Per l’Onu i
l 2012 è l’anno internazionale
dell’energia sostenibile per tutti. Attualmente più di 1,3
miliardi di persone non hanno accesso alla corrente elettrica, altri
2,7 miliardi cucinano o si riscaldano semplicemente con legna, carbone
e rifiuti di animali. Serve assolutamente mobilitare governi, società
civile, privati. «Per debellare la povertà e salvare il Pianeta -
scrive il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon - possiamo e
dobbiamo raggiungere l’ energia sostenibile per tutti. L’obiettivo è
quello di portare a casa tre risultati: accesso universale a “moderni”
servizi energetici; raddoppio del tasso di aumento dell’efficienza
energetica; raddoppio della fetta di energie rinnovabili nel mix
energetico globale. «Questi tre obiettivi, spiega Ban Ki-moon, sono
importanti singolarmente, ma anche l’uno rispetto all’altro: tecnologie
convenienti per le rinnovabili stanno portando servizi energetici
moderni alle comunità rurali, dove l’estensione della rete elettrica
convenzionale sarebbe poco pratica e avrebbe un costo proibitivo.
Apparecchiature più efficienti per l’illuminazione e altre applicazioni
richiedono invece meno energia e quindi riducono l’energia necessaria a
farli funzionare». Secondo il segretario dell’Onu «una maggiore
efficienza nella produzione e nell’uso delle reti elettriche consente
che queste possano raggiungere un numero maggiore di famiglie». Un
appuntamento chiave per la comunità internazionale sarà quello della
Conferenza Onu per lo sviluppo
sostenibile, che si terrà a
Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno,
vent’anni dopo il primo summit della Terra, del 1992. «Rio20
rappresenta un’importante opportunità - aggiunge Ban Ki-moon - per
nuovi e decisivi passi per mobilitare un sostegno agli investimenti
nell’energia pulita e metta i pilastri sociali, economici e ambientali
dello sviluppo sostenibile al centro delle politiche». La Conferenza si
concentrerà su due temi principali:
1. "A Green Economy in the context of
sustainable development and poverty eradication" (un’economia verde nel
contesto dello sviluppo sostenibile e riduzione della povertà):
da intendersi come transizione verso un’economia verde (adattata al
contesto nazionale), che non sia solo un miglioramento ambientale, ma
un nuovo paradigma che cerchi di alleviare minacce globali come il
cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la desertificazione,
l’esaurimento delle risorse naturali e al tempo stesso promuovere un
benessere sociale ed economico.
2. "Institutional
framework for sustainable development" (quadro istituzionale per lo
sviluppo sostenibile): da intendersi come riferimento al sistema
di governance globale per lo sviluppo sostenibile, includendo le
istituzioni incaricate di sviluppare, monitorare e attuare le politiche
di sviluppo sostenibile attraverso i suoi tre pilastri: sociale,
ambientale ed economico. Per il segretario delle Nazioni Unite «c’è chi
afferma che la sostenibilità è un lusso che non possiamo permetterci.
Ma è vero il contrario: sfruttare le nostre risorse naturali consumerà
le nostre chance di una vera prosperità».
O.N.U. (Organizzazione delle Nazioni
Unite)