Ricorsi :: gdl - Graduatorie ad esaurimento 2009-2011 Posti accantonati: arrivano le prime condanne alle spese del Miur
Data: Sabato, 19 maggio 2012 ore 09:26:45 CEST Argomento: Sindacati
In fase cautelare, i
Giudici del lavoro di Teramo e di Santa Maria Capua Vetere confermano
le ordinanze del Tar Lazio, assegnano il posto accantonato ai quattro
ricorrenti Anief, condannano l’amministrazione al pagamento di 5.400
euro. Sono un migliaio i ricorsi depositati dal sindacato. Possibili
danni erariali per più di 2.500.000 euro. “È assurdo che tali soldi
debbano essere versati dai cittadini incolpevoli della cattiva azione
dell’amministrazione, consigliata malamente da sindacalisti
incompetenti che ignorano la giurisprudenza in materia, come se
l’Italia fosse una repubblica delle banane”, dichiara il presidente
Anief, Marcello Pacifico. All’indomani della sentenza della Corte
costituzionale e prima della riassunzione dei processi al Giudice del
lavoro, Anief aveva chiesto al Miur un incontro per trovare una
soluzione concordata e cessare il contenzioso. La “pettinatura” delle
graduatorie operata per ordine del commissario ad acta la scorsa
primavera prima delle immissioni in ruolo faceva ben sperare. Poi la
doccia fredda, l’accantonamento dei posti in vista della decisione di
merito del nuovo giudice adito, come se la questione non fosse già
stata decisa dalla Corte costituzionale, e lo sbocco degli stessi posti
prima della sentenza finale, deciso nei mesi scorsi, su pressione dei
sindacati. Il copione potrebbe essere ben scritto, se non fosse che la
giustizia anche coi suoi tempi lunghi alla fine ripaga il cittadino del
danno subito. Come puntualmente dichiarato dall’Anief, dopo i primi
provvedimenti positivi da parte delle corti del lavoro che hanno
confermato le decisioni assunte dai giudici amministrativi, arrivano le
prime condanne alle spese dell’amministrazione: il Giudice di Santa
Maria Capua Vetere accoglie la domanda dell’avv. Abbate, conferma il
diritto dei tre ricorrenti Anief ad essere collocati in graduatoria
secondo il criterio meritocratico nei confronti dei controinteressati
costituitisi, ad essere individuati come destinatari di contratto a
tempo indeterminato per l’attribuzione dei posti accantonati assegnati
ad altri, e “visti i precedenti comportamenti dell’autorità scolastica
e la pervicace ritrosia della stessa ad adeguarsi spontaneamente ai
dettati giurisprudenziali”, condanna al pagamento di 900 euro di spese
legali per la sola fase cautelare, per ciascun ricorso. Ordinanza
analoga è stata ottenuta dall’avv. Ursini, presso il tribunale di
Teramo che aumenta la condanna a 2.500 euro per le spese affrontate in
questa prima fase cautelare, viste le continue renitenze
dell’amministrazione ad adeguarsi al dettame giurisprudenziale dopo lo
sbocco dei posti accantonati e l’assegnazione a docenti che hanno
punteggi inferiori ai ricorrenti patrocinati dall’Anief. Dopo i giudici
del Tar Lazio, pertanto, che avevano condannato in fase cautelare
l’amministrazione al pagamento delle spese per l’attività svolta dal
commissario ad acta e al pagamento di 5.000 euro per ogni ricorso
collettivo depositato dall’Anief, per centinaia di ricorrenti, per un
totale di 90.000 euro, analoghe condanne sono state comminate in fase
cautelare nella discussione dei singoli ricorsi riassunti al Giudice
del lavoro. E ancora non si è discussa la richiesta dell’Anief di
condanna per lite temeraria che dovrà pagare la parte soccombente nel
merito di un processo chiuso già tre anni fa, ma ostinatamente portato
avanti da chi vuole ignorare la nostra Costituzione.
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