostro futuro”.
Tutto ciò lo possiamo attuare se con entusiasmo ritorniamo agli “antichi” valori della famiglia, del rispetto per il prossimo, della costanza nel lavoro, onesto e dignitoso, dell’amore per la propria città e per i propri concittadini. Dobbiamo far rinascere l’amore per l’unità nazionale, raggiunta a caro prezzo, per il rispetto delle istituzioni e, nello stesso tempo, riappropriarci, con un sano “spirito agonistica”, delle nostre Istituzioni per non lasciarli nelle mani di gente sprovveduta e mercenaria. L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare, per “poter rialzare la testa” e per avere il vero entusiasmo, è quello di ritornare ai valori del cristianesimo ed al messaggio evangelico di Cristo, solo così possiamo veramente essere pervasi dall’entusiasmo, sapendo che Gesù è “l’Unico Fondamento” per poter affrontare ogni avversità ed avviare un percorso da autentici protagonisti del nostro avvenire.

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





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