Il Ministro Profumo difende i test Invalsi: una valutazione per l'Italia
Data: Mercoledì, 09 maggio 2012 ore 13:21:10 CEST
Argomento: Ministero Istruzione e Università


Sulla valutazione "c'e' un'indicazione forte da parte dell'Europa per tutti i settori. Dalla ricerca, all'universita', all'istruzione", ricorda Profumo. L'Italia, pur essendo ricca di eccellenze, oggi "si trova in difficolta' nei confronti internazionali proprio a causa della carenza di una cultura della valutazione, che, invece, deve diventare strategica per il futuro". Insomma, bisogna cambiare passo. La valutazione "ci consente di guardarci oggettivamente allo specchio per misurare i punti di forza e debolezza e poi migliorare. La sua priorita'- rassicura Profumo- non e' quella di punire o premiare".
Quanto alle proteste dei docenti, che da piu' scuole dichiarano di non voler aderire ai test che partono domani, Profumo ricorda "che anche lo scorso anno ci fu un movimento di questo tipo. Ma alla fine solo lo 0,13% non ha partecipato. Agli insegnanti dico che solo attraverso una fotografia corretta e trasparente della situazione attuale possiamo cercare di migliorare la scuola. Per questo li invito a partecipare, anche contribuendo a migliorare il processo di valutazione con le loro osservazioni, fornendoci il loro feedback per avviare un processo migliorativo. Chiudersi non serve a nessuno".
Per diffondere la cultura della valutazione, anticipa Profumo, il ministero il prossimo anno "fara' un'operazione di educazione e comunicazione, che partira' dai dirigenti regionali per arrivare ai dirigenti delle scuole e alla comunita' tutta" attraverso "un mix di comunicazione istituzionale e comunicazione attraverso la rete e i social network". L'operazione servira' a diffondere anche una cultura di lettura del dato che oggi manca nel paese, sottolinea Profumo.
"Il ministero dovra' essere piu' collaborativo e meno impositivo- prosegue-. Dobbiamo diffondere la consapevolezza negli attori del sistema scuola del valore della valutazione e dei suoi obiettivi".
Per quanto riguarda l'approdo delle prove Invalsi alla maturita', invece, ci sara' da aspettare: "Il tema dell'esame di Stato e' delicato e serve una analisi complessiva su cosa ci aspettiamo da questa prova. Non basta intervenire solo in questa direzione (introducendo il test, ndr), c'e' bisogno di un ragionamento complessivo sulla maturita'".
Infine, sulle regole per la partecipazione dei diversamente abili ai test che prevedono la loro possibile esclusione da parte delle scuole, il ministro risponde: "Credo che si riferiscano a situazioni che hanno bisogno di una particolare attenzione, non credo che nessuno voglia la loro esclusione".
8 maggio 2012
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