A Bologna, Dante fa posto a Fabrizio De André
Data: Lunedì, 23 aprile 2012 ore 08:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Le motivazioni del Comune: "Anche la canzone d'autore può
essere letteratura e poesia popolare". Ma l'assessore alla cultura
precisa: "Alla commissione toponomastica non risulta che quelle scuole
fossero intitolate all'autore della Divina Commedia. La nostra è una
scelta ex novo, come le vie che intitoleremo a Frank Zappa e Maria
Callas". Dai gironi infernali della Divina Commedia alle strofe
universali della Guerra di Piero. Cambio di nome per le scuole medie
Dante Alighieri di via Asiago a Bologna che d’ora in avanti saranno le
scuole Fabrizio De André.
A mettere in soffitta il sommo poeta per far posto al cantautore
genovese, morto l’11 gennaio 1999, ci ha pensato il Comune di
Bologna che nell’ultima seduta ha dato parere positivo alla richiesta
giunta dall’Ufficio scolastico regionale. Il cambio di nome è stato
voluto dall’istituto comprensivo 18, del quale le ex Alighieri fanno
parte, che ha stabilito con una propria delibera del 15 novembre 2011
di intitolare la scuola secondaria del quartiere Porto all’autore di
Bocca di rosa.
“La produzione artistica di Fabrizio De André, ponendo l’attenzione
verso gli esclusi e verso il senso profondo della libertà interiore, ha
saputo dimostrare – argomenta la delibera del Comune – che anche la
canzone, quando è opera di elevato livello, si configura come nuova
letteratura e nuova poesia popolare e che, proposta ai ragazzi con
l’immediatezza del linguaggio musicale, può avviarli ed accompagnarli
in un percorso di appropriazione della cultura in tutte le sue forme
espressive sino alle più complesse”.
Decisione apparentemente meditata a cui pone un grosso freno
l’assessore alla cultura, Alberto Ronchi: “Attenzione. Alla commissione
toponomastica di cui faccio parte non risultava che quelle scuole
fossero ufficialmente intitolate a Dante Alighieri. C’era semplicemente
una proposta formulata da insegnanti e genitori di cambiamento del nome
che giaceva da anni e che abbiamo positivamente approvato. Quella
intitolazione ha origini, come dire, popolari ma non ci risulta. Un po’
come i Giardini del Guasto: ufficialmente questo nome non esiste”.
L’istituto Comprensivo 18 unisce formalmente la scuola dell’infanzia De
Amicis, la scuola primaria Monterumici e la scuola secondaria di primo
grado “Ex Dante Alighieri”. Fino a qualche tempo fa, le scuole medie
erano la succursale delle scuole Gandino e dal momento che sono
diventate polo scolastico indipendente sono state chiamate
informalmente con il loro vecchio nome “Dante Alighieri”.
Risale al dicembre 2009 la delibera del consiglio d’istituto che ne ha
chiesto l’intitolazione al cantautore genovese, anche se la
scuola non ha mai ricevuto una risposta dalla commissione toponomastica
del Comune. Tre anni d’attesa con l’idea che più dei ritardi
burocratici avessero influito le resistenze culturali rispetto alla
poetica musicale dell’autore di Mille papaveri rossi. Tanto che
l’allora commissario Anna Maria Cancellieri affermò che adorava De
Andrè “come modello culturale, ma forse Dante lo è un po’ di più”.
“Non so cosa sarebbe successo se ufficialmente le scuole si fossero
chiamate Dante Alighieri”, spiega Ronchi, “intanto la commissione
toponomastica si è data due indirizzi precisi. Il primo di dare risalto
a Bologna come città Unesco della musica, tanto da intitolare strade a
Gil Evans, Frank Zappa e Maria Callas; il secondo quello di far
risaltare il nome di donne celebri, ingiustamente dimenticate dalla
toponomastica. Un esempio? I giardini Nilde Iotti”.
Così per chi già pensava alla sostituzione del classico bagaglio
scolastico con quello più contemporaneo della fondamentale levata della
poesia, musicale e letteraria, novecentesca, può dormire sonni
tranquilli: “Penso sia il problema meno rilevante della terra”, afferma
il filosofo Stefano Bonaga, “Dante verrà ricordato per secoli anche
senza il nome di una scuola. De André se non avesse avuto scuole
intitolate a lui, forse, tra qualche secolo ce ne dimenticheremo. Un
piccolo omaggio non sostituisce di certo la grandezza e la fama di
Dante”.
Ilfattoquotidiano.it
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