Dopo Brindisi: Ritorni a scuola l’Educazione civica Risposta e Richiesta al Ministro Profumo
Data: Martedì, 22 maggio 2012 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Redazione


La tragedia di Brindisi  e la morte della giovane Melissa Bassi ha  determinato un forte scossone di paura e di tensione, ma nel contempo risvegliato la coscienza civica degli studenti ed ha sollecitato una maggiore attenzione all’educazione alla legalità. Il Ministro Profumo ha indirizzato una lettera agli studenti per dare coraggio ed infondere fiducia e man mano che si delineano le cause e gli autori dell’attentato si consolida sempre più la necessità che la scuola riprenda  il suo compito educativo e non solo nelle discipline scolastiche ma nel recupero dell’Educazione alla “Cittadinanza e Costituzione”. Considerato un progetto e non una materia di studio, l’insegnamento dell’Educazione civica occupa uno spazio marginale e ridotto, legato spesso ad una specifica sensibilità di alcuni docenti e non coinvolge  in tal modo  tutti gli studenti, non diventa “progetto di scuola”.
Al di là della nomenclatura,  quando alcuni anni fa  si è tentato di ripristinare l’ora di Educazione civica, come ora di lezione, autonoma, obbligatoria e come disciplina con votazione nella pagella, si era recuperato uno spazio scolastico di insegnamento-apprendimento  ben definito e codificato. Sembrava una bella battaglia vinta, dopo tanti anni di   apparente  “trasversalità” dell’insegnamento civico, ma di fatto considerata la disciplina “cenerentola” e lasciata alla buona volontà di alcuni docenti particolarmente sensibili, come avviene  ancora oggi con il progetto legalità che occupa alcuni ritagli del tempo scuola, “benevolmente concessi” dai docenti disciplinaristi.
Nell’impianto organizzativo delle trenta ore di lezioni per la scuola secondaria di primo grado, avanzava infatti un’ora che veniva  destinata all’Educazione civica e la collocazione oraria e la connessa valutazione periodica e finale aveva restituito dignità e valenza all’educazione civica,  anche se denominata: ”cittadinanza e costituzione”.
 In seguito le successive direttive ministeriali hanno modificato la lodevole e fruttuosa iniziativa sperimentata per alcuni anni e la trentesima ora è stata  destinato come ora di: “approfondimento linguistico”. Spesso quest’ora aggiuntiva viene assegnata a docente esterno alla classe , quando il docente titolare  della cattedra di Italiano, Storia e Geografia completa la cattedra in due classi   e raggiunge le 18 ore di insegnamento e quindi risulta anche poco produttiva e di scarsa efficacia  anche  per il dichiarato “approfondimento linguistico”
Perché non restituire la dignità di disciplina all’Educazione civica in tutte le scuole assegnando un’ora settimanale o secondo i principi della didattica modulare  due moduli di 15 ore annue per tutte le classi in ogni ordine e grado?.
L’educazione civica non è sostituibile , né incorporabile  alle ore di storia, fra l’altro diminuite e condensate in “geostoria”, né tanto meno alle ore di “Diritto” come avviene  solo in alcuni istituti di secondo grado.
Si chiede  al Ministro che ha dichiarato: “Nei prossimi giorni lavorerò ad iniziative in questo senso” che venga ridisegnata come “materia scolastica”, con contenuti e programmi, valutazioni e voti e tutto ciò di certo produrrà il beneficio che raggiunge e coinvolge tutti gli studenti e non solo i ragazzi più sensibili che aderiscono al progetto, realizzato a volte di pomeriggio come progetto PON  “legaleali”.
Se vogliamo essere vicini all’Europa occorre definire e codificare i tempi di tale insegnamento  e renderlo visibile nel processo formativo dello studente, come avviene negli altri Paesi europei.
“La scarsa preparazione in diritto, economia, funzionamento delle istituzioni e temi politici conditi dallo scarso senso civico dei nostri ragazzi devono essere un monito e una spinta a provvedere a sopperire rapidamente a queste problematiche, afferma Alessandro Bertoldi di VIS studentesca-PdL.
Trovi il Ministero la soluzione migliore, ma è importante che ciò avvenga e la  prematura morte della giovane Melissa produce un nuovo seme di legalità e di impegno civile, che la scuola ha il dovere di compiere in maniera istituzionale e continuativa.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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