L’amicizia ... quella vera
Data: Domenica, 27 maggio 2012 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Redazione


L’Amicizia,
quella vera,
è quella che proviene
dal profondo del cuore
Il concetto di amicizia nei popoli antichi era molto più esteso di quello che oggi viene comunemente ammesso e adoperato. L’amicizia è la comunità di due o più persone legate assieme da atteggiamenti concordanti e da affetti positivi.
L’amicizia è una virtù, ed è un “legame necessario” in questa vita. Aristotele e gli epicurei esaltavano l’amicizia nei loro concetti filosofici ed etici. Aristotele la collegava ai rapporti umani “necessari”.
Con il prevalere del Cristianesimo il concetto di amicizia viene collegato con “l’amore”.
Nella terminologia corrente, l’amicizia è un sostantivo femminile che proviene dal latino: “amicitia”, cioè affetto reciproco fra due persone. Un altro dizionario aggiunge: affetto costante ed operoso tra due persone. Dando sfogo al mio “vezzo” poetico, mi sforzerò di analizzare il concetto di amicizia, dalle parole uscite dai dizionari consultati e dalla mia “massima” scritta al principio di questa breve riflessione. Unificando le varie terminologie, possiamo dire che: “l’amicizia è affetto reciproco, costante, operoso tra due o più persone, e quindi l’amicizia è: un sentimento scambievole d’affetto, concordia e stima fra due persone o più”.
Possiamo notare, dalle varie terminologie, che vi è una parola comune che specifica come deve essere l’amicizia, questa parola è affetto, cioè quel moto, quell’emozione, quel sentimento di attaccamento e di “amore” che scaturisce indipendentemente dai fattori razionali.
La vera amicizia deve essere: invariabile, durevole, scambievole, intensa, amorevole, che prova affetto.
a) invariabile perché non deve cambiare mai;
b) durevole in quanto deve durare nel tempo;
c) scambievole, cioè che deve essere ricambiata da ambo le parti;
d) intensa perché deve essere grande e profonda;
e) amorevole da provare affetto.
Ma per avere questo tipo di amicizia, non basta, secondo me, la razionalità. La razionalità non è sufficiente per far sì che ci siano tutte queste “virtù”.
Per poter avere “queste capacità”, in un vero rapporto di amicizia, bisogna farsi “comandare dal cuore”. Con la razionalità si può arrivare al calcolo delle cose, alla concettualità della convenienza e quindi dell’interesse in un determinato rapporto.
Ecco perché, nella mia piccola esperienza, distinguo due tipi di amicizia:
1) Quella di “opportunità”, di convenienza, in quanto si è vicini di casa, si è colleghi di lavoro, e quindi si ha la necessità di farsi degli amici che durano nel tempo e nel luogo, cioè fino a quando conviene, poi, quando non ci si frequenta più, rimane un ricordo (magari bello), ma solo un ricordo, “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. In questo tipo di amicizia vi è sempre una parte che “succhia energia” all’altra parte;
2) Quella “vera”, che proviene dal profondo dal cuore, cioè quella che esprime i sentimenti, senza calcolo, senza convenienza, ma semplicemente per dare, all’altra parte, il proprio affetto, con amore e con tutte quelle “virtù” che provengono solo dal cuore, con dedizione e quindi con amore. Perché il vero amico ama, sempre, “ovunque in ogni tempo” (così è scritto nel libro dei Proverbi di Salomone al Capitolo 17, versetto 17).
 Le “virtù” che provengono dal cuore, possono essere governate “solo dall’alto”, cioè dal Dio Creatore, Lui solo conosce il cuore degli uomini.
Per avere questo tipo di amicizia, quella vera, bisogna, dunque, che ognuno di noi prenda esempio e chieda l’aiuto al Maestro per eccellenza dell’amicizia: Gesù Cristo.
Gesù Cristo è l’Unico Amico che racchiude in sé tutte le “virtù” per una vera amicizia. Egli ci ha dimostrato il Suo Amore, si è immolato sul duro legno della croce, caricandosi delle nostre malattie, dei nostri peccati e lavandoci (purificandoci) col Suo Sangue per giustificarci davanti al Padre Celeste. Egli ci chiama “Suoi Amici” se facciamo la Sua volontà (Vangelo di Giovanni 15, versetti 13 – 15).
Ma bisogna essere avveduti, perché la vera amicizia è molto rara ed è molto facile prendere “cantonate” in questo campo. La vera amicizia, l’amico più affezionato di un fratello, può esserlo solo quando ci si lascia guidare dal sentimento di affetto, di concordia e di stima. Il vero concetto di amicizia è stato esplicitato e messo in pratica da Gesù Cristo.
L’Uomo, da solo, non sa amare e, quindi, da solo, non sarà vero amico. Solo con un amore che proviene “ dall’alto “, l’uomo riesce ad esprimere il proprio affetto verso l’amico.
Quindi, per essere dei veri amici, per avere un vero rapporto di amicizia, bisogna seguire le orme di Gesù, fare ed agire come ha agito Lui. Con Dio, possiamo dare il nostro affetto sincero e dimostrare la vera amicizia, quella del cuore, perché solo attraverso Dio il nostro cuore può esprimere il vero affetto verso un amico, solo attraverso l’Amore di Dio si può amare, “Chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio” (dalla prima Lettera di Giovanni, Capitolo 4, versetto 7).

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2477851.html