PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
(Problematiche riguardanti l'assegnazione di incarichi dirigenziali nelle istituzioni scolastiche in Sicilia - nn. 3-01837 e 3-01878)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, ha facoltà di rispondere alle interrogazioni Burtone n. 3-01837 e Granata n. 3-01878, concernenti problematiche riguardanti l'assegnazione di incarichi dirigenziali nelle istituzioni scolastiche in Sicilia (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni), che, vertendo sullo stesso argomento, verranno svolte congiuntamente.
MARCO ROSSI DORIA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, si risponde congiuntamente agli atti parlamentari, di analogo argomento, con cui gli onorevoli interroganti rappresentano le difficoltà riscontrate nelle operazioni di assegnazione degli incarichi di dirigente scolastico nelle scuole della Sicilia per il corrente anno scolastico 2011/2012.
Il direttore generale del competente ufficio scolastico regionale, interessato al riguardo, ha fornito una dettagliata relazione esponendo quanto segue.
Le operazioni di mutamento di incarico dei dirigenti scolastici per l'anno scolastico 2011/2012 sono state caratterizzate da numerosi elementi di complessità, legati alla sopravvenienza di nuove norme in materia e agli ulteriori e non conclusi sviluppi della annosa e ben nota vicenda del precedente concorso ordinario.
A seguito dell'annullamento in sede giurisdizionale del citato concorso, la legge n. 202 del 2010 ha dettato una nuova disciplina per il rinnovamento della procedura concorsuale, differenziata per le tre categorie di personale interessato, e cioè: candidati già nominati in ruolo per effetto dell'inclusione nelle graduatorie di merito conclusive del concorso, candidati idonei ma non nominati proprio per l'annullamento della procedura, candidati che non avevano superato le due prove scritte svoltesi nei giorni 25 e 26 gennaio 2006.
Per le prime due categorie indicate, la legge citata e il decreto ministeriale n. 2 del 3 gennaio 2011 hanno disposto l'effettuazione di due distinte e successive prove scritte, la prima delle quali si è potuta effettivamente svolgere soltanto in Pag. 4data 11 luglio 2011, a conclusione dei numerosi ricorsi prodotti dai candidati.
La commissione esaminatrice ha consegnato l'elenco di coloro che avevano superato la predetta prova in data 11 agosto 2011. L'ufficio ha, quindi, potuto dare avvio alle operazioni di mutamento di incarico solo successivamente alla pubblicazione di tali elenchi, effettuata il 16 agosto, a pochi giorni dall'avvio dell'anno scolastico (e comunque in forte ritardo rispetto ai tempi previsti), in quanto, all'esito favorevole del concorso, la maggior parte dei dirigenti, «bloccati» nelle sedi occupate all'atto dell'entrata in vigore della legge n. 190 del 2009, ha avuto la possibilità di produrre domanda di mobilità.
Nel frattempo, entrava in vigore, a giugno inoltrato, la legge n. 111 del 2011, la quale disponeva che le istituzioni scolastiche con meno di 500 alunni e di 300 nelle piccole isole, comuni montani o con minoranze linguistiche (limiti poi elevati rispettivamente a 600 e 400 unità dalla legge di stabilità 2012) non potessero essere più sedi di dirigenza scolastica, ma dovessero essere affidate in reggenza ad un dirigente assegnato ad altra sede. In esecuzione della predetta legge, i dirigenti scolastici interessati hanno anch'essi prodotto istanza di mutamento di incarico per l'anno scolastico 2011/2012.
Le due circostanze sin qui segnalate hanno, quindi, comportato la necessità di procedere, in tempi ristrettissimi, alla valutazione di un numero di domande doppio rispetto a quello dell'anno precedente (ben 340 a fronte delle 170) e alla successiva elaborazione dei movimenti.
Le suddette operazioni, in assenza di un sistema nazionale di valutazione, si sono, inoltre, rivelate particolarmente complesse in ragione della sostanziale omogeneità dei curricula e delle esperienze professionali dei dirigenti scolastici interessati, in massima parte immessi in ruolo per effetto degli ultimi tre concorsi, i due riservati e quello ordinario dell'anno 2004.
Quanto sin qui segnalato ha certamente determinato alcuni inconvenienti, ai quali l'ufficio ha posto successivamente rimedio.
Per completezza, il direttore regionale scolastico ha informato che sulla materia si è instaurato un limitato contenzioso, che ha finora ha dato luogo a pronunce dei giudici in senso favorevole per l'amministrazione. Per altri casi, sono state attivate procedure di conciliazione, allo stato in fase di definizione.
PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-01837.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, debbo esprimere tutta la mia insoddisfazione per la risposta del sottosegretario, che è stata una risposta molto burocratica, mi permetta di sottolinearlo, signor sottosegretario; mi auguro che lei possa approfondire questo tema.
Esprimo molta amarezza per come si sono verificate, in Sicilia, le questioni relative alle assegnazioni dei dirigenti scolastici perché, signor sottosegretario, si è verificata una vicenda molto confusa, incerta, che ha creato caos nella scuola.
Debbo dire che il direttore ha una sola attenuante: quella di essere stato catapultato all'ultimo momento in questo ruolo; però, come è stato da lei detto, il direttore in alcuni casi ha usato un peso, in altri casi, un altro peso, insomma, due pesi e due misure, perché per alcuni ha accettato la conciliazione per altri, invece, è andato allo scontro; per alcuni ha fatto una verifica e, quindi, delle rettifiche, per altri ha avuto un comportamento diverso; il direttore generale regionale si è mosso, molto spesso, in un percorso di favoritismi.
Allora, mi permetto di dirle, signor sottosegretario, che soprattutto in provincia di Catania c'è una generazione di dirigenti scolastici, quelli che aderiscono Pag. 5all'Andis, che sono esponenti coraggiosi, che operano soprattutto nei quartieri difficili della città di Catania, che hanno esperienze significative, che producono un impegno serio nelle proprie scuole e, soprattutto, nelle comunità e nel territorio in cui si trovano.
Questi dirigenti scolastici vanno rispettati e vanno rispettati soprattutto con l'adozione di regole precise; ecco perché non mi posso considerare soddisfatto della sua risposta. Signor sottosegretario, la conosco per la sua sensibilità, mi auguro che lei faccia innanzitutto un'ispezione e mandi gli ispettori per verificare cosa sia accaduto.
L'impegno che vorrei che lei assumesse, anche se non lo ha manifestato nella risposta, è che venissero poste le condizioni perché, quest'anno, non ci siano clientelismi, non ci siano favoritismi ma criteri oggettivi, criteri da mettere alla base, per poi sviluppare i procedimenti e dare le assegnazioni ai dirigenti scolastici.
PRESIDENTE. L'onorevole Granata ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-01878.
BENEDETTO FABIO GRANATA. Signor Presidente, anche per economia di tempi di questa seduta dedicata alle interrogazioni e alle interpellanze, potrei ritenere la mia insoddisfazione assorbita da quella del collega Burtone anche nelle motivazioni che sono state addotte, fermo restando che non c'è in questo alcuna connotazione polemica nei confronti del Governo.
Senz'altro, la fotografia che le nostre interrogazioni hanno riportato nell'Aula parlamentare è un fatto dovuto soprattutto da parte di chi, come me e come l'onorevole Burtone, ritiene che la scuola, prima di ogni altro settore della società siciliana, debba essere esente, nella sostanza e nella forma, da qualsiasi ipotesi di illegalità e di clientelismo.
Quello che è emerso dalla vicenda dell'assegnazione in oggetto è esattamente il contrario; basti pensare al larghissimo eco di stampa che hanno avuto le polemiche legate a questa vicenda e basti pensare a un dato numerico.
I numeri, come qualcuno diceva, sono argomenti testardi, sono argomenti oggettivi: quando su 168 istanze poi ne vengono corrette 52, parliamo del 30 per cento degli errori rispetto alle norme applicate.
Quindi, fermo restando quello che è già stato sottolineato - la poca esperienza del nuovo direttore generale della pubblica istruzione della Regione siciliana - le motivazioni successive sono quelle che hanno maggiormente portato a ritenere indispensabile, da parte mia e da parte dell'onorevole Burtone, un'interrogazione al Governo. Infatti, le motivazioni successive sono state trattate sicuramente non in maniera equa, sia per quando riguarda i criteri, sia per quanto riguarda i tempi, sia per quanto riguarda le modalità.
Quindi, auspico che un'eventuale azione da parte del Governo di monitoraggio e di ispezione rispetto a ciò che è avvenuto sia soprattutto vissuta non in maniera punitiva, rispetto al nuovo direttore scolastico, ma in maniera propedeutica - stavo per dire pedagogica - rispetto a ciò che si andrà a fare. Infatti, capisco il principio secondo il quale una selezione dovrebbe avvenire su elementi di confine - perché capisco che molti curricula possano essere equiparabili -, ma i criteri la legge li fissa in maniera molto netta e molto certa.
Inoltre, l'idea che ci si è fatti della vicenda e che è balzata maggiormente agli occhi dell'opinione pubblica, non soltanto quella direttamente interessata, è stata questa differente valutazione di questioni molto spesso identiche; questa è stata una questione ulteriormente aggravante del quadro che ne è emerso.
A mio avviso, il Ministero potrebbe dare un segno importante attraverso un atto ispettivo e con direttive più stringenti su criteri, tempi e modalità, che costringerebbero poi, nella prossima occasione di selezione e di reclutamento dei dirigenti del personale, ad una valutazione più oggettiva da parte della direzione regionale della pubblica istruzione.
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-01837
presentata da GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE
mercoledì 21 settembre 2011, seduta n.522
BURTONE. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
il procedimento per l'assegnazione degli incarichi dirigenziali nelle istituzioni scolastiche della regione siciliana, per l'anno 2011/2012, ha subito numerosi cambiamenti al decreto della direzione regionale (indicato dalla stessa come atto definitivo) per l'assegnazione di una nuova sede a n. 168 presidi, ha fatto seguito, in data 31 agosto 2011, un decreto di rettifica con ben 45 variazioni;
in meno di 20 giorni sono state operate ben 52 variazioni su 168 movimenti, finalizzati alla correzione di errori riconosciuti dallo stesso ufficio;
nella stampa (la Sicilia, la Repubblica) è stato più volte sottolineato il clima di caos e di discutibile discrezionalità che ha caratterizzato la gestione dei suddetti incarichi; tra l'altro, in data 2 settembre 2011, in un articolo apparso a pag. 32 del quotidiano La Sicilia, si invitava il direttore generale regionale, «a comunicare, con evidenza pubblica, le ragioni e i criteri che stanno determinando l'assegnazione degli incarichi ai dirigenti scolastici, dissipando le ombre che attualmente stanno intorbidendo la dirigenza scolastica, soprattutto in una Regione, come la Sicilia, che deve fare della legalità e della lotta al clientelismo la propria bandiera» -:
se non ritenga opportuno inviare degli ispettori ministeriali per verificare la corretta applicazione, in Sicilia, della circolate n. 4481 del 27 maggio 2011, a firma del direttore generale, con la quale il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca indicava criteri, tempi e modalità da seguire nella procedura di assegnazione degli incarichi;
quali altri provvedimenti intenda adottare per evitare condizioni di improvvisazione e di poca trasparenza nell'attività dell'ufficio regionale scolastico della Sicilia. (3-01837)
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-01878
presentata da BENEDETTO FABIO GRANATA
giovedì 6 ottobre 2011, seduta n.530
GRANATA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
come denunciato da diversi organi di stampa locali (la Sicilia, la Repubblica), il procedimento per l'assegnazione degli incarichi dirigenziali nelle istituzioni scolastiche della regione siciliana, per l'anno 2011-2012, è stato gestito in modo superficiale, se non con discutibile discrezionalità;
ad un primo decreto della direzione regionale (indicato dalla stessa come atto definitivo) per l'assegnazione di una nuova sede a n. 168 presidi, ha fatto seguito, in data 31 agosto 2011, un decreto di rettifica con ben 45 variazioni;
ad oggi, lo stesso ufficio ha riconosciuto ben 52 errori su 168 movimenti, provvedendo a correggerli;
di recente, in data 2 settembre 2011, il quotidiano La Sicilia, rivolgendosi direttamente al direttore generale regionale, lo invitava «a comunicare, con evidenza pubblica, le ragioni e i criteri che stanno determinando l'assegnazione degli incarichi ai dirigenti scolastici, dissipando le ombre che attualmente stanno intorbidendo la dirigenza scolastica, soprattutto in una regione, come la Sicilia, che deve fare della legalità e della lotta al clientelismo la propria bandiera» -:
quali provvedimenti, per quanto di sua competenza, il Ministro intenda adottare al fine di verificare la sussistenza di eventuali irregolarità nelle procedure sopra indicate;
se non ritenga necessario che gli ispettori ministeriali operino una verifica in relazione alla corretta applicazione, in Sicilia, di criteri, tempi e modalità da seguire nella procedura di assegnazione degli incarichi indicati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con circolare n. 4481 del 27 maggio 2011, a firma del direttore generale. (3-01878)