In nome dell'importante ruolo che ricopre, la invitiamo ad analizzare bene la situazione che si verrà a creare, in seguito alla riconversione, soprattutto in alcune Regioni del Sud
Data: Giovedì, 17 maggio 2012 ore 12:32:04 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Ill.mo Ministro dell Istruzione,
siamo un nutrito gruppo di docenti precari di sostegno della provincia di Reggio Calabria e facciamo parte di quei diecimila docenti di sostegno, precari specializzati, che da molti anni seguono i ragazzi diversamente abili con professionalità e dedizione. Le scriviamo in merito al decreto direttoriale n° 7 del 16.4.2012 concernente i corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente in esubero. Vogliamo sottolineare che, tali corsi oltre a generare una disparità di trattamento fra docenti, in quanto il titolo verrà conseguito con modalità diverse rispetto a quelle richieste al personale, oggi, in servizio ( 2 anni, contro 3 mesi), innescando una poco costruttiva guerra fra poveri, arrecano un notevole danno agli studenti.
I percorsi di riconversione, che si effettueranno in modo affrettato e quindi superficiale, saranno frequentati da docenti , per la maggior parte , demotivati e poco inclini a tale tipo di insegnamento , considerato solo un ripiego per evitare la mobilità forzata o addirittura il licenziamento. Le ricordiamo che l insegnamento sul sostegno richiede una forte motivazione, motivazione che non si può ottenere attraverso un decreto di riconversione.
Noi, precari di sostegno siamo fantasmi per la scuola, ma fantasmi che hanno lottato per acquisire la propria professionalità,che hanno affrontato anni di studio, che hanno coperto sedi disagiate, che hanno affiancato allievi con le più diverse patologie, che si sono aggiornati a loro spese.
Riteniamo, quindi, che la nostra professionalità non sia riproducibile con un corso accelerato di dubbia utilità. Eppure, tutto questo nostro saper fare sembra debba essere spazzato via con un colpo di spugna. Le chiediamo se , secondo Lei, corrisponda a giustizia considerare la professionalità dei docenti come un bene fungibile di scarso valore.
Vivendo all interno delle scuole e avendo cognizione del loro funzionamento ci permettiamo di farLe notare che riciclare insegnanti, oltre ad essere diseconomico ( istituire i corsi in questo periodo di contingenza negativa è un onere gravoso), è inopportuno, perché si vengono a privare gli studenti di validi insegnanti, per riconvertirli in qualcosa che non hanno scelto di fare.
Basta guardare alle attività svolte negli Istituti professionali e tecnici che salta chiaro, agli occhi, quanto sia importante mantenere la professionalità degli insegnanti tecnico pratici ( i maggiori interessati dagli esuberi), a disposizione degli studenti. Il taglio alle loro ore danneggia gravemente la preparazione pratica degli allievi e priva gli istituti professionali e tecnici di figure importanti di riferimento. Una sterile equazione costi-benefici, non può essere pedissequamente utilizzata nel sistema scolastico, dove occorre il buon senso e la costante consapevolezza di avere a che fare con la formazione della nuova generazione. Abbiamo ottimi insegnanti tecnico pratici e li stiamo trasformando in affrettati insegnanti di sostegno.
Al di là da queste considerazioni, vogliamo evidenziare che tutti noi PRECARI e, quindi, FIGLI DI UN DIO MINORE, ultraquarantenni, rischiamo di essere privati del nostro lavoro, fonte di sostentamento delle nostre famiglie. Ma, ciò che ,è ancor più grave è che saremo privati della nostra dignità di persone. Noi tutti abbiamo contribuito, con serietà ed impegno, a migliorare la scuola insegnando , che come lei ben sa etimologicamente significa lasciare un segno , segno che lo Stato non ci riconosce, ma non importa .Noi crediamo in ciò che facciamo, siamo soddisfatti di come lo facciamo, leggiamo l affetto nello sguardo dei nostri allievi, abbiamo riscontro del nostro lavoro nell appoggio dei genitori, abbiamo, con sacrifici, costruito la nostra professionalità e vorremmo essere messi nella condizione di poter continuare a svolgere il lavoro che abbiamo liberamente scelto di fare.
Sig. Ministro, in nome dell'importante ruolo che ricopre, la invitiamo ad analizzare bene la situazione che si verrà a creare, in seguito alla riconversione, soprattutto in alcune Regioni del Sud d Italia e a darci delle concrete risposte che tengano conto del diritto dei D.A. ad avere docenti con esperienza maturata, e del sacrosanto diritto al lavoro di quanti hanno speso anni a servizio della scuola.
Fiduciosi porgiamo

Il Comitato precari di sostegno
della Provincia di Reggio Calabria
sostegnorc@libero.it





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