La spending review nel sistema di istruzione; abolire l’amministrazione periferica
Data: Lunedì, 14 maggio 2012 ore 16:59:48 CEST
Argomento: Opinioni


Per la verità, se si guarda al sistema di istruzione nel suo complesso e non solo alla scuola in senso stretto, l’adozione di un nuovo modello è non solo una necessità di natura organizzativa e gestionale, ma un preciso obbligo costituzionale che la “classe politica” nel suo insieme non si decide ad onorare.
Recentemente, abbiamo avuto modo di mettere in evidenza che per il Parlamento gli Uffici Scolastici Regionali possono svolgere il loro ruolo istituzionale più importante e delicato, quello di organo tutorio nei confronti delle scuole, solo “Fino alla completa attuazione del Titolo V della Costituzione…” (DDL Aprea, art. 12 bis, comma 1); fa veramente impressione leggere che il Parlamento “prende atto” che la Costituzione non è attuata…Forse bisognerebbe attuarla!
Se, oltre quanto appena detto, si considera che gli USR esercitano la loro competenza gestionale più importante, quella della distribuzione degli organici sul territorio, in un regime di prorogatio dall’ormai lontano 2003, appare evidente che l’Amministrazione Periferica del MIUR andrebbe semplicemente soppressa, creando un nuovo “modello organizzativo”, come dice il Ministro, più efficiente e magari più rispettoso della Costituzione.
Del resto, se andiamo a guardare la realtà, l’Amministrazione non “regge” più; per Tuttoscuola “Lo scenario non si presenta migliore sul fronte interno dell’Amministrazione, prestando attenzione alla condizione in cui versano gli uffici centrali ed in particolare gli uffici scolastici regionali, che non sembrano in grado di reggere l’auspicata crescita del livello di efficacia.”
Comunque, a parte ogni considerazione, c’è un dato inoppugnabile che evidenzia la debolezza strutturale dell’Amministrazione: i numeri.
Importante: tutti dati che seguono sono ripresi da fonti ufficiali, il Regolamento del MIUR del 2009 e i prospetti del personale del MIUR relativi al 2011, reperibili sul sito web del Ministero.
Iniziamo dai dipendenti:


IN ORGANICO

IN SERVIZIO

VACANZE DI ORGANICO IN %

8.769

5.406

38,35

Le vacanze di organico arrivano quasi al 40%, il MIUR dovrebbe quindi assicurare un servizio efficiente con appena il 60% del suo organico; poco realistico…Sembra quasi che negli ultimi anni si sia seguita la politica della “consunzione” lenta e progressiva: non volendo affrontare il nodo di una riorganizzazione del sistema, si aspetta che il personale vada man mano in pensione!
Vediamo ora la situazione dei dirigenti:


DIRIGENTI

IN ORGANICO

IN SERVIZIO

VACANZE DI ORGANICO IN %

PRIMA FASCIA

34

24

29,41

SECONDA FASCIA/AMMINISTRATIVI

337

142

57,86

SECONDA FASCIA/TECNICI

335

76

77,31

TOTALE

706

242

65,72

Per i dirigenti, le vacanze di organico arrivano al 65%, impressionante il dato dei dirigenti tecnici.
E’ evidente che nessuna organizzazione potrebbe andare avanti in una simile situazione, viene da pensare che gli organici siano notevolmente sovradimensionati e, come ben si sa, a pensar male si fa peccato, ma in genere ci sia azzecca…Basti dire che in base alla pianta organica ci dovrebbe essere un dirigente ogni 12 dipendenti.
Anche nel caso dei dirigenti, si sta quindi seguendo la politica della “consunzione” lenta e progressiva; come già accennato, è impressionante la situazione dei dirigenti tecnici, eppure, guarda caso, il concorso bandito dopo più di 20 anni si è perso nelle nebbie del Ministero.
Evidentemente, gli ispettori sono l’anello debole della catena.
Nel caso dei dirigenti, però, la creatività italica viene in aiuto, sfruttando una norma del D.Lgs 165/2001 che dà la possibilità di conferire incarichi dirigenziali, a tempo determinato, a che dirigente non è.
Vediamo allora la situazione reale del MIUR, tenendo conto di tutti i tipi di incarico.
Per la prima fascia, abbiamo:


RUOLI MIUR

EXTRA MIUR

RAPPORTO IN %

24

6

25,00

Oltre ai 24 inseriti nei ruoli del MIUR, abbiamo in servizio altri 6 direttori generali provenienti da realtà esterne all’ amministrazione; il rapporto tra esterni ed interni è di uno a quattro.
Per la seconda fascia, abbiamo:

RUOLI MIUR

INCARICO TEMPORANEO

RAPPORTO IN %

DIRIGENTI AMMINISTRATIVI

142

64

45,07

DIRIGENTI TECNICI

76

12

15,79

TOTALE

218

76

34,86

Il rapporto tra incarichi temporanei ed incarichi a tempo indeterminato è di 1 a 3, se prendiamo in esame solo gli amministrativi, il rapporto è praticamente di 1 a 2; possiamo dire che il MIUR si regge grazie all’apporto di “forze fresche” reperite non si sa bene come.
Concludiamo la nostra analisi con il rapporto dirigenti/impiegati, considerando i dati reali: un dirigente ogni 17 impiegati.
Se applicassimo lo stesso rapporto alle scuole, dovremmo avere circa 47.000 dirigenti scolastici! Non crediamo ci sia bisogno di ulteriori commenti.
Citando ancora Tuttoscuola: “L’auspicio è, quindi, che venga sfruttata al meglio l’opportunità offerta dalla spending review, cioè che la sua applicazione non si risolva solo nell’effettuare il maggior numero di tagli possibili per recuperare risorse, quanto consenta di procedere velocemente ad un ridisegno complessivo degli assetti di competenza dei vari soggetti istituzionali, funzionale alle nuove richieste del contesto territoriale, sociale, economico e produttivo.”
Siamo pienamente d’accordo; l’occasione della spending review può essere sfruttata per fare quella riforma strutturale del sistema di istruzione che dia attuazione, o almeno per iniziare a farlo, alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001.
Va detto che oggi esiste uno strumento legislativo che offre una possibilità concreta di intervento: l’attuazione dell’art. 50 della Legge 35/2012.
Rimandiamo a quanto detto in precedenza: nell’art. 50 si parla di reti di gestione; se la legge verrà applicata, a cosa servirà allora l’amministrazione periferica del MIUR, specialmente quella di livello sub-regionale? Di più: non si rischia una duplicazione di competenze che sarebbe esiziale per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche autonome?







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