Autonomia siciliana e Scuole con asta senza bandiera
Data: Giovedì, 03 maggio 2012 ore 09:25:26 CEST
Argomento: Redazione


Autonomia siciliana e Scuole con asta senza bandieraSono 181 le scuole   siciliane nelle quali l’asta della bandiera piantata dall’Assessore  Regionale, il quale ha insistito perché restassero autonome, secondo la legge regionale 6/2000, rimarrà senza bandiera,  e la scuola senza dirigente e senza Dsga, senza le  risorse necessarie  e con limitato personale che consente soltanto di vivere di stenti, quasi un tira a campa’. A cosa è servito il sofferto  e travagliato piano di dimensionamento se poi 181 istituzioni scolastiche  restano inattive e sottodimensionate? Nei tavoli della trattativa regionale sono prevalse le logiche clientelari e di favoritismo con il beneplacito delle  organizzazioni sindacali   senza  apportare alcun beneficio alla scuola siciliana, anzi ne aggravano la situazione.
Il braccio di ferro con lo Stato, il tanto sbandierato ricorso celebrativo dell’autonomia siciliana, è destinato a crollare e oltre al danno per le scuole si aggiunge anche la  reale mancata opportunità di circa novanta  posti di dirigenza che si sarebbero ottenuti aggregando a due a due le scuole rimaste sottodimensionate.
La scuola siciliana che era prima costituita da mille scuole, (i Mille di Garibaldi!)   ora si riduce a 820 istituzioni scolastiche autonome e dimensionate con un organico che prevede oltre i 767 dirigenti  53 posti vacanti.
L’organico degli insegnanti si riduce sensibilmente e non solo per i tagli, ma anche per la riduzione del numero degli alunni. La tabella dei docenti soprannumerari raggiunge livelli forse mai raggiunti  e quel che è peggio sono i più giovani con minor punteggio a farne le spese.
La scuola è una  realtà molto strana nella quale si registra un fenomeno inverso a quello delle altre amministrazioni pubbliche e precisamente un cospicuo numero di dirigenti e di docenti, in controtendenza con il Paese, chiede la permanenza in servizio.
Si aggiungono  poi coloro che vorrebbero andare in pensione  e le vigenti disposizioni non lo consentono , e quindi sono “costretti” a restare  in servizio a scuola, anche se di malavoglia e non limitato entusiasmo e di conseguenza scarso profitto, oltre che di grave danno per gli studenti.
In questa disarticolata situazione si verificano inoltre dei fatti emblematici di scuole con il dirigente ed il dsga reggente , due assistenti  beneficiari della legge 104 e gli altri due  sono ex collaboratori che per progressione di carriera hanno scalzato due giovani assistenti amministrativi con notevole esperienza e  consolidata professionalità  tecnica e amministrativa. Ben venga la progressione di carriera, ma…. ci vorrà tempo per  vederne i frutti.
Come potrà funzionare una scuola simile?  E se poi si aggiungono anche i collaboratori scolastici ed i docenti beneficiari della Legge 104  il traguardo dell’efficienza e della qualità dei servizi diventa sempre più lontano.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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