Fornero: «Possibilità di licenziare anche per i dipendenti pubblici» «Siamo in contatto con Patroni Griffi, lavoriamo insieme». Il ministro della Funzione Pubblica precisa: «Parli
Data: Giovedì, 24 maggio 2012 ore 22:09:23 CEST
Argomento: Rassegna stampa


MILANO - Fermo restando che «quello dei dipendenti pubblici non è un mercato, perché ha regole diverse» l'auspicio del ministro del Lavoro Elsa Fornero è che «qualcosa di simile a ciò che abbiamo fatto per i dipendenti privati, relativamente alla possibilità di licenziare, sia inserito nella delega per i dipendenti pubblici».
LA DELEGA - Il ministro Fornero ha ricordato infatti che il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi ha questa delega. «Siamo in contatto, stiamo lavorando insieme. Non vogliamo difformità di trattamento». «Non è possibile - ha poi concluso il ministro - che noi diciamo certe cose sul settore privato e poi non le applichiamo nel pubblico». Non si è fatta attendere la replica del ministro Patroni Griffi: «Il tema dei licenziamenti degli statali è già previsto nel testo predisposto per la legge delega. A questo punto ritengo sia opportuno approfondire alcuni aspetti tecnici in Consiglio dei Ministri».
SPESA PUBBLICA - La possibilità di applicare le nuove norme sul licenziamento anche al settore pubblico potrebbe arrivare però in un momento in cui le risorse disponibili per la pubblica amministrazione sono in forte diminuzione. «La spending review sarà tostissima» ha assicurato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha aggiunto: «ci sarà un taglio fortissimo sulla spesa pubblica improduttiva e sugli sprechi».
SINDACATI SUGLI SCUDI - Le dichiarazioni del ministro Fornero sulla possibilità di licenziare nel pubblico impiego come nel privato sono «davvero inopportune e fuorvianti». Lo affermano Giovanni Faverin (Cisl Fp) e Francesco Scrima (Cisl Scuola) commentando in una nota. Fornero, infatti, secondo i sindacalisti «con fervore degno di miglior causa si augura di veder crescere la possibilità di licenziare i lavoratori pubblici». «Inopportune perchè intervengono a pochi giorni dalla positiva conclusione di un'intesa fra il governo e i sindacati, avente per obiettivo proprio la crescita di qualità dei pubblici servizi, mettendo al centro produttività e merito».
Redazione Online
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