Dimensionamento: oltre ai giochini politici e l’esibizione di muscoli tra Regione e Stato, pensiamo alle scuole!
Data: Sabato, 09 giugno 2012 ore 12:41:56 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In ogni caso il Miur ha fatto già sapere che le Regioni potranno chiedere cambiamenti a partire dall’anno scolastico 2013/2014.
È anche scontato che le Regioni dovranno attentamente considerare ciò che la Corte Costituzionale ha deciso rispetto alla piena legittimità della norma che prevede la non assegnazione del Dirigente Scolastico alle scuole che non raggiungono i parametri minimi di consistenza stabiliti nel comma 5 (500 alunni, ridotti a 300 in particolari situazioni, ricordando che tali parametri sono stati elevati, rispettivamente a 600 e 400, per effetto della legge 183/2011, art. 4, comma 69).
Avendo la Corte confermato la legittimità del comma 5, rimane anche ferma la modalità di assegnazione dei Dsga ex comma 5-bis il quale rinvia esplicitamente alle Istituzioni scolastiche di cui al comma 5.
Ma cosa dicono i commi 4 e 5?
4. Per garantire un processo di continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012 la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado; gli istituti compresivi per acquisire l'autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.
5. Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome. I limiti sono stati elevati a 600 e 400 dalla legge 183/2011, art. 4 co. 69.
A questo punto ritorna la domanda iniziale: ok, sul dimensionamento decidono le Regioni, ma, con particolare riguardo alla Sicilia, perché adesso non pensiamo alle scuole programmando per tempo un nuovo dimensionamento che in forza della legge n. 6/2000, delle Norme di attuazione e della sentenza della Corte Costituzionale, consenta di varare un Piano certo e stabile per i prossimi anni assicurando la piena autonomia organizzativa e didattica alle scuole, ma anche prevedendo coefficienti di popolazione scolastica tali da assicurare i posti ai Dirigenti scolastici ed ai Dsga, magari non dimenticando che proprio nella nostra Regione sono in fase avanzata di espletamento ben due concorsi per Ds che saranno conclusi nel prossimo autunno/inverno ed ai vincitori vanno assicurati posti veri e stabili, oltre ogni giochino politico ed esibizione di muscoli tra Regione e Stato? (ninni bonacasa







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2478054.html