Quattro semplici domande a chi è favorevole alla riconversione sul sostegno
Data: Mercoledì, 02 maggio 2012 ore 08:15:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Vorrei porre quattro semplici domande a chi è favorevole alla riconversione sul sostegno:
1) Per quale motivo i colleghi, ora soprannumerari, in tutti questi anni non hanno mai pensato, PUR AVENDONE LA POSSIBILITÀ', di prendere l'abilitazione per l'insegnamento del sostegno come altri invece hanno fatto? Come mai un simile interessamento solo adesso? Ritiene, il nostro collega, giusto realizzare addirittura per gli esuberi una sorta di corsia preferenziale - un corso 'ad hoc' - senza nemmeno, magari, una preselezione e/o un concorso al pari di come invece i suoi colleghi specializzati precari hanno dovuto sostenere per accedere ad una specializzazione che era - ricordiamolo! - a NUMERO CHIUSO? Perché dare ai colleghi in esubero un simile PREMIO o trattamento di favore che altri non hanno avuto?

2) Cosa si può pensare del fatto che gli attuali docenti specializzati sul sostegno, prima di accedere alla relativa specializzazione, hanno dovuto, DOPO LA LAUREA, farsi BEN DUE ANNI DI SSIS  (con tutti gli annessi e connessi) e, nel caso di chi invece ha avuto l'accesso alla scuola per il sostegno tramite abilitazione da concorso ordinario, seguire un corso di ben 800 ore, diviso, aggiungo, in due anni????

3) Per quale motivo molti ITP non hanno mai pensato di prendersi nemmeno una laurea (avrebbero potuto usufruire anche loro dei permessi studio)?

4) Cosa pensare, infine, del fatto che è dalla fine degli anni '70 che l'accesso alla specializzazione del sostegno dovrebbe avere, come requisito indispensabile, oltre all'abilitazione anche la laurea?

Fatto 'positivo' la riconversione degli esuberi sul sostegno? Il Sostegno NON è un riciclaggio Né un'operazione di comodo. Insegnare è, prima di ogni altra cosa, una vocazione e non un'arte di parcheggiarsi.
Se certi colleghi non hanno mai avuto, nel corso degli anni, l'intenzione di laurearsi né di specializzarsi in un certo ambito vuol dire che non erano interessati. Punto!

Vorrei, infine, ricordare anche quanti colleghi curriculari trattano e hanno trattato i docenti di sostegno SPECIALIZZATI come insegnanti di serie 'B', snobbandoli e tenendoli in poca considerazione. Adesso che magari questi stessi colleghi si ritrovano ad essere soprannumerari, come mai trovano - ripeto: SOLO ADESSO -  nella loro interiorità tanta passione e tanta inclinazione per il sostegno?

Gianluca Mungo
gianlucamungo@hotmail.com





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