Terremoto e trivellazione, un legittimo sospetto –
Data: Sabato, 02 giugno 2012 ore 19:51:41 CEST Argomento: Rassegna stampa
Nei
giorni che hanno preceduto il terremoto in Emilia si sono susseguiti
alcuni eventi, di ben diversa natura ma comunque saldamente legati a
quel territorio, che sono stati ripresi dalle maggiori testate
nazionali. Andiamo per ordine: Il 17 febbraio 2012, i Ministri
dell’Ambiente e dei
Beni Culturali Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi hanno decretato la
compatibilità ambientale e la conseguente autorizzazione di opere di
indagine geologica (cioè trivellazioni con uso di cariche esplosive e
pompaggio di acqua ad alta pressione), allo scopo di verificare la
realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo
dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto,
Medolla, Mirandola e Crevalcore, all’interno di una altrettanto
gigantesca cavità naturale situata a quasi tre chilometri di profondità
ed in grado di servire allo stoccaggio di 3,2miliardi di metri cubi di
gas metano (equivalente al volume di un’enorme sfera dal diametro di
quasi 2km). Una vera e propria bomba piazzata sotto i comuni emiliani
in una zona ad elevato rischio sismico. Questo accadeva tra le proteste
dei Verdi di Angelo Bonelli, insieme ad altri partiti, associazioni e
comitati cittadini che da anni si oppongono agli studi di fattibilità
già promossi sin dal 2005 dai governi Berlusconi e Prodi. Un parere
negativo l’aveva anche espresso la Regione Emilia (clicca qui per
scaricare il pdf) proprio per ragioni di sicurezza da rischio sismico.
Clini e Ornaghi hanno però ritenuto ininfluente il parere dei cittadini
e considerato ammissibile la trivellazione di pozzi con uso di cariche
esplosive, immissione di acqua per fratturazione e pompaggio di gas nel
sottosuolo. Avrete già notato che i comuni oggetto delle opere di
trivellazione
sono esattamente quelli più colpiti dagli episodi di sciame sismico dei
giorni scorsi e quelli ancor più tragici e distruttivi di questa
settimana. A seguito delle prime scosse significative il Governo ha
comprensibilmente dato segni di imbarazzo. Il Ministro Clini ha subito
parlato di “ulteriori necessari accertamenti“, ricordando a tutti che i
Ministeri hanno concesso solo una “valutazione favorevole alla
esplorazione” (che si fa trivellando n.d.r.). Poi arriva la società
autorizzata alla realizzazione dell’opera, la Erg Rivara Storage srl,
società angloitaliana riconducibile, tra gli altri, al patron della
Sampdoria Garrone, che nega di aver «realizzato nell’area di Rivara
nessuno studio o perforazione, tanto meno con l’iniezione di gas». La
Erg si riferisce al cosiddetto “fracking“. Il fracking
consiste nell’iniettare acqua ad altissima pressione allo
scopo di fratturare la roccia, allargare progressivamente la frattura e
penetrare in profondità. L’acqua di scarto, trattata con lubrificanti e
agenti chimici, tende normalmente a tornare in superficie ed il
problema dello stoccaggio di questo residuo fluido, normalmente
contaminato da polveri radioattive, è risolto attraverso la creazione
di pozzi profondissimi dove l’acqua reflua viene scaricata ad altissima
pressione ed il problema si intende risolto. Ed ecco che infatti nel
testo del decreto Ornaghi-Clini possiamo individuare le due fasi che
precedono l’insufflamento di gas: quella preliminare “di accertamento”
che ha inizio dopo il rilascio delle autorizzazioni e la fase “di
sviluppo” per la realizzazione dei pozzi di stoccaggio. Il Proponente
identifica due fasi successive per la realizzazione del progetto, e
precisamente una fase di accertamento, necessaria per la conferma di
parametri progettuali, che dovrebbeaver inizio dopo il rilascio delle
autorizzazioni co l'obiettivo di confermare la fattibilità
tecnico-economica e la totale sicurezza dello stoccaggio, e una fase di
sviluppo per la realizzazione dello stoccaggio. A queste attività
seguirà l'immissione gasche darà inizio all'esercizio del sito. Questa
seconda fase “di sviluppo” è una rinomatissima causa di terremoti. Non
lo dicono i complottisti, ma la comunità scientifica
internazionale.Negli USA, lo stato dell’Ohio, che ospita 177 di questi
pozzi, ha recentemente dovuto regolamentare questa pratica perchè pare
che il trivellamento dei pozzi di stoccaggio abbia causato nella zona “una
dozzina di terremoti”, la notizia è riportata dall’Huffington Post
in un articolo del 9 maggio scorso.Altrettanto interessante è
quanto illustra il sito delLamont-Doherty
Earth Observatory, dipartimento di Scienze della Terra della
prestigiosa Columbia University che ci informa qui che
la correlazione tra il pompaggio profondo di acque reflue da fracking e terremoti pari o
superiori al grado
5,0 della scala Richter è
cosa nota sin dagli anni ’60 come documentato negli eventi sismici
occorsi in Arkansas, Texas, Oklahoma, e nel Regno Unito.
Recapitolando:
-
Una grossa società vuole trivellare nei comuni di San Felice sul
Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore.
–
Le trivellazioni sono propedeutiche alla realizzazione di un enorme
serbatoio di gas metano sotterraneo in una zona ad alto rischio sismico.
–
I cittadini si oppongono e la Regione dà parere negativo.
–
I ministri Clini e Ornaghi autorizzano per Decreto le fasi preliminari
di indagine, nonostante il parere negativo della Regione, consentendo
pratiche come lo stoccaggio di profondità delle acque reflue, che
notoriamente possono causare scosse telluriche fino al quinto grado
della scala Richter.
–
Il recente sciame sismico ha modalità che appaiono molto simili a
quelle riconducibili ad operazioni di pompaggio di acque reflue nel
sottosuolo.
–
Metri cubi di melma grigiastra sembrano affiorare un po’ ovunque nei
comuni interessati dal sisma.
Certo, la Erg nega di aver già dato inizio alle perforazioni.
Noi speriamo che le compagnie non mentano mai.
Franz Mannino
http://violapost.it
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