Il primo giorno di luglio durerà un secondo in più
Data: Domenica, 17 giugno 2012 ore 12:31:37 CEST Argomento: Rassegna stampa
Servirà a
sincronizzare Tempo Universale e rotazione terrestre. Occhio
all'orologio: il primo giorno di luglio durerà un secondo in più. La
decisione viene dall'ente internazionale che studia la rotazione
terrestre e i sistemi internazionali di riferimento, l'International
Earth Rotation and Reference Systems Service (Iers) di Parigi, e
risponde alla necessità di sincronizzare il Tempo coordinato universale
(Utc) basato su una rete di orologi atomici estremamente precisi con il
moto di rotazione della Terra intorno al proprio asse. Il cosiddetto
'secondo intercalare' cadrà in piena notte, all'una e 59 minuti del
primo luglio. Allo scoccare di quell'ora, come ricorda l'Istituto
Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) di Torino, ''i segnali di
tempo provenienti da questo Istituto, compresi quelli irradiati dalla
Rai, quelli distribuiti sulla rete telefonica e quelli sulla rete
internet via Ntp saranno ritardati di un secondo''. L'idea di
aggiustare all'occorrenza le lancette degli orologi atomici per
adeguare l'ora artificiale del Tempo coordinato universale alle
irregolarità della rotazione terrestre è nata negli anni Settanta,
quando la scala di tempo Utc venne adottata come riferimento anche per
gli usi civili oltre che per quelli scientifici e fu definita come la
scala di tempo con unità pari al secondo atomico. Il primo secondo di
correzione è stato inserito il 30 giugno 1972 (il primo luglio in
Italia), e da allora ne sono succeduti altri 23, l'ultimo dei quali
risale al capodanno del 2009. Il dibattito sull'utilitàdel secondo
intercalare è in corso da tempo. La sua soppressione, suggerita da un
gruppo di esperti, è stata recentemente discussa anche dai
rappresentanti dei Paesi membri delle Nazioni Unite riuniti lo scorso
gennaio a Ginevra in occasione dell'Assemblea sulle Radiocomunicazioni
dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Uit). Tra i Paesi
favorevoli alla soppressione del secondo intercalare vi erano gli Stati
Uniti e la maggioranza dei Paesi europei, tra i contrari la Gran
Bretagna con Cina e Canada. In mancanza di un accordo, si è covenuto
infine di rinviare ogni decisione al 2015.
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