Rita Frigerio: ecco perché la riforma Fornero viola i diritti dei docenti
Data: Martedì, 24 aprile 2012 ore 15:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Cinquemila
pensionamenti in meno rispetto all’anno scorso tra i docenti della
scuola statale. Sono gli effetti a livello nazionale della riforma
Fornero, in seguito alla quale il numero di insegnanti che a settembre
prossimo si ritirerà dal lavoro sarà pari a 21.114, contro i 25.884
dello stesso mese del 2011. I professori in sovranumero l’anno prossimo
saranno 10.443, ma riuscire a sistemarli tutti non sarà comunque
un’impresa semplice. Non si tratta infatti di una banale operazione
matematica, bensì di un intervento che dovrà tenere conto della regione
e delle discipline insegnate da ciascuno di essi. Ilsussidiario.net ha
intervistato Rita Frigerio, segretario nazionale di Cisl Scuola, per
chiederle una valutazione degli effetti della riforma Fornero sul mondo
dell’educazione.
Qual è la situazione creata dalla
riforma Fornero nel mondo della scuola?
A partire dal prossimo settembre andranno in pensione 21.114 docenti
che, ai sensi riforma voluta dal ministro del Welfare, al 31 dicembre
2011 avevano già maturato i requisiti previsti. Il problema riguarda
quanti avrebbero maturato analoghi requisiti nel corso dell’attuale
anno scolastico, entro cioè l’agosto 2012, e che per effetto della
riforma non potranno ritirarsi più dal lavoro a settembre. Cisl sta
preparando un ricorso, che sarà presentato al Tar e al Giudice del
lavoro, per ottenere il riconoscimento dell’estensione del periodo
utile per il pensionamento al 31 agosto prossimo.
Per quale motivo ritenete che la
riforma Fornero violi i diritti degli insegnanti?
Perché per la scuola il pensionamento è sempre stato caratterizzato
dalla particolarità dell’anno scolastico, diverso da quello civile. Il
compimento dei requisiti e la finestra di uscita sono sempre coincisi
con il 31 agosto, il pensionamento per la scuola decorre per tutti dal
primo settembre. Nella riforma Fornero l’avere posto questo termine per
la conservazione di requisiti precedenti al 31 dicembre senza
considerare la specificità della scuola secondo noi rappresenta una
discriminazione e un’ingiustizia.
Per l’anno prossimo sono previsti 10.443 docenti in sovrannumero. I
pensionamenti saranno sufficienti a riassorbirli?
Ilsussidiario.net
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