Infanzia e primaria, la scuola delle fondamenta
Data: Sabato, 05 maggio 2012 ore 15:57:26 CEST
Argomento: Sindacati


La scuola delle fondamenta. Così sono quella dell’infanzia e la primaria, dove si realizza il primo incontro con un sistema formativo istituzionale, ma soprattutto si pongono le basi per contrastare e prevenire i rischi di insuccesso, abbandono, dispersione, ancora troppo presenti nelle fasi successive del percorso scolastico.
Affermazioni che sotto diverse angolature emergono dagli interventi svolti nel convegno della Cisl Scuola tenutosi ieri, 3 maggio, a Roma: esperti di psicologia, didattica, organizzazione scolastica hanno messo a fuoco le criticità su cui è più urgente intervenire per realizzare,come dice il titolo dell’iniziativa,“una scuola a misura di futuro”. Investire sulla scuola di base è una rivendicazione da sempre al centro dell’azione svolta dalla Cisl, oggi è anche un obiettivo che il Consiglio Europeo pone tra le sue raccomandazioni.
E’ un vero e proprio grido d’allarme quello che viene lanciato: sono sempre di più l’orgoglio e la passione della categoria ad assicurare, tra mille difficoltà e crescenti disagi, quella scuola di qualità di cui il Paese ha bisogno per darsi prospettive di crescita. Non è però possibile reggere a lungo in queste condizioni: serve rilanciare una riflessione approfondita e seria, cui far seguire decisioni che ridiano a questo segmento del sistema scolastico il ruolo e il prestigio che gli compete.
E’ positivo che la scuola dell’infanzia sia stata risparmiata dal piano triennale di tagli: vanno però garantite le condizioni perché continui a essere “vera scuola”, e non presidio assistenziale che supplisce alla carenza di altri servizi con una pratica indiscriminata degli anticipi. La scuola italiana ha già pagato un caro prezzo alla superficialità di scelte non adeguatamente supportate sul piano culturale e scientifico, oggi il rischio viene anche dal dilagare di un troppo disinvolto “precocismo”, incurante delle peculiarità di una fase così delicata dell’età evolutiva.
Per la primaria, è urgente superare la fase di disorientamento originata da scelte improvvisate e imposte per via legislativa, che ne hanno stravolto assetti e regole per la sola e ossessiva preoccupazione di ridurre la spesa. Si deve prendere atto che alcune di queste scelte, come la riduzione del tempo scuola a 24 ore e la figura del maestro unico, si sono rivelate del tutto fallimentari e vanno dunque profondamente riviste.
Poi è anche indispensabile ripensare identità e possibili articolazioni di una professione docente che si misura con una realtà in continuo e profondo mutamento: questo è tuttavia possibile solo se si ristabilisce un clima diverso, liberando la scuola dalle troppe ragioni di disagio, tensione e conflitto oggi presenti e ridando motivazioni e prospettive al protagonismo professionale dei suoi operatori.
Nel corso dei lavori ha svolto un breve intervento Paolo Mazzoli, capo della segreteria del sottosegretario Rossi Doria, mentre il ministro Profumo, trattenuto da impegni che ne hanno impedito l’annunciata presenza, ha fatto pervenire il testo di una comunicazione in cui ribadisce fra l’altro gli intenti di un forte investimento su qualità e innovazione del sistema scolastico. in cui ribadisce fra l’altro gli intenti di un forte investimento su qualità e innovazione del sistema scolastico.






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