Anno scolastico, addio - Dimensionamento – meritocrazia e 'albo d’oro'
Data: Martedì, 12 giugno 2012 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


preside Aderno GiuseppeL’anno scolastico si chiude registrando nelle 35 settimane di scuola che hanno caratterizzato i 200 giorni lezioni  il positivo ed efficace servizio scolastico di promozione culturale ed umana per gli studenti.
Le recite di fine anno, le feste di saluto tra i gruppi classi specie per  quelle terminali, i momenti conclusivi di saluto ai docenti e dirigenti in pensione, le riunioni per gli scrutini e gli adempimenti di fine quadrimestre  - ed in questi giorni la consegna degli attestati e delle pagelle -   fanno registrare una particolare stanchezza  tra i docenti ed in tutti gli operatori della scuola.
Nelle scuole che adottano la settimana i giorni di lezione sono stati 169, e di questi ben 149  hanno impegnato docenti e studenti nell’orario prolungato e del tempo pieno.
Nel conteggio dei  giorni di lezione mancano le giornate di sciopero che sono stati 12 ( il  6 ed il 16 settembre    il 7 e 28 ottobre,  il 17 novembre, il 18 dicembre  il 9,10,27 gennaio , il 9,10,15 maggio per le prove Invalsi) e  per le altre realtà lavorative   sono stati registrati  in Italia circa venti scioperi. La scarsa adesione agli scioperi ha  quasi sempre vanificato l’azione di protesta, anche se il danno allo svolgimento ordinario delle lezioni ed al ritmo di studio e di apprendimento è stato alquanto manifesto, aggravato inoltre da 19 giornate scolastiche, interrotte per assemblee sindacali, anche queste poco partecipate e pertanto  poco produttive.  Unico beneficio è stato l’alleggerimento delle ore di lezioni e del carico di studio dei ragazzi, oltre ad una pausa fuori programma per i docenti, alcuni dei quali, intrecciando i giorni di scioperi o assemblee, quasi sempre di venerdì, con il sabato (per le scuole ove si adotta la settimana corta) e con qualche giorno  in applicazione della Legge 104 , hanno beneficiato di  “settimane cortissime” e di una pausa più prolungata.
Ora ci saranno gli esami di stato del primo e secondo ciclo, mentre la scuola dell’infanzia continuerà il servizio scolastico per l’intero mese di giugno.
Nel fare il bilancio dell’anno scolastico si evidenzia che le molteplici discussioni    sulle problematiche relative al dimensionamento scolastico  facevano registrare un  “capitolo chiuso”, invece  la sentenza della Corte Costituzionale del 7 giugno ha aperto  nuove prospettive che creano di fatto disagi e torna indietro nell’idea di un percorso di crescita e di qualità della scuola.
Una semplice notazione linguistica mette insieme le due “p” della scuola :  “piccola” e “povera”.
 Potrà anche piacere per il piccolo comune o per il quartiere avere la “propria scuola”, ma in termini di rendimento, di efficienza e di qualità vengono  a mancare le necessarie risorse  finanziarie, di personale e di opportunità formative , non potendo conseguire quegli standard minimi di  crescita e di sviluppo. Se sono le scuole piccole vengono assegnate in “reggenza” la limitata produttività accresce e spesso produce un “tirare a campare” e non a vivere la scuola.
Il problema  della meritocrazia e  delle eccellenze che caratterizza il dibattito culturale e politico di questi giorni apre a molteplici  risvolti applicativi circa i criteri e la soggettività delle scelte, ma resta pur sempre una pista di innovazione che tende al miglioramento.
Le posizioni ostative di critica negativa, che spesso si identificano con le sinistre, rivelano una diversa concezione di scuola e di rendimento che in teoria si vuole per tutti, ma di fatto e nella pratica ostacola il percorso dei deboli.
Tra i vantaggi della meritocrazia, quando sarà applicata e resa operativa nel concreto, ci sarà certamente un forte stimolo a crescere e a raggiungere determinati traguardi.
Porto ad esempio l’iniziativa avviata quattro anni fa , quando introducendo i voti in pagella diventava facile registrare la media e quindi è stato possibile istituire l’albo d’oro della scuola  dove vengono registrati i nomi degli alunni meritevoli che riportano la votazione dell’8 al 10. Ebbene, il primo anno  i nomi degli alunni inseriti era di 49 ragazzi, oggi, mantenendo sempre la media di 300 alunni  frequentanti, il numero degli iscritti nell’albo d’oro è di 130 studenti, pari al 43 %.  di questi, tra  gli alunni delle classi seconde e terze quattro hanno riportato la votazione di 10 e  venticinque hanno mantenuto la media dal 9, mentre  solo 18 non hanno aumentato il voto rispetto all’anno precedente.
Al di là dei numeri e delle percentuali resta valido il beneficio di stimolo allo studio che l’iniziativa ha prodotto tra gli studenti e l’emulazione e la competizione nello studio, se ben guidata, produce efficaci benefici personali e a vantaggio dell’intero gruppo classe.
Nel bilancio dell’anno scolastico trascorso resta viva la memoria della tragedia di Brindisi ed il ricordo della giovane Melissa Bassi, vittima innocente di una follia incontrollata.
La lezione di Melissa sulla fragilità della vita, il pericolo della morte, l’insicurezza persino della scuola, da sempre considerata “luogo protetto e sicuro”, ha evidenziato delle problematiche nuove, prima poco valorizzate.
Guardare avanti e… “prendere il largo” per sempre nuove conquiste è il cammino della vita che aiuta ad andare avanti con coraggio , almeno per coloro che ci credono e noi siamo tra questi.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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