Educare alla salute, educare alla vita
Data: Lunedì, 23 aprile 2012 ore 14:24:41 CEST
Argomento: Associazioni


Giuseppe Luca Educare alla salute e alla vita significa educare al rispetto della dignità umana che si radica nella nostra reciprocità
Superata, anche sul piano della concreta realizzazione dell’attività educativa e didattica, la concezione illuministica della scuola, cui si assegnava solo il compito di istruire, di far acquisire conoscenze senza preoccuparsi del rischio di scadere nel nozionismo, oggi si tende a realizzare una scuola che, a qualsiasi livello, sia scuola formativa, scuola della personalità, considerata nella molteplicità delle sue dimensioni (fisica, affettiva, sociale, morale, intellettuale, estetica ecc.), recuperando così la visione classica dell’uomo come unità psicofisica.

In questa nuova prospettiva (non scholae discimus, sed vitae!) l’educazione alla salute e alla vita dovrebbe trovare un posto privilegiato nel Progetto dell’Offerta formativa. La scuola dovrà mettere in atto quest’impegno istituzionale con particolare urgenza, anche perché incombe la minaccia della droga, della devianza, della perdita di significato della vita. L’educazione alla salute e alla vita costituisce un aspetto fondante della piena formazione dell’uomo, del «pieno sviluppo» di cui parla l’art.3 della Costituzione repubblicana, riguarda tutti gli alunni e non si può ridurre solamente nella prospettiva delle molteplici devianze offerte dall’odierna società. Nonostante i due beni non siano sovrapponibili perché si può avere una buona vita con o senza salute, non vi è dubbio che un equilibrio relativo alla salute non possa prescindere dalle scelte di vita. La salute, infatti, rettamente intesa, non solo nella sua dimensione fisica ma anche in quella psicologica, emozionale, relazionale e spirituale, s’identifica con la vita nella globalità della persona. Educare, quindi, alla salute è educare alla vita.

Se si considera, ancora, l’aspetto comunitario dei due beni, educare alla salute e alla vita significa educare alla speranza e alla ricerca del bene comune.
Una vera educazione alla salute e alla vita è possibile, se la scuola riesce ad assicurare il benessere degli alunni e del personale tutto, se offre ambienti e attrezzature idonee, se assicura un clima socio affettivo positivo, se garantisce agli alunni di amare lo studio invece che viverlo come costrizione, nella convinzione che esso contribuisce alla loro realizzazione e che il successo nell’apprendimento è assicurato a tutti.
In sintesi, la scuola non si deve limitare al semplice momento “informativo” e “formativo”, ma deve fornire gli strumenti e le strategie utili a rafforzare negli alunni la motivazione al cambiamento degli stili di vita individuali creando ambienti favorevoli alla salute. In questa logica premessa, è stretto dovere di ogni insegnante educare alla difesa della vita e della salute, impedire che i bisogni fondamentali rimangano insoddisfatti, promuovere il pieno e globale sviluppo della persona umana, nel rispetto delle capacità, delle abilità e delle fragilità di ciascuno e nell’apertura alla reciprocità. È necessario che ogni docente aiuti gli alunni a scoprire come un valore per rivalutare la persona sia quello della vita con le sue possibilità e i suoi limiti, le sue gioie e le sue amarezze. Il docente, con la sua testimonianza e il suo insegnamento, deve fare interiorizzare all’alunno l’idea che non si può parlare di difesa e di diritto alla salute escludendo, cadendo in contraddizione, la difesa e il diritto alla vita, che non si può costruire la propria vita contro qualcuno o contro qual cosa ma che la vita deve essere vissuta per qualcuno e per qualche cosa. Educare alla salute e alla vita significa, infatti, educare al rispetto della dignità umana che si radica nella nostra reciprocità.
Intervento possibile solamente nella logica di una scuola partecipata, flessibile ai bisogni, che sappia uscire e proporre a tutte le agenzie educative presenti nel territorio uno scambio basato sul riconoscimento della specificità educativa, coniugando, così, istruzione e formazione. Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina”





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