Marc Prensky
noto scrittore americano,
oratore
di fama internazionale, scrittore e innovatore nel campo
dell'istruzione e dell’apprendimento, è meglio conosciuto come
l'inventore e divulgatore del nuovo termine di "nativo digitale".
L’articolo recente sull’Unità di Marc Prensky parla
del fatto che il
contesto sociale e tecnologico intorno a
noi sta cambiando ed è necessario preparare i nostri studenti alle
sfide del
futuro. Occorre che tutti si adattino. Nessuno ama il cambiamento -
tutti vi
opponiamo resistenza, ma ogniqualvolta che l'ambiente/ contesto intorno
a noi
cambia - che sia a livello personale, lavorativo, culturale, sociale,
politico
o tecnologico - sappiamo sempre in che modo adattarci. L’essere umano è
bravo in
questo, nell’adattarsi ai nuovi ambienti. Oggi l'ambiente/ contesto in
cui si
sviluppano l’istruzione e l'educazione è profondamente cambiato. E
continuerà a
cambiare sempre più velocemente e occorre che tutti vi si adattino. Il
nostro
problema non riguarda il cambiamento dei «verbi» sottintesi -
le
abilità - dell'istruzione. Pensare criticamente, comunicare,
comprendere,
persuadere rimangono tra le abilità, insieme a tante altre, che
vogliamo che i
nostri studenti apprendano. Ma
al giorno d'oggi, i migliori strumenti a disposizione che aiutano le
persone
nell'apprendimento stanno cambiando in maniera estremamente rapida. I
libri si
stanno trasformando in ebooks, le lavagne di ardesia in lavagne
interattive
multimediali (Lim). Lo scrivere sulla carta sta cedendo il passo allo
scrivere
sul computer, per poi pubblicare nel ciberspazio. Le calcolatrici si
stanno
trasformando in computer, laptop, tablet e iPhone. Più di un milione di
app sono
ora disponibili nelle tasche dei bambini. Questi cambiamenti
continueranno a
susseguirsi nelle nostre vite e in quelle dei giovani. Il nuovo
ambiente
educativo è così diverso dal passato che chiede a gran voce che tutti -
insegnanti, studenti, genitori e politici - vi si adattino. Importanti
abilità
che ci sono state insegnate come il saper scrivere lettere, temi e
saggi
diventeranno sempre meno utili nel confronto con altre abilità quali:
il saper
lavorare in una comunità online, il fare o l'apparire in video, il
programmare
i nostri incredibilmente potenti computer. Anche
nel caso in cui si potesse continuare ad insegnare con i «vecchi»
metodi (del
XIX e XX secolo) - sebbene tutti noi sappiamo che non può essere così
-
ciò non sarebbe comunque sufficiente. Lascerebbe gli alunni a mani nude
contro
le sfide del futuro. C’è bisogno di un nuovo modello di istruzione,
orientato
nel XXI secolo, basato sui nuovi strumenti. Sì, il nostro passato, le
nostre
tradizioni sono importanti. E tutti noi dovremmo mostrare rispetto
verso il
passato - ma questo non significa doverci vivere all'interno. È nostra
responsabilità preparare fornendo agli alunni tutte le abilità e gli
strumenti
di cui avranno bisogno per sopravvivere e crescere nel futuro che gli
si
prospetta. La questione è quanto i metodi educativi attuali siano in
grado di
preparare al futuro. La risposta è «non abbastanza». Preparare i
nostri
studenti al futuro richiede un adattamento da parte di tutti -
insegnanti,
studenti, genitori e politici - anche se ciò è difficile o lontano
dalle nostre
preferenze. E non è unicamente per il bene dei giovani, ma anche per il
bene
del Paese e, nel lungo periodo, della nostra civiltà.
L’Unità
Marc
Prensky