Mi chiedo se finalmente ci troviamo davanti alla soluzione del grande enigma della vita: esiste il punto “G”?
Data: Domenica, 13 maggio 2012 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione,
Mi chiedo se finalmente ci troviamo davanti alla soluzione del grande enigma della vita: esiste il punto “G”?. In questi ultimi mesi abbiamo dati sufficienti per affermare di si.
Infatti dopo le ultime notizie (leggere il link www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-2477654.html) sullo “spending review” (ma perché tutti i casini che ci riguardano vengono espressi in termini inglesi?), scopriamo che il famigerato punto “G”, interessa non ombelichi, deretani, seni o altro ma la zona… della scuola. Già cari colleghi il punto “G” degli anni precedenti era rappresentato dalla G…elmini, Ministro della Pubblica d..Istruzione, che tanto ha fatto per alunni e docenti della scuola pubblica italiana, ma la linea continuativa del punto “G”, ci porta quest’anno nientedimeno che il Ministro G…iarda che, anch’esso molto attento ai problemi della scuola, riprende alcune geniali idee del passato per chiudere in bellezza con la Scuola Pubblica. Tra questi due punti. viaggiano, apatici e incredibilmente addormentati, il punto P..rofumo (probabilmente troppo occupato a sostenere l’Unicredit per pensare alla scuola) ed il punto S..indacati che, dopo aver abbaiato alla luna negli anni scorsi, hanno preso un anno sabbatico per riposarsi e quindi sono scomparsi dalla scena (solo dalla scena però, non dal cedolino).
In questo scenario di punti, tenendo in considerazione la sensibilità del punto “G”, che tutti noi vorremmo toccare (e stringere, con entrambe le mani), le notizie si rincorrono allegramente: dalla riconversione dei soprannumerari a docenti di sostegno (alcune categorie di collaboratori ecologici hanno fatto richiesta anche loro, non si sa mai) all’eliminazione totale della figura del docente di sostegno, convertendo alla mission tutti i docenti della scuola (una sorta di crociata contro gli infedeli mangia-stipendi), oltre ovviamente, alla sfilza di tagli, taglietti e tagliolini (è ora di pranzo, credo che ci stiano bene) che, ormai, non interessano più nessuno.
E ritornando al punto “G..iarda”attuale, considerando che proviene dall’Univesità Cattolica di Milano dove è stato anche docente (quindi Istruzione Privata non Pubblica), capisco il motivo per cui si occupa di revisione della“spending review”, alla lettera la revisione della “Spesa Pubblica”: non certo spesa Privata.

Crisà Giuseppe
giuseppe.crisa@istruzione.it





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