Il preside dell’istituto “Morvillo-Falcone” di Brindisi, Angelo Rampino, :
Data: Domenica, 20 maggio 2012 ore 16:50:51 CEST
Argomento: Rassegna stampa


UN UOMO COL TELECOMANDO, POI LA STRAGE

Un atto individuale, attuato forse da una sola persona, perché è solo uno l’individuo inquadrato da una videocamera collocata sul chiosco antistante l’istituto professionale Morvillo Falcone. E si nota distintamente che l’uomo, del quale gli inquirenti preferiscono al momento non diffondere le caratteristiche, aziona un telecomando. Tutto ciò, dice il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, sarebbe dovuto restare coperto da riserbo, ma una volta affiorata la notizia, gli investigatori hanno decisio di comunicare alla stampa il punto cui sono giunte le indagini a 24 ore dall’attentato di ieri mattina, che ha ucciso Melissa Bassi di 16 anni, e ferito gravemente altre cinque studentesse di età compresa tra i 15 ed i 19 anni.
Inutile chiedere quale sia stato il movente della strage, perché è questa l’ipotesi di reato configurata, ed anche la matrice. Il procuratore preferisce solo spiegare che la pista stragista (con motivazioni personali, politiche o di altro genere: è da stabilire) è quella che prevale sulla pista dell’attentato di stampo mafioso. La presenza del timer conferma che l’attentatore voleva uccidere: secondo una delle ipotesi, il comando elettronico potrebbe aver innescato un sensore volumetrico che ha azionato detonatore ed esplosione di gas al passaggio delle prime studentesse scese dal pullman.
L’individuo che la polizia sta cercando di identificare era appostato in maniera tale da avere perfetta visione dell’area che sarebbe stata spazzata dall’esplosione, ed evidentemente da potersi riparare dallo scoppio, certamente dietro il chiosco. L’acquisizione del video, che rappresenta una svolta importante nelle indagini, è dovuta alla prima azione investigativa, quella della racclta sul campo di ogni elemento materiale e testimoniale utile per evitarne la perdita nelle ore e nei giorni successivi. Ora è il momento delle analisi, ha detto il procuratore, e della ricerca di riscontri alle stesse.
Rientra in questo momento di approfondimento la campagna di interrogatori e perquisizioni, tra i quali queli avvenuti la notte scorsa nei confronti di due persone individuate si presume utilizzando proprio i fotogrammi del video, ma poi rilasciate. Per tutta la giornata di ieri, la scorsa notte ed oggi gli investigatori della polizia giudiziaria hanno effettuato controlli e verifiche di posizioni, oltre all’ascolto di numerosi testimoni tra i quali giovani studenti del Morvillo Falcone.
Il procuratore Marco Dinapoli ha supposto che anche il contenitore di rifiuti munito di ruote (tipo i bidoni condominiali in pvc) con le bombole di gpl innescate, sia stato collocato poco prima dell’arrivo del primo pullman con le studentesse pendolari, per evitare che fosse notato o rimosso da qualcuno. Il bidone infatti non apparteneva alla scuola (quelli del Morvillo erano al loro posto, nel cortile interno), e neppure alla societùà di igiene urbana Monteco.
Non vi sono elementi per dire se l’attentatore fosse in quel momento, o in quelli precedenti, accompagnato da uno o più complici. Tutto poteva essere attuato anche da una persona sola, ha detto il capo della procura di Brindisi. Questa la situazione ad un giorno dalla terribile esplosione davanti all’Istituto professionale per i servizi sociali Morvillo Falcone. Non è affatto poco, “e qui – ha concluso Marco Dinapoli – abbiamo al in questi giorni i migliori investigatori d’Italia”.

SOSPETTATI ATTENTATO: NON SONO STATI DISPOSTI I FERMI

Le persone ascoltate a sommarie informazioni la notte scorsa da Digos e Squadra mobile di Brindisi non sono state sottoposte a fermo di polizia giudiziaria. Ma è certo che gli investigatori stiano seguendo una pista locale, che porta ad ambienti terroristici sino a questo momento - da quanto si sa - inattivi. Lo confermerebbe il video registrato dalla videocamera di un esercizio commerciale nei paraggi della scuola, che a questo momento viene considerato una pista importantissima e risolutoria. Alle 11 se ne saprà di più: gli inquirenti hanno convocato infatti una conferenza stampa presso la procura della Repubblica.
















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