Fattorie educative in rete: nuove prospettive
Data: Giovedì, 14 giugno 2012 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


fattorie educativeNel perenne ciclo della ruota del tempo, mentre le scuole vanno in vacanza, si preparano i lavori per il nuovo anno scolastico. Ed ecco che a Carlentini il 12 giugno ha avuto luogo un seminario divulgativo sul tema “Contratto di rete, nuovo strumento di marketing territoriale “ La manifestazione, inserita nel “Programma di sviluppo rurale 2007-2013”, ha visto la partecipazione di circa cento operatori del settore, delle provincie di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna ed ha rilanciato un nuovo stile operativo di garantito successo: operare in rete. La cultura di rete ancor meglio del semplice “consorzio” e della “cooperativa” favorisce una maggiore valorizzazione delle risorse e ne potenzia l’efficacia, apportando ciascuno il proprio contributo e garantendo un organigramma ben definito e strutturato. Il modello veneto illustrato da Giancarlo Taglia , manager di rete, il quale ha apportato il contributo dell’esperienza realizzata tra aziende vinicole del Veneto è stato di forte stimolo per apprendere come meglio operare e portare a buon fine tanti sacrifici e sforzi personal, spesso poco gratificanti. Operando in rete si entra nel circuito di una cooperazione attiva e responsabile ed i responsabili tecnici e amministrativi, coordinano e guidano le operazioni e gli interventi della rete “super partes”. Nella suggestiva cornice dell’azienda agrituristica “Badiula” di Carlentini, il dirigente SOAT di Catania, Lorenzo Cunsolo, ha rilanciato la proposta delle “fattorie educative” le quali, ancor meglio delle fattorie didattiche offrono alle scuole spazi e strutture di vera e reale crescita formativa che non si esaurisce nella semplice ed occasione visita in azienda. La scoperta e la valorizzazione del nostro patrimonio agricolo, paesaggistico e culturale consente di valorizzare le nostre radici mediterranee e tutto ciò viene meglio capito ed appreso non studiando sui libri, ma leggendo il libro della natura e apprendendo in loco una concreta azione del “saper fare”. Le numerose visite didattiche in strutture aziendali del territorio che offrono agli studenti tali opportunità formative rivelano la necessita e l’urgenza che le aziende entrino in un circuito di rete per meglio valorizzare le risorse. Le prospettive di intervento sono quelle di ampliare la rete di aziende che già da alcuni anni, in fase sperimentale, opera nel settore e predisporre a settembre un primo pacchetto di proposte da presentare a scuola nella fase di programmazione delle attività dell’anno scolastico. Le “fattorie educative” che aderiscono alla rete, pioniere e apripista di uno modello di sviluppo per la terra di Sicilia, occuperanno una larga fetta del turismo scolastico, che ben si coniuga con il progresso e lo sviluppo sociale e culturale dell’Isola. Il tracciato educativo che intende prevalere su quello specificamente didattico, ed ecco il nome “fattorie educative”, ha la grande ambizione di promuovere efficaci apprendimenti capaci di produrre specifiche modifiche al modo di pensare, di sentire e di agire degli studenti e le esperienze realizzate vanno sostenute in classe mediante una particolare azione di rinforzo, che potrà continuare anche mediante altre visite aziendali nelle fattorie aderenti alla rete. Il mondo della scuola ancora tanto lontano dalla cultura di rete viene così chiamato a cooperare ed entrare in tale modo nel circuito della rete educativa che si allarga oltre lo spazio fisico dell’aula. La partecipazione al salone dell’orientamento e del lavoro a Genova e alla fiera nazionale di Arezzo, costituirà inoltre una specifica visibilità dell’esperienza che nasce nella nostra terra di Sicilia e si pone all’attenzione nazionale come modello di sviluppo. Il seminario si è concluso con la presentazione di lodevoli esperienze di cooperazioni in rete tra piccole aziende del territorio ibleo ed è risultato positivo imparare dal veder fare e condividere le fatiche delle difficili arrampicate, prima di conseguire apprezzabili traguardi di successo. Se questa è la nuova autostrada dello sviluppo occorre partire con sollecitudine per non restare indietro.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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