Bastico e Ghizzoni (pd), chiediamo dl per esodati e personale scuola non un privilegio ma un diritto
Data: Venerdì, 25 maggio 2012 ore 13:00:00 CEST Argomento: Attività parlamentare
Dichiarazione della
senatrice Mariangela Bastico (PD) e dell'on. Manuela Ghizzoni (PD)
"Sono totalmente insoddisfatta della risposta data dal Vice ministro al
Lavoro Martone alla mia interrogazione sul pensionamento del personale
della scuola, - dichiara la Senatrice Mariangela Bastico- a partire
alla premessa su cui si basa che non esisterebbero specificita' del
personale della scuola tali da motivare una normativa differente
rispetto agli altri lavoratori."
"Esistono, invece, e grandi: la più evidente e' che tale personale puo'
andare in pensione un solo giorno nell'anno, l'1 settembre, a
prescindere dalla data in cui matura i requisiti per l'accesso alla
pensione. Proprio per questa ragione le leggi hanno sempre
differenziato la normativa relativa al personale della scuola rispetto
a quello degli altri lavoratori pubblici e privati."- continua la
senatrice.
Bastico e Ghizzoni ricordano, inoltre, le battaglie parlamentari a
sostegno di quello che e' un diritto, non un privilegio: lo spostamento
della data di verifica dei requisiti del pensionamento al 31 agosto
2012, cosi' come indicato nell'ordine del giorno accolto dal governo
alla Camera e nell'emendamento al decreto Milleproroghe presentato dal
Pd.
Ricordano anche le aperture del Ministro Fornero sul tema e le
controversie con il Ministero dell'economia sui numeri degli
interessati e sulle relativa copertura finanziaria.
"Oggi apprendiamo dalla stampa che il provvedimento sugli esodati,
entro il quale doveva trovare risposta anche il problema del personale
della scuola, e' alla firma del Presidente Monti come decreto
interministeriale, cioe' provvedimento puramente attuativo della
normativa della legge Salva Italia: riguardera' quindi solamente 65.000
persone, rispetto alle molto piu' numerose che rimarranno senza
stipendio e senza pensione, e non riguarderà nessuna altra materia."
"Non condividiamo assolutamente questa scelta , non ci rassegnano a
questa chiusura, che toglie prospettive a tante persone e famiglie, e
continuiamo a chiedere al governo l'approvazione di un decreto legge,
che, pur non cambiando i criteri fondamentali della riforma delle
pensioni, ne modifichi alcune storture e discriminazioni ,tra cui
quella della scuola".
maria.calabretta@senato.it
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