Morire a scuola
Data: Sabato, 19 maggio 2012 ore 12:50:49 CEST Argomento: Redazione
Tre
ordigni, con punti di innesco differenti, alle ore 7,45
colpiscono ragazzi innocenti, i quali attendevano il suolo della
campana per entrare a scuola e svolgere le lezioni del sabato presso
l’Istituto intitolato a “Francesca Morvillo e Giovanni Falcone”.
Melissa Bassi di appena 16 anni è morta, un'altra ragazza è ancora in
gravi condizioni, molti i feriti tra gli studenti della scuola che si
trova a poca distanza dal tribunale di Brindisi. Due settimane prima
alla vigilia delle elezioni, avevano fatto saltare in aria l'auto del
presidente antiracket di Mesagne, Fabio Marini.
Gli ordigni erano potenti e sono stati comandati a
distanza, quindi chi ha dato il segnale ha visto che c’era
acconto al cassonetto degli studenti e le schegge sono
esplose fino a duecento metri di distanza. Un potenziale voluto per
colpire e per dimostrare che la malavita c’è ed è forte.
Non era mai capitato che venissero coinvolti dei ragazzi e tutto
ciò è ancora più grave perché l’esplosione è avvenuta in una scuola che
porta un nome che condanna la mafia e proprio nel giorno della
“carovana della legalità” nei giorni che precedono il 23 maggio,
dato dal XX anniversario della strage di Capaci.
Ora la tragedia Brindisi entra nella storia della lotta alla mafia e la
giovane Melissa Bassi, diventa simbolo del fiore spezzato e schiacciato
con i piedi da ignobili sostenitori del malaffare.
Il suo dolce sorriso, espressione della gioia di vivere, è stato spento
da un atroce ordigno, fatto apposta per fare del male. Oggi,
anche a scuola si muore.
Come confortare i genitori? Quali sicurezze avremo se lo Stato non pone
rimedio a tanto malessere?
Il nostro pensiero forte e sentito si rivolge alla scuola, al
personale tutto, al collega dirigente, vivo solo perché si era fermato
a fare benzina, alle famiglie e particolarmente ai ragazzi,
spettatori e protagonisti in una tragedia epocale.
Non è possibile restare impotenti di fronte a tanta aberrazione.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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