SCATTI STIPENDIALI & SPENDING REVIEW: come mascherare da taglio della spesa pubblica la negazione del diritto alla giusta retribuzione
Data: Sabato, 05 maggio 2012 ore 10:47:33 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Nella bozza di provvedimento sulla spending review redatto dal  Consiglio dei Ministri per  il taglio degli sprechi, al punto “m.” dispone la: “proposizione di impugnazioni avverso sentenze di primo grado che riconoscano miglioramenti economici e progressioni di carriera per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato”. Traduzione in linguaggio corrente: “se la sentenza di 1° grado desse ragione ai ricorrenti (dipendenti pubblici) riconoscendo il loro diritto a miglioramenti economici e progressioni di carriera le pubbliche amministrazioni sono tenute ad impugnare la sentenza al fine di guadagnare tempo andando in appello e di evitare che la stessa sentenza passi in giudicato. Tanto, i costi conseguenti all’impugnazione, nel caso questa venisse respinta dal Tribunale di 2° grado per vie della motivazioni scarsamente consistenti, graverebbero comunque su i contribuenti.

Che bella stagione politica: si fa cassa con tutti i mezzi anche negando, a coloro che lavorano, l’esercizio dei diritti che dovessero, eventualmente, essere riconosciuti dal Tribunale.
E che bella stagione sindacale: alla mia provocazione di poche settimane fa, gentilmente ospitata da questo sito, “SCATTI STIPENDIALI: il silenzio assordante dei sindacati” , non ha replicato nessun sindacato segno che l’epilogo di questa faccenda testimonia l’inerzia e l’impotenza dei sindacati stessi, stante anche il fatto che nel cedolino di Aprile non v’è traccia degli scatti dovuti. Le diverse sigle sindacali avrebbero potuto dare vita ad una campagna d’opinione visto che non esitano a riempire le pagine del web con proclami e dichiarazioni in merito alle più disparate questioni del mondo dell’istruzione; invece su questo tema il silenzio assoluto.

Eppure anche i magistrati hanno fatto ricorso alla Giustizia per farsi riconoscere gli aumenti stipendiali, tant’è che alcuni tribunali investiti della questione hanno rimesso alla Consulta la legge che li blocca sollevando questione di incostituzionalità. Mi chiedo: se gli scatti stipendiali maturati nel 2010 sono stati conferiti agli aventi diritto mentre a coloro che li maturavano alla fine del 2011 non è stato corrisposto nulla, non si configura una disparità di trattamento?

Temo che anche questa volta le mie domande non troveranno nessuno disposto a rispondere; e d’altronde che risposta mi si potrebbe dare senza mostrare le contraddizioni palesi sia dei soggetti istituzionali, che avevano assicurato l’immediata soluzione tecnica a tutt’oggi non trovata, che da parte delle rappresentanze di categoria, che non forzano più di tanto le azioni rivendicative per non vedersi escludere dai tavoli della finta CONCERTAZIONE, che andrebbe invece chiamata OBBEDIENZA.

P.S. Al seguente link del sito ANIEF si possono trovare le indicazioni di incostituzionalità della legge che blocca gli scatti stipendiali:

http://www.anief.org/content_pages.php?pag=3177&sid=



Salvo Di Paola
salvo.dipaola@tin.it





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