Riconversione del personale in esubero su posti di sostegno: una soluzione inaccettabile
Data: Sabato, 09 giugno 2012 ore 05:00:00 CEST Argomento: Sindacati
Lettere in
redazione
Con stupore leggiamo, nel Decreto Direttoriale 7/2012 a firma del dott.
Chiappetta, che nasce nella scuola italiana un nuovo profilo: “il
docente specializzato per le attività di sostegno”. Ci siamo subito
domandati: “ma non esiste già?” Ebbene, no. Il dott. Chiappetta, molto
vicino ai problemi della scuola italiana e, soprattutto, degli allievi
diversamente abili, in una nota del 17 aprile scorso, scrive che, la
“diffusione della cultura e della pratica dell'integrazione degli
alunni diversamente abili richiede un numero crescente di
insegnanti che acquisiscano la specializzazione per il sostegno a
seguito della frequenza di un corso di perfezionamento ... pur senza
conseguire la specializzazione per il sostegno”. Ma, insomma, dott.
Chiappetta, dopo il corso di perfezionamento i
docenti in esubero che parteciperanno avranno conseguito o no
questa benedetta specializzazione???
Al di là delle banalità che i dirigenti ministeriali scrivono,
cerchiamo di entrare nel merito di questo decreto direttoriale che
molto sta facendo discutere, creando, ancora una volta, una spaccatura
tra il personale della scuola-miseria, tra precari e personale in
esubero che, secondo noi, dovrebbero assieme individuare il vero
problema e cercare insieme di bloccarlo.
1. Questo Decreto Direttoriale 7/2012 sin dall'art. 1 chiarisce la sua
natura di intervento a favore del ricollocamento del personale in
esubero e non di attuazione del diritto allo studio degli alunni con
disabilità.
2. L'art. 2 individua i soggetti a cui è conferito il compito di
predisporre i corsi (aderenti alla Convezione 27.12.11) e la loro
struttura in tre moduli (base, intermedio, avanzato) ciascuno
equivalente a 20 crediti formativi universitari (CFU) con prova di
valutazione finale. Si tratta, però, di un percorso didattico
difficilmente equivalente alla formazione specifica universitaria,
peraltro definita da disposizioni normative specifiche e non da decreti
direttoriali.
3. L'art. 5, a riprova che “il veleno è sempre nella coda”, contiene le
disposizioni più discutibili e relative alla fase precedente la
conclusione del primo ciclo di corsi che si perfezionerà solo dopo 4
anni (tre di corso più la prova di valutazione e le procedure di
assegnazione). La norma prevede che “in prima applicazione”, cioè da
subito, possono essere utilizzati su posti di sostegno docenti che
abbiano acquisito il livello “intermedio” (evidentemente è possibile,
in base alla struttura dei corsi così come modificati dal decreto
direttoriale conseguire il livello “intermedio” con una certa
facilità...). Ma possono essere utilizzati anche quelli che hanno il
solo livello “base” se la “tempistica” (termine un po' grezzo) non
dovesse consentire le prove di valutazione del livello “intermedio”.
Questa utilizzazione è però subordinata all'assenza di docenti con la
specializzazione (ovviamente si tratta di docenti “precari”) ed avverrà
“preferibilmente” presso la scuola di ultima titolarità. Il comma 2
prevede la compilazione di un elenco per i docenti che hanno conseguito
il livello “intermedio”, senza suddivisione per aree disciplinari.
Evidentemente bisognerà capire che rapporto ci sarà con i docenti
“precari” in graduatoria. Infine il comma 3, sempre per consentire di
andare il più velocemente possibile a regime ed utilizzare i
posti di sostegno come ammortizzatore sociale consente “in prima
applicazione...nelle more...in deroga....” di istituire i corsi anche
in assenza...dei percorsi.
Per evitare quelle spaccature di cui si parlava prima, cioè tra
personale in esubero e personale precario proviamo a fare dei
ragionamenti “costruttivi”, a lanciare delle proposte e a porre delle
domande.
In primo luogo bisogna ricordare a tutti che anche nellañ scuola
pubblica esiste il licenziamento. Non è vero, quindi, che i corsi
suddetti saranno “volontari”: chi non parteciperà sarà messo in
mobilità per 3 anni e poi licenziato. È facile prevedere che tutti i
docenti in esubero parteciperanno.
Se il dott. Chiappetta è davvero preoccupato per la sorte della scuola
italiana e degli allievi diversamente abili fino a dichiarare che c'è
bisogno sempre di più di personale specializzato in sostegno, ci
chiediamo perché non iniziare ad eliminare definitivamente le cattedre
di “fatto” e immettere da subito in ruolo le migliaia di docenti
specializzati che hanno “finanziato” per anni le università per
ottenere il famoso titolo. Siamo sicuri, dott. Chiappetta, che il corso
serve a migliorare la qualità della scuola e dell'insegnamento del
sostegno e non a “ricollocare” il personale in esubero e, quindi,
di risparmiare.
Dove è finito, Ministro Profumo, l'organico funzionale diñ cui molto
spesso Lei ha parlato?
Avevamo ragione a dire che c'era una evidente continuità tra Lei e l’ex
ministro Gelmini? Che l'unico obiettivo per Lei, come per Gelmini,
fossero i risparmi e, quindi, i tagli al personale scolastico? E' così
che vuole risolvere i problemi della scuola pubblica italiana?
Noi pensiamo che i tagli effettuati in questi anni, soprattutto tra il
personale ITP, abbiano rovinato ciò che di buono c'era nell'istruzione
tecnica e professionale: l'attivività laboratoriale.
Se si vuole davvero il bene della scuola pubblica si faccia un passo
indietro, si abolisca la “controriforma” Gelmini e i 150.000 tagli
effettuati in 3 anni.
Se invece, come dice Chiappetta, questi corsi servono a specializzare
nuovi insegnanti perché aumenta la “richiesta”, fate un corso “vero”
che specializzi i docenti in esubero ma, per favore, utilizzateli come
risorsa in più nella scuola di ultima titolarità senza intaccare
l'organico di sostegno.
Questa si che potrebbe essere una soluzione a favore degli allievi
diversamente abili!!!
Noi ci batteremo affinchè non nasca una nuova “guerra” tra il personale
della scuola portando avanti una proposta che potrebbe, invece,
“saldare” le posizioni: Sui posti di sostegno disponibili vengano
immessi in ruolo, già dal prossimo anno, i precari specializzati e il
personale in esubero venga “utilizzato”, nella scuola di titolarità,
come risorsa aggiuntiva.
carmelolucchesi@libero.it
Info Cobas
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