Se qualcuno perisce nella trincea della vita, le idee, le aspirazioni, la tensione, l’entusiasmo non muoiono
Data: Lunedì, 21 maggio 2012 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


Incommensurabile nella sua gravità l’attentato che stamani ha colpito non solo l’Istituto professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone” e l’intera comunità brindisina, ma che  ha anche ferito dolorosamente il cuore della Scuola tutta, dell’umana convivenza di un popolo che si considera civile ed ispirato ai valori più alti, sia per tradizione che per aspirazione. Infierire brutalmente e con evidente intenzionalità sui ragazzi, sui nostri figli, è inconcepibile, contro natura, neanche le bestie feroci arrivano a tanto. Come è possibile decidere con il senso della ragione il sacrificio di giovani innocenti nel momento in cui stanno per varcare  la soglia del loro luogo di incontro e di crescita?
E’ un disegno efferato a cui bisogna reagire con ogni determinata acutezza di indagine circa il fatto criminoso, ma anche in merito alle motivazioni che esulano da qualsivoglia ragione, all’entro-terra in cui è stato concepito, ad eventuali collegamenti.
E’ un atto esecrando che deve chiamare a raccolta la comunità civile di tutto il Paese, far nascere uno spirito di solidarietà tenace e costante tra tutte le forze sane della nostra società, per stroncare ogni tentativo di eversione in ogni contesto.
Perché le parole, i cortei ed i propositi non si vanifichino col passare dei giorni, per dare senso concreto ad un impegno umano e civile inderogabile è assolutamente urgente che ciascuno di noi s’interroghi su come prendere parte ad una cordata di risalita verso i valori concreti da vivere nella quotidianità e si carichi della propria parte di corresponsabilità.
Gli studenti dell’Istituto “Francesca Laura Morvillo Falcone” avevano scelto di affrontare i problemi della legalità, si erano distinti per il loro interesse ed è forse per questo che sono stati posti nel mirino di criminali senza Dio, né Patria, né umanità.
Altri esempi significativi che tutti rammentiamo, le lenzuola bianche di Palermo ed i cortei dei giovani calabresi con gli striscioni “e adesso ammazzateci tutti”, dimostrano come i nostri ragazzi siano sensibili ai valori autentici della convivenza civile e della fratellanza cristiana.
Se qualcuno perisce nella trincea della vita, le idee, le aspirazioni, la tensione, l’entusiasmo non muoiono.
Il sacrificio di Melissa Bassi, unito alla sofferenza di tanti, deve scuotere gli animi e far germogliare una copiosa fioritura di coraggioso impegno per la legalità  non solo proclamata ma testimoniata nell’essenzialità della vita.
Alla famiglia di Melissa, ai Genitori degli altri ragazzi colpiti, al Dirigente ed ai Docenti dell’Istituto, alla comunità di Brindisi, alla Scuola italiana ferita da tanta nefandezza l’UCIIM nazionale è vicina e solidale, impegnata più di sempre ad intensificare l’opera educativa a favore dei questi giovani che sicuramente costituiranno domani una società migliore di quella che stiamo loro consegnando.
Roma, 19 maggio 2012
La Presidenza nazionale

Al messaggio di solidarietà del Presidente Nazionale si unisce il messaggio della Sezione UCIIM di Catania sollecitando studenti, docenti e genitori a non avere paura di andare a Palermo  il prossimo 23 maggio e gridare NO alla malavita.
Non possiamo lasciarci intimorire dalla violenza.
La scuola è e rimane luogo sereno di studio e di formazione, di amicizia di crescita sociale  e, come ha scritto il Ministro Francesco Profumo,  non saremo lasciati soli.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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