La crisi e i giovani
Data: Sabato, 28 aprile 2012 ore 11:57:40 CEST
Argomento: Redazione


Da mesi ormai le parole AUSTERITY, SACRIFICI, SPREAD sono entrate nel linguaggio quotidiano degli Italiani. In effetti l'Europa e con essa l'Italia, sono piombate in una crisi economica angosciante e lunga, una specie di buco nero di cui per ora non s' intravede l'uscita. La moneta unica cioè l'Euro dovrebbe garantire la stabilità delle democrazie europee, ma ogni giorno vediamo  avanzare nel nostro continente  partiti che si richiamano al nazionalismo e alle diverse patrie.
Molti economisti, tra questi vedi J-P. Fitoussi, ritengono che l'attuale crisi economica sia per alcuni aspetti simile a quella del 1929. Probabilmente, la ricetta giusta per uscire da questo tunnel non è la mobilità e la diminuzione della spesa, ma piuttosto il potenziamento economico  della domanda interna ed esterna, cosa che porterebbe alla ripresa del lavoro e offrirebbe ai giovani la possibilità di un serio inserimento nel mondo produttivo.
L'austerity è nemica quindi dell'economia in generale e del mondo giovanile in modo particolare. Stranamente oggi, l'unico modo per creare sviluppo è fare un pò di debiti, cioè aumentare necessariamente la spesa pubblica, in modo tale da creare nuova occupazione che porta successivamente investimenti, lavoro, spese e guadagni per l'insieme della società.
Qualcuno potrebbe chiedersi con quali soldi si possano fare queste riforme economiche.
Per prima cosa, si dovrebbero obbligare le banche a mettere sul mercato, cioè prestare alle imprese e alle famiglie, le somme ricevute dalla Banca Centrale Europea.Successivamente, secondo Fitoussi, bisognerebbe puntare agli Eurobond che potrebbero risolvere in parte i problemi economici dell'Europa.
 Una cosa comunque emerge dall'attuale situazione economica, se i giovani europei vogliono avere un futuro dovranno abituarsi a ragionare con categorie mentali diverse dai loro padri; in sostanza il loro avvenire sarà caratterizzato da più lavoro,più dinamicità , maggiore ampliamento delle competenze culturali.
Il mondo giovanile europeo sarà impegnato in un lungo e difficile duello con la gioventù dei paesi emergenti; conflitto che per certi aspetti sarà reso più difficile dalla poca lungimiranza dei politici e dalla scarsità delle risorse economiche.
Le nuove generazioni devono ribaltare la situazione politico-sociale,fare attività politica piena per riuscire a gestire le centrali decisionali, pur nel rispetto del mondo precedente. Abbasso la gerontocrazia e le scelte economiche infelici che ogni giorno si fanno sulla pelle dei giovani!
Siamo abbastanza stufi di ascoltare politici che promettono tutto senza sapere di cosa parlano. Noi siamo pronti a confrontarci con costoro e a prendere in mano il nostro futuro!

C. B. G. Bella







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