Rischio sismico: oltre 600 scuole non sono sicure in Sicilia
Data: Venerdì, 01 giugno 2012 ore 17:29:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


terremoto s.agostinoIn Sicilia ci sono ben 642 scuole che, in caso di terremoto, potrebbero crollare.

Lo si evince dal “XII Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi nel 2011″ che ha preso in esame 697 edifici, situati in sette comuni capoluogo (esclusi Agrigento e Siracusa) di cui il 94,26% è a rischio sismico.

Nel dossier – elaborato sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni comunali -, che riguarda la sicurezza di poco meno di 167.000 studenti delle scuole elementari e della media di primo grado, si segnala che appena il 18,82% delle scuole è stato costruito con criteri antisismici, mentre soltanto nel 18,84% degli istituti è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica.

Impressionante il dato che riguarda gli investimenti e che testimonia quanto poco stia a cuore agli amministratori comunali la sicurezza dei bambini: Legambiente sottolinea infatti che – malgrado il 62,98% delle scuole di Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Trapani abbia bisogno di interventi di manutenzione urgenti, nel 2011 i soldi stanziati per la manutenzione straordinaria sono stati dimezzati rispetto all’anno precedente. La media è di poco più di 15.000 per edificio contro i 34.000 del 2010 e addirittura i 51.000 del 2009.

Dal rapporto emerge anche che su 687 scuole solo il 27,4% ha il certificato di agibilità, il 17% quello igienico sanitario, il 19% quello per la prevenzione degli incendi. Meno della metà (43,19% ) poi le scuole che hanno gli impianti elettrici a norma; mentre scale di sicurezze e porte antipanico sono presenti soltanto, rispettivamente, nel 34% e 59,97% delle strutture. E se soltanto il 41% degli istituti ha le palestre per l’educazione fisica, in compenso non manca l’amianto, fortemente cancerogeno e fuori legge dal 1992: la sua presenza di amianto è stata certificata nel 3,66% degli edifici.

Il rapporto spiega anche che il 14,2% delle scuole è stato costruito tra il 1990 e il 2009; il 2,93% prima del 1900; il 13,91% tra il 1900 e il 1940; il 46,41% tra il 1940 e il 1974; il 22,55% tra il 1974 e il 1990. Quindi quasi tutte antecedenti alla prima normativa antisismica che risale al 1974.

Una “situazione disastrosa”, secondo Gianfranco Zanna di Legambiente Sicilia, che fa notare come il fatto che il rapporto sia arrivato alla XII edizione significa che “denunciamo da 12 anni questo stato di cose” e aggiunge che se dovesse esserci un terremoto come quello che ha colpito l’Emilia “mentre le scuole sono aperte, non oso immaginare quali potrebbero essere le conseguenze”.(da zenzeroquotidiano.it)







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